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Ci sono podisti interessati a sapere che la gara che fanno è omologata, altri a cui questo sinceramente non interessa e per essi contano di più altre cose, a volte anche molto personali, altri che vorrebbero saperlo ma magari non sanno neppure cosa significhi e cosa comporti concretamente. L'universo dei podisti è vario e sconfinato. A chi interessa saperlo, basta che vada a leggere i regolamenti delle manifestazioni e si assicuri, prima di iscriversi, che la gara sia stata omologata dalla Fidal e/o dall'AIMS. Ma purtroppo non basta. Occorre anche avere una certa dose di quell' "onestà atletica" che dovrebbe impedire di "tagliare" anche se se ne presentasse l'occasione, magari a volte a rischio anche di farsi del male, tagliando su marciapiedi o sterrati bordo strada. Il misuratore non corre sui marciapiedi perchè la misura la fa con una bicicletta a cui viene applicato un contascatti seguendo determinati criteri e metodi. E questo sistema di misurazione è lo stesso su tutto il pianeta ed è adottato da tecnici misuratori esperti istruiti in tal senso e a volte con grossa esperienza alle spalle. Fidarsi della distanza di una gara omologata ufficialmente non è solo un dovere di rispetto verso chi l'ha omologata e la Federazione ma anche un diritto di avere misure certe non solo teoricamente ma anche praticamente il giorno in cui la gara si svolge. Un allestimento sbagliato e un controllo ufficiale mancato inficia il lavoro di centinaia di persone. Auspico maggiore attenzione verso i controlli in gara per garantire che chi fosse interessato a fare gare certificate abbia anche la garanzia effettiva, con un allestimento corretto, della distanza desiderata. S. Bassan (Misuratore Fidal e AIMS)