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Mar 18, 2022 3153volte

I giudici annullano, il governo ‘patteggia’: tornerà il podismo senza se e senza ma?

Fine dell'incubo? Fine dell'incubo? Roberto Mandelli

Siamo in attesa di leggere sulla Gazzetta Ufficiale il testo del decreto governativo annunciato il 17 marzo e per ora leggibile solo in bozza (vedi sotto). Nel frattempo, i tribunali concordemente (da Borgo Valsugana a Reggio Emilia, da Milano a Frosinone a Brindisi ecc.) emettono a raffica sentenze di annullamento di sanzioni emanate in dipendenza dai vari DPCM del 2020 e 2021.

Pensare che il 27 agosto del 2020, in un commento che si legge ancora su queste colonne, avevo scritto testualmente: “Quanto alla parte giuridica del dibattito, da non giurista, ma da studioso che si picca di andare in fondo alle parole e alle cose che ci stanno sotto, credo che nessun costituzionalista possa dichiarare che i DPCM tanto abusati siano "pienamente" legali: non sono previsti dalla Costituzione, ma sono retaggio di consuetudini o leggi anteriori alla Repubblica e spesso all'Italia come Stato attuale. Li si tollera in casi di estrema urgenza, non per l'uso regolare che se ne sta facendo. Anche qui, a proposito di "verificare e falsificare", aspetteremo che qualche tribunale discuta e possibilmente risolva una qualche causa specifica intentata da un cittadino o da un ente con personalità giuridica; ma coi tempi italici, la cosa si saprà all'incirca all'epoca della cinquantesima maratona di Vercelli”.

Mi sbagliavo: il prossimo 1° maggio è annunciata una maratona di Vercelli (dislocata a Santhià) che non sarà la cinquantesima, ma i tribunali l’hanno anticipata, dimostrando che “c’è un giudice a Berlino”, ovvero “a questo mondo c’è giustizia, finalmente”.

Tra i casi più recenti e clamorosi, l’annullamento disposto dal Tribunale civile di Pesaro, il 10 febbraio, della multa da 800 euro inflitta dalla polizia al ristorante “La Grande Bellezza di Mombaroccio”, per aver fatto cenare trenta persone, tra cui Vittorio Sgarbi, in pieno lockdown il 15 gennaio 2021 alla faccia del Dpcm del 3 dicembre 2020 che imponeva la chiusura dei ristoranti alle 18. La sentenza di annullamento prescrive la "disapplicazione del Dpcm del 3 dicembre 2020".

Pochi giorni dopo, sono arrivate le motivazioni della sentenza del Tribunale di Pisa dell’8.11.2021 (conformi ad altre poco precedenti, ancora a Pisa (17 marzo 2021) e a Roma (16.12.2020).

Riassumo dal dettagliato resoconto in

https://www.lagazzettadilucca.it/cronaca/sentenza-clamorosa-del-tribunale-di-pisa-che-abbatte-conte-e-i-suoi-decreti-illegittimi-i-suoi-dpcm-per-lui-e-i-suoi-successori-si-profila-una-vera-e-propria-violazione-dei-diritti-umani#:~:text=Il%20Tribunale%20di%20Pisa%20ha,650%20del%20codice%20penale ): tre persone, sorprese fuori casa senza le giustificazioni previste dal DPCM dell’8.03.20 (quello dell’ “io resto a casa” e dell’ “Italia zona protetta”) sono state assolte con formula piena perché il fatto non sussiste  essendo previsto da un decreto illegittimo, che fa leva su uno ”stato di emergenza” non previsto dalla Costituzione salvo il caso di guerra. Mentre “la delibera dichiarativa dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei Ministri il 31.1.2020 è illegittima per essere stata emanata in assenza dei presupposti legislativi, in quanto non è rinvenibile alcuna fonte avente forza di legge, ordinaria o costituzionale, che attribuisca al Consiglio dei Ministri il potere di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario”, e limitare, ad esempio, il diritto di mobilità. Ciò che semmai doveva essere disciplinato da un decreto legge, emanato dal governo o dal Presidente della Repubblica e sottoposto al vaglio delle Camere.
Il divieto di uscire dalla propria abitazione si configura - secondo la magistratura pisana - come un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare, e come tale limitativo della libertà personale che però, ai sensi dell’art. 3 della Costituzione, può essere compressa solo con provvedimento dell’autorità giudiziaria e solo nei modi e nei casi previsti dalla legge, mentre i DPCM che hanno praticamente istituito gli arresti domiciliari per tutti gli italiani sono stati emessi senza questi presupposti garantisti.

Di più, il Tribunale di Pisa ha osservato come lo stato di emergenza sia stato prorogato varie volte sino alla prossima scadenza del 31 marzo prossimo. Questo stato di emergenza era disciplinato dall’art. 24 del decreto legislativo n. 1/2018 il quale dispone che esso non possa protrarsi più di 12 mesi prorogabili di altri 12 mesi. Sennonché, rileva il Tribunale, lo stato di emergenza è stato dichiarato dal 31.01.2020 fino ad arrivare al 31.03.2022, mentre il termine massimo di proroga era scaduto il 31.07.2021: dunque tutti i provvedimenti che abbiano prorogato lo stato di emergenza oltre tale data e tutti i provvedimenti medio tempore adottati in base allo stato di emergenza invalidamente prorogato sono illegittimi.

In attesa di prossime sentenze, ieri 17 marzo il Consiglio dei Ministri (trascrivo dal comunicato ufficiale del governo https://www.governo.it/it/coronavirus-misure-del-governo ;  https://www.governo.it/node/19404

per la conferenza stampa del primo ministro) ha introdotto “disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”. Tra le nuove norme abbiamo:

fine del sistema delle zone colorate;

capienze impianti sportivi: ritorno al 100% all’aperto e al chiuso dal 1° aprile;

Il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza Covid-19.

Graduale superamento del green pass.

Eliminazione delle quarantene precauzionali

Dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base per il quale dal 1° maggio eliminato l’obbligo.

Approfondisco rapidamente le decisioni più interessanti per il nostro movimento, citando dal sito ANSA (18 marzo 2022 ore 12:20):

1 APRILE - L'Italia non sarà più in stato di emergenza Covid e di conseguenza decadono il Comitato tecnico scientifico e la struttura del Commissario straordinario Francesco Figliuolo.
Termina l'obbligo di Super Green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50 (la sospensione di coloro che ne saranno sprovvisti non avverrà più, ma resta la multa): a chi ha superato questa soglia d'età sui luoghi di lavoro dovrebbe essere richiesto solo il pass base. (Ci auguriamo che la cosa sia recepita anche dagli organizzatori di gare e dagli estensori dei protocolli Fidal!).

Stop al certificato verde sui bus ed in generale sui mezzi di trasporto pubblico locale, dove proseguirà l'obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile. Non sarà più necessario avere almeno il Green pass base per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. Anche nei ristoranti all'aperto non sarà più prevista l'esibizione di alcun certificato (a maggior ragione per le corse all’aperto!). Dal primo aprile decade ovunque il limite alle capienze nelle strutture e dunque anche negli stadi - dove per accedervi sarà richiesto il lasciapassare base - sarà possibile occupare il 100% dei posti.

1 MAGGIO - Termina l'obbligo del Green pass quasi ovunque. Fino al 30 aprile per alcune attività come mense, concorsi pubblici e colloqui in carcere, oltre ai trasporti a lunga percorrenza, sarà infatti ancora obbligatorio in versione base. Quello rafforzato resterà in vigore fino al 30 aprile per la ristorazione al chiuso (per i turisti stranieri cade già dal primo aprile), centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi ed eventi sportivi al chiuso (dunque si potrà anche accedere a spogliatoi e – inaudito!- fare la doccia?). Sempre dal primo maggio via l'obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, anche a scuola.

Mi sembra, finalmente, molto chiaro: piangeranno forse i virologi che perderanno i gettoni di presenza dei talk show e (orrore!) dovranno tornare negli ospedali senza l’usuale seduta dalla visagista o dalla truccatrice tv (e chissà che il ministro della salute adesso trovi il tempo per farsi la barba come Dio comanda); d’altronde il Covid non fa più notizia, e per trovarne traccia sul Corrierone di oggi 18 marzo bisogna andare a p. 23.

Ciò non significa che il coronavirus sia estinto e che bisogni smettere con le precauzioni più elementari, o che si possa fare a meno delle vaccinazioni (nella speranza che i vaccini in elaborazione siano più efficienti di quelli che ci hanno propinato e adesso non si riescono nemmeno a regalare al Terzo Mondo: lo dico da trivaccinato nei primi giorni utili delle rispettive campagne vaccinali). Ma smettiamola, almeno, col terrorismo e la caccia allo sportivo praticante che ci hanno taglieggiato ormai da due anni e tre settimane.

2 commenti

  • Link al commento Fabrizio Sandrelli Lunedì, 21 Marzo 2022 10:21 inviato da Fabrizio Sandrelli

    Anche a me i decreti o i diktat non piacciono particolarmente. Purtroppo però i contagi sono di nuovo in aumento, forse anche in conseguenza dell'allentamento delle misure restrittive. Vorrei poi fare un'altra considerazione: che senso ha imporre con ferocia il green pass quando poi sui mezzi pubblici (treni per pendolari, sporchi e puzzolenti) succede di tutto e di più e si aprono indiscriminatamente locali come le biblioteche pubbliche (io ci lavoro e parlo per esperienza personale) dove gli utenti (studenti, lettori etc,) stanno seduti gomito a gomito in locali sovraffolati? Mi pare che ci sia una mancanza palese di logica, in tutto questo.

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  • Link al commento Giulio Angelino Domenica, 20 Marzo 2022 19:45 inviato da Giulio Angelino

    Bravo Fabio, ancora una volta hai espresso considerazioni estremamente sensate e argute, condite da una buona dose d'ironia ! Vorrei solo completarle col nome della quella valorosa giudice di Pisa che sta emanando sentenze a favore dei cittadini, e a difesa della Costituzione. Si tratta della dottoressa Lina Manuali. In molti ci auguriamo che non venga trasferita a ...Lampedusa, o in qualche remotissimo angolo del territorio della Repubblica Italiana, a causa di queste sue sentenze un pochino "scomode" per il Governo.

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