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Nov 29, 2020 Matteo Simone 2739volte

Valeria Straneo: “Un obiettivo in grande, la mia terza Olimpiade”

Una radiosa immagine milanese di Valeria Una radiosa immagine milanese di Valeria Roberto Mandelli

Valeria Straneo (Laguna Running), dal 2018 allenata da Stefano Baldini, nel 2012 stabilisce le migliori prestazioni italiane in mezza maratona e maratona: il 26 febbraio chiude la Roma-Ostia, valida anche come Campionato Italiano assoluto, in 1h07'46"; il 15 aprile chiude la maratona di Rotterdam in 2h23'44".
Ha partecipato a due Olimpiadi per la maratona: 7^ classificata nel 2012 a Londra in 2h25'27'', e 13^ nel 2016 all’età di 40 anni, a Rio dei Janeiro 2h29'44". Ora sta cercando di fare il minimo per le Olimpiadi di Tokyo. Il prossimo 6 dicembre parteciperà alla maratona di Valencia “solo élite” per cercare cioè un tempo sotto le 2h29’30”.

http://podisti.net/index.php/notizie/item/6694-maratona-di-valencia-solo-atleti-elite-anche-qui.html

Ha 44 anni ma nulla le impedisce di trasformare il suo sogno in realtà, continuando ad allenarsi seriamente e duramente così da ottenere ancora risultati prestigiosi, come nella mezza maratona agli ultimi campionati mondiali del 17 ottobre scorso a Gdynia in Polonia, in 1h11”39’.

http://podisti.net/index.php/cronache/item/6607-gdynia-pol-mondiali-mezza-maratona-kiplimo-e-jepchirchir-con-record-del-mondo.html

Approfondiamo la conoscenza di Valeria attraverso alcune domande.

Cosa toglie e cosa dà lo sport?Per me che comunque lo faccio come professione, toglie sicuramente tempo ad altre cose, ma come un lavoro normale che comunque adoro. Mi dà molto di più rispetto a quello che toglie, perché ovviamente è la mia grande passione e dà tantissime soddisfazioni. Mi dà anche la carica per affrontare meglio le giornate, perché comunque per me lo sport, nonostante che sia un lavoro, è una valvola di sfogo molto grande, e lo farei a prescindere”.

Bella questa testimonianza: nella vita bisogna fare scelte e lo sport è un’ottima scelta, un orto importante da coltivare; nel suo caso è diventato un ‘lavoro’, con la possibilità di allenarsi ottenendo risultati prestigiosi oltre ai tantissimi benefici che si ottengono, come lo sfogo e la ‘carica’.

Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi?Sono i lunghi. Sono maratonetal per cui è assolutamente fondamentale che io faccia i lunghissimi dai 30 ai 40km. Ovviamente si parte sempre con un po' meno di chilometri, per esempio se devo iniziare la preparazione parto da 25km poi 32, 35 e arrivo fino a 40km. Anche i medi o le ripetute lunghe, quindi 3.000, 4.000 e 5.000, che patisco tantissimo però ti danno il ritmo gara e quindi diventano assolutamente fondamentali”.

Per eccellere bisogna simulare il più possibile la gara, bisogna adattarsi gradualmente alla fatica, e i migliori allenamenti sono quelli di lunga durata, quasi quanto la maratona, per capire fino a che punto ci si può spingere, cosa si incontra dopo un certo chilometraggio, come affrontare le crisi che arrivano; ma sappiamo che bisogna aspettarle, accettarle e saperle gestire. Inoltre le ripetute lunghe sono un altro duro allenamento che produce i risultati in gara: si tratta di ripetute di più chilometri a ritmi sostenuti per abituare la gamba a persistere nella fatica, nello sforzo a una certa velocità.

Ora quali sono i tuoi obiettivi?A breve termine sono la maratona di Valencia il 6 dicembre, che è un po' particolare in quanto è solo per atleti élite, non è una ‘mass race’; per cui anche il percorso sarà leggermente diverso dal solito, dunque cercherò di correre sotto il minimo per le olimpiadi di Tokyo. Perché un obiettivo in grande in tutti i sensi è far la mia 3^ olimpiade il prossimo anno”.

Un obiettivo molto sfidante per Valeria ma fattibile se continua a far bene, ad allenarsi duramente e a gareggiare al meglio delle sue possibilità. Ha dimostrato in passato più volte di avere i numeri giusti e le carte in regola per poterlo fare correndo mezze maratone a tempi eccellenti, sotto 1h10” la mezza maratona e sotto le 2h25’ la maratona. Ora si tratta di fare ancora uno sforzo avendo dalla sua parte tantissima esperienza e l’adattamento alla fatica e alle prove dure, dopo partecipazioni a olimpiadi, campionati mondiali e gare internazionali come la maratona di New York.

Quali sensazioni sperimenti in maratona?Le sensazioni sono diverse: concentrazione massima, perché io sono molto distratta ma quando sono in gara penso solo a quello e sono molto focalizzata sulle sensazioni, su quello che il mio corpo mi dice; sto molto attenta a prendere i ristori, a “stare dentro la gara” al 100% malgrado sensazioni anche di fatica estrema. 42 km sono lunghi, non sempre va tutto liscio; so pure di dover far fronte a periodi bui, dove davvero mi ci vuole tantissima concentrazione. A volte le sensazioni non sono belle, è invece bellissima la sensazione di tagliare il traguardo se la gara è andata bene come ti aspettavi: allora la gioia è immensa, ma resta comunque una gioia essere arrivata in fondo”.

L’atleta, in tante fasi di allenamento e di gare, attraversa sensazioni ed emozioni varie e difficili; ma bisogna sapersi organizzare e presentarsi pronti, efficienti, efficaci, sicuri al momento della gara che può riservare brutti scherzi, ma si deve avere la consapevolezza che non è la prima volta, si è saputo gestire tante situazioni, e questa volta si farà bene come le altre.

Cosa consigli a chi … predilige il divano?Consiglio appunto di farsi forza per i primi minuti, perché sono quelli più difficili: una volta che si comincia a fare sport, dopo l’attività fisica si sta veramente benissimo, è una sensazione impagabile. Basta provare, perché poi ci si assuefà e non si può fare a meno di muoversi: il corpo sta veramente meglio se è in movimento”.

Questi sono i messaggi che dovrebbero trasmettere in TV, sui social, in radio, su giornali e riviste, in luogo di messaggi allarmanti e di paura. Basta provare, crederci e insistere e poi i benefici sono tantissimi: certo per Valeria lo sport è diventato un lavoro redditizio, e nemmeno se lo sarebbe aspettato, ma per tutti lo sport fa bene e crea benessere e benefici.

Come stai affrontando e superando il periodo COVID 19?Adesso come adesso a me non ha cambiato molto la vita perché comunque riesco a fare i miei allenamenti tutti i giorni, spostandomi di una decina di km perché di solito i luoghi dove vado a correre non sono sotto casa; ma per fortuna devo fare brevi tragitti. E’ stato un problema quando ci hanno tappati dentro, e gli spostamenti erano molto più difficili; adesso non mi sto quasi accorgendo di essere in lockdown anche perché non esco fuori la sera, non frequento bar o ristoranti, sono troppo stanca:  la sera vado a dormire. La sola cosa che mi pesa adesso è che dovrò andare in Spagna e fare un tampone nelle 72 ore, è un casino tremendo trovare un laboratorio che ti garantisca il risultato in 72 ore, ho telefonato ad alcuni laboratori e te lo danno dopo 6-8 giorni che è tantissimo: questo è il problema più grosso, gli spostamenti lunghi, non la quotidianità. Speriamo che vada tutto bene perché altrimenti non so come farò a raggiungere la Spagna, senza appunto il tampone fatto nelle 72 ore; ma io sono ottimista, ce la faremo”.

Purtroppo bisogna stare alle regole, ma c’è sempre una soluzione e ci si organizza per fare tutto anche mentalmente, senza paura di nessun muro od ostacolo, per risolvere tutto restando fiduciosi e ottimisti.

Quali sono le tue consapevolezze ora?Ho consapevolezza di essere alla fine della mia carriera sportiva e quindi voglio cercare di dare il massimo in questi ultimi appuntamenti che mi trovo a poter fare: quindi la maratona di Valentia, sperando di fare poi le Olimpiadi. Ho però anche la consapevolezza che è tutto molto campato per aria, puoi programmare quanto vuoi ma la natura ha il sopravvento e bisogna cambiare i piani”.

Cosa intravedi per il fine carriera?Spero di rimanere sempre nel mondo dello sport, magari diventando allenatrice visto che nella mia città non ci sono molti allenatori, soprattutto per gli amatori, e sono in tanti a chiedermi se sono disponibile per allenarli!”.

Forse è presto, meglio stare focalizzati sulle prossime Olimpiadi…

Cosa consigli ad atleti e allenatori per affrontare le competizioni serenamente? “Non saprei perché tutti siamo diversi. Io non sono per niente ansiosa, me la vivo bene senza l’imperativo assoluto di fare il risultato, la prendo un po' più di distacco e divertimento; ma non con leggerezza, perché comunque, essendo anche il mio lavoro sono pienamente consapevole che è importante e che non è solo divertimento. Però mi dico sempre che se va male non muore nessuno, non è una questione di vita o di morte, ma è solo una gioia se riesci a raggiungere obiettivi. Per cui secondo me l'allenatore non deve creare pressioni su una gara, ma piuttosto stemperare la tensione e far divertire i ragazzi. È fondamentale che comunque una persona si diverta nel fare sport e competizioni, che non veda solo un obbligo di andare forte: non sempre si riesce a dare il massimo purtroppo, però non si deve pensare che se la gara va male ci buttiamo dal ponte, contestualizzarla appunto in un contesto più di gioco, di svago, non come una questione vitale”.

Cosa consigli alle bambine e alle istruttrici in questo periodo di pandemia?Consiglio alle bambine e anche a chi deve insegnare in questo periodo, assolutamente di non abbattersi e continuare comunque nel rispetto delle regole, di allenarsi e di trovare modi alternativi anche di allenamento. Per esempio mia figlia fa ginnastica artistica: ovviamente non può andare in palestra per cui fanno lezioni online dove sono tutti insieme e fa esercizi in casa. Non ha attrezzi, non ha nulla, però fanno più di un’ora di ginnastica alternativa: nel rispetto delle regole si può, e non bisogna perdersi d'animo, perché poi riaprirà tutto e quindi non dobbiamo trovarci impreparati”.

Concordo: in questo periodo gli adulti sono di riferimento per i più piccoli che devono continuare a giocare, divertirsi, studiare e fare sport in un modo diverso, in un modo adattato e con il sostegno, la fiducia, la flessibilità e la resilienza di insegnanti, istruttrici, educatori.

 
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