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Ai tempi dell’antica Grecia i protagonisti erano gli ATLETI dal termine athletes, che vuol dire LOTTATORE, erano guerrieri che ogni quattro anni deponevano le armi e si sfidavano in modo incruento nelle Olimpiadi e tutte le specialità, non solo dell’atletica leggera, erano degli esercizi finalizzati all’attività bellica.
Dagli anni ‘80 il panorama è profondamente cambiato a causa del Podismo, l’atletica è l’unico sport in cui si può gareggiare coi campioni più prestigiosi, ma l’apertura democratica a TUTTI, non correttamente gestita, ha portato ad un impoverimento dell’atletica di vertice anziché ad un arricchimento dello sport di base.
A prescindere dall'aspetto umano e dal politicamente corretto, è comprensibile che ad una manifestazione prestigiosa con 86 anni di storia debbano partecipare atleti veri, per i "tapascioni" ci sono le NON competitive, le ludico motorie e anche le competitive di secondo piano, fare sport è giusto, fare agonismo è un'altra cosa.
Ho sempre sostenuto che ci dovrebbero essere una Federazione Podistica Italiana e una Federazione di Atletica Leggera, il podismo è una cosa, la corsa su strada è un'altra, negli anni '70 alle gare FIDAL potevano partecipare solo gli under 40, poi arrivarono gli Amatori e i Veterani accanto ai Senior e ai Master e tutto si è mischiato in gare solo open, che un tempo erano l'eccezione. Occorre uscire dall'equivoco, ma alla FIDAL non conviene, i "podisti" portano molta "acqua" al mulino e ai podisti fa paicere poter partecipare a tutte le gare in calendario, FIDAL, EPS, Non competitive, Ludico Motorie in un grande Carnevale che dura tutto l'anno.