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Una domanda certamente molto intelligente, del Presidente Ferrari, che avrebbe meritato una risposta perlomeno intellettualmente onesta, da parte di chi, nel condividere un pensiero sui media, dovrebbe sentirsi gravato della enorme responsabilità che la potenzialità diffusiva di questa comunicazione impone. Invece, ad un interrogativo aperto, libero da orientamenti preconcetti, è seguita una presa di posizione fortemente ideologizzata, e, a mio avviso, colpevolmente e gravemente superficiale nei suoi contenuti.
Non conosco le Sue competenze in campo medico, né in campo giuridico, ma sono certa che Lei abbia gli strumenti culturali per verificare le fonti che cita e per non piegarle strumentalmente a sostegno di Sue posizioni personali alquanto discutibili. Certamente Lei non è giornalista, quindi non è tenuto al rispetto dei doveri deontologici che sanzionerebbero la mancata verifica puntuale delle informazioni diffuse, ma non dovrebbero occorrere precetti scritti per richiamare l’autore di una rubrica alla massima serietà e al massimo scrupolo possibili: sarebbe sufficiente ispirarsi alla la nota legge di kantiana memoria.
Ritengo che sarebbe assai auspicabile spendere un po’ di tempo in più per approfondire questioni delicate come quelle trattate da Lei nel Suo pezzo. Il prof. Massimo Clementi (di cui Lei cita affermazioni estrapolate da chissà quale fonte sul web), che peraltro, tra le molte voci sull’argomento non rappresenta certo né l’unica, né la più autorevole (consulti il suo h-index) ha pubblicato il lavoro che Lei forse menziona, i cui risultati non avallano affatto le frettolose e approssimative conclusioni (a mio parere assai gravi) che Lei espone circa il presunto “armistizio” tra il virus e l’uomo. E la distanza tra quello studio e le Sue affermazioni mi inducono a segnalarLe la fonte che Lei in tutta evidenza non si è premurato di consultare https://www.researchgate.net/publication/341901435_Lower_nasopharyngeal_viral_load_during_the_latest_phase_of_COVID-19_pandemic_in_a_Northern_Italy_University_Hospital
Anche le Sue incursioni in campo giuridico mi appaiono sfornite dell’adeguata coscienziosità che ci si attenderebbe da chi scrive rivolgendosi ad una platea tanto ampia. E qui mi esprimo con cognizione di causa, essendo argomenti che tratto per professione. La gerarchia delle fonti, la natura relativa o assoluta della riserva di legge, la possibilità di delega a fonti secondarie, e in definitiva la costituzionalità dei provvedimenti limitativi delle libertà civili, sono da Lei liquidati con una grossolanità che è sintomatica a mio avviso non solo di scarsa conoscenza della materia, ma anche della vena demagogica che impronta tutto il Suo discorso.
Non voglio entrare nel merito del tema serio posto dal Presidente Ferrari, sul quale non ho competenze né conoscenze per esprimermi, ma mi pare che l’argomento abbia rappresentato per Lei solo l’occasione per sollevare una polemica nettamente connotata ideologicamente.
Renata Bonito