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Egregio signor Poli, stante l'attuale normativa nazionale, la quale specifica che non occorre il green pass per le competizioni amatoriali all'aperto, ciò che sta avvenendo in alcune gare podistiche rappresenta un abuso bello e buono. Dopodiché se ciò avviene per una ordinanza del sindaco locale o per decisione autonoma degli organizzatori cambia poco per chi si sente obiettivamente e illegittimamente segregato. Semmai, nel caso di un obbligo imposto dalle autorità locali, gli stessi organizzatori farebbero cosa buona e giusta a spiegarlo con chiarezza. Buone corse.