Stampa questa pagina
Nov 12, 2018 3270volte

Che senso hanno questi campionati assoluti di maratona?

Che senso hanno questi campionati assoluti di maratona? Foto: www.fidal.it

Si sono svolti ieri a Ravenna i campionati nazionali di maratona, nella totale assenza di atleti di vertice. Non vogliamo fare nomi, in quanto il nostro discorso è generale e non indirizzato a chi ieri ha vinto ed a cui facciamo i complimenti. Però non si può fare a meno di notare come il titolo italiano maschile sia stato assegnato con tempi pari a 2h19’. Per salire sul podio è stato sufficiente chiudere in 2h22’.

Ancora più eclatante la situazione al femminile, dove la campionessa si è laureata col tempo di 2h59’19”. Per carità, brava lei che si è anche migliorata di diversi minuti rispetto al suo personal best, ma stiamo parlando di un’atleta che fa altro nella vita. Insomma una semiprofessionista o meglio una dilettante. Nell’accezione positiva del termine, sia ben chiaro. Fra le donne, la terza classificata è arrivata dopo 3h04’.

Francamente ci domandiamo che senso abbia far svolgere una manifestazione valida per il titolo a Novembre e nella pressoché totale assenza di azzurri ed azzurre. Ora ci rendiamo conto anche noi che di maratone, in stagione non se ne possono fare troppe, che ci sono ingaggi e premi più interessanti altrove, ma allora forse è meglio gareggiare solo per i titoli master. Bastano quelli a far crescere di numero i partecipanti e rendere felici gli organizzatori.

1 commento

  • Link al commento Alberto Liguori Lunedì, 12 Novembre 2018 18:04 inviato da Alberto Liguori

    Gli assenti non hanno ragione ed è giusto indire il campionato italiano. Se ai nastri di partenza non c'erano i più bravi o i professionisti come citato nell'articolo sarà sufficiente stabilire un montepremi ricco il prossimo anno a carico dell'organizzazione. Non bisogna rinunciare a mio avviso.

    Rapporto