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Mar 08, 2022 1285volte

Che noia… quando finirà la stagione dei record?

Crippa trionfa a Napoli e sigla il record italiano sulla mezza maratona con 59'26" Crippa trionfa a Napoli e sigla il record italiano sulla mezza maratona con 59'26" Foto: www.scuoladicorsa.it

Correva l’anno 2009 e grazie a dei costumi interi “gommati”, praticamente tutti i record del nuoto vennero frantumati. Ai tempi la FINA, con una tardiva marcia indietro, chiudendo il recinto quando oramai tutti i buoi erano scappati, stabilì dal 1 gennaio 2010 il bando di questi materiali che favorivano il galleggiamento. 

Da qualche anno anche nell’atletica sta succedendo un analogo fenomeno con le scarpe “magiche” che banalizzando, grazie alla loro anima al carbonio, restituiscono molta più energia rispetto al passato. E’ un record continuo, su tutte le distanze, in tutti i paesi. E finché il record li fanno i giovani, come il nostro Yeman Crippa che per esempio con 59’26” ha recentemente inserito nella sua collezione di primati italiani anche quello della mezza, tutto bene, uno può pensare che sia il risultato del duro lavoro di un atleta di 25 anni in crescita. Ci può stare, anzi è auspicabile. Ma quando si registrano miglioramenti personali da parte di atleti che già da tempo sono in parabola discendente causa l’età, allora puoi essere contento per loro, ma forse bisognerebbe cominciare a segnarsi anche con quali scarpe li hanno ottenuti. O meglio, lo sappiamo benissimo. Teoricamente bisognerebbe “riaggiornare” aggiungendo l’inflazione tecnologica i crono di alcuni anni fa. In passato, quando a certe manifestazioni su strada tutti facevano il “botto”, si malignava sul fatto che il tracciato fosse più corto di quanto nominalmente indicato. Perché uno va bene, due anche, ma tutti in forma è improbabile, anzi impossibile.

Con questo non mi schiero certo contro il progresso. Benvenute sono state le piste in materiale sintetico rispetto a quelle in terra rossa. Tra l’altro quello era un aiuto “democratico” in quanto fruibile da tutti. Bene anche queste superscarpe, ma adesso basta. Quindi speriamo che presto questo fenomeno si esaurisca, che l’effetto scarpa non porti più miglioramenti perché il primato dev’essere l’eccezione, non la routine che fa rima, anche se non baciata, con noia.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net