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La mancanza di partecipazione credo sia anche da ricercare nel fatto che molte persone prendono parte alle gare per stare in compagnia.
Le nuove norme non permettono la socialità e pertanto molti rinunciano alle competizioni in quanto viene a mancare il vero motivo che le spinge a gareggiare.
Credo, inoltre, che la paura del contagio tenga al di fuori delle competizioni una piccola parte dei podisti.
Dico questo poiché se si frequentano le strade spesso utilizzate per gli allenamenti si possono notare gruppi considerevoli di persone che si allenano in compagnia (almeno questo dalle mie parti).
La fine dell'allenamento spesso è scandita da una fermata al bar o da un banchetto improvvisato nel baule di una macchina.
In fin dei conti questi podisti non pagano il pettorale per correre ma per passare una domenica in compagnia e, visto che non possono più farlo, si sono organizzati per farlo senza pagare nulla.
Oggi i partecipanti alle gare lo fanno per puro agonismo.
Ovviamente questo è il mio pensiero.