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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Domenica, 14 Ottobre 2018 15:54

32633 arrivati per la 14^ Deejay Ten - Milano

Una grande festa della corsa, altro aumento degl’iscritti. Ennesimo successo per la Deejay Ten milanese, che ha portato al traguardo 23088 partecipanti nella gara principale e 9545 per la Deejay Five. Un esercizio organizzativo molto difficile, specialmente da quando il Decreto Gabrielli ha elencato e ricordato a tutti la lunga sequenza di pratiche da seguire per garantire la sicurezza alle manifestazioni in luoghi pubblici. E quindi via con la stazione della metropolitana di Piazza Duomo bloccata e varchi controllati con tornelli per l’accesso.

Percorso per la dieci e la cinque chilometri che si sviluppava in centro e dunque con un impatto limitato nelle zone più periferiche, anche se a livello di trasporti pubblici, il numero delle linee interessate era molto alto. E ci piacerebbe conoscere il conto presentato a Linus dall’azienda dei trasporti pubblici e dal comune per i vigili urbani.

Come da tradizione, i comunicati parlano di 40 mila persone, con la “solita” generosissima aggiunta che col passare degli anni continua ad aumentare come per i finisher. L’anno scorso il delta era di circa 5500 unità (si parlava di 35000), ora siamo arrivati a quasi 7500 di differenza tra quanto registrato dalla società di cronometraggio e gli annunci degli uffici stampa. In ogni caso ciò che conta è che anche stavolta si registra l’ennesimo incremento degli arrivati. Dai 25.500 del 2016 ed i 29.500 del 2017, questa volta sono 32633. Quindi mentre quasi tutte le gare registrano una contrazione la Deejay non sente nessuna crisi.

Abbiamo domandato le impressioni ad alcuni partecipanti. Diamo la parola a Federica Franceschetti, piè veloce che oggi si è concessa una giornata di festa: “Ieri sono andata a ritirare il pettorale verso l’ora di pranzo e non ho trovato nessuna coda. C’erano delle file per prendere i gadget che peraltro si ritrovavano oggi nel pacco gara. Stamattina siamo arrivati presto e visto il sole e la temperatura gradevole, abbiamo rinunciato a portare la borsa da lasciare al deposito per non ripetere l’esperienza della mega coda dell’anno passato. Alle 9.15 eravamo già ad uno dei sei varchi per entrare in piazza Duomo e ci siamo riusciti abbastanza velocemente. La gara è partita un po’ in anticipo. I primi chilometri traffico podistico abbastanza congestionato come sempre, ma non abbiamo assistito a scene d’impazienza da parte dei runner. C’era un bel clima, con tanta voglia solo di divertirsi e godersi la giornata. C’è da dire che tra un mio infortunio e la presenza di amici non “professionisti” abbiamo passeggiato a 6’30”/km. Sul percorso tanta musica, tanti incoraggiamenti. All’arrivo bel pacco gara con omaggi alimentari, sconti vari e soprattutto la medaglia. Giudizio finale positivo! Bella non competitiva per farsi una corsetta chiacchierando. Mi è sembrata meglio organizzata degli altri anni ed ormai la gente è abituata e più paziente e disciplinata”.

Ecco il parere di Renato Cannillo, altro runner amatore: “Sono tredici anni che partecipo alle varie Deejay Ten. Non è certo un’agonistica ma ormai è diventata un evento pari alla Stramilano. Onore e merito a Radio Deejay ed al mitico Linus. Stamattina alle 9 la prima wave era già colma, ma con uno stratagemma sono riuscito ad imbucarmi. Dopo un po’ di confusione in partenza si correva bene. Buon rifornimento di acqua e sali a metà gara. Ecco, l’arrivo, quest’anno lato Arena, ha evidenziato il solito imbuto. Io ho fatto abbastanza alla svelta ma non oso immaginare quelli delle wave successive. Forse arrivare in Foro Bonaparte sarebbe meglio. Però è stata una bella mattinata di sport. A l’anno prossimo. Io adesso mi godrò il Trofeo Montestella, il prossimo 28 Ottobre.”

Essendo la gara non competitiva, leggi non si pagano le tasse alla FIDAL, anche a nome di coloro che organizziamo gare competitive federali, ben ci guardiamo bene da citare vincitori o primi arrivati, chiamateli come volete ;-)

Finale pirotecnico per la 29^ edizione del Club del Miglio. La decima ed ultima tappa del circuito 2018 regala diverse sorprese, a partire dal 4’16”16 con cui Davide Raineri abbassa il record nazionale di cui si era impossessato una settimana fa a Chiavenna (SO), conquista il primato europeo e non supera per un’inezia il 4’16”09 che appartiene allo statunitense Tony Young. Un vero peccato per questo quarantacinquenne del GS San Rocchino che quest’anno, appena passato di categoria, a livello nazionale sta firmando tutte le migliori prestazioni di tutti i tempi nel fondo e mezzofondo a livello SM45: 800 (1’57”76), 1500 (3’54”09), Miglio, 3000 (8’27”50), 10.000 (30’23”88). Ma non finisce qui, in quanto anche a livello femminile, Cristina Galli, della Virtus Castenedolo è la nuova recordwoman italiana SF50, avendo fermato i cronometri sul tempo di 5’31”70. Un miglioramento di oltre cinque secondi.

C’è stato dell’altro oggi a Carate Brianza? Si, una bellissima giornata di sport ottimamente organizzata dai Daini, la società locale, a cui hanno partecipato circa duecento atleti. Dai più piccoli, impegnati sui 400 metri, per passare poi ai 1000 ed alla distanza anglosassone. Nel mezzo, tra giovanili e senior, alcune interessanti batterie sui 200 metri, come tradizione quando si viene da queste parti. Per tutti i risultati potete cliccare qui. Ci sarebbe poi da raccontare come si sono risolti tutti gli altri duelli di giornata e specialmente i conti ancora in sospeso per le classifiche delle varie categorie del club, ma per questo aspetto ritorneremo a breve con un articolo dedicato, non appena dal club avranno terminato i controlli di rito. Nel frattempo possiamo già anticipare che il collega Maurizio Lorenzini si è aggiudicato la medaglia d’argento nella categoria SM60. Complimenti da parte di tutta la redazione!

Come promesso nel nostro articolo di venerdì scorso ecco la lista dei compensi che la FIDAL verserà ai suoi collaboratori esterni nell'anno in corso. Si tratta d'importi lordi, comprensivi delle imposte. Una breve descrizione illustra a fronte di quali servizi. Eravamo curiosi di conoscere cifre e nomi, ma ora, lista alla mano, sinceramente non ci sentiamo in grado di fare commenti. Nella maggioranza dei casi, con gli elementi a nostra disposizione, è molto difficile, se non impossibile, capire quante ore lavorative siano necessarie per questi incarichi/missioni. Ci domandiamo anche se per tali consegne non fosse sufficiente impiegare il personale già assunto. Confessiamo che anche questo dato ci manca. Quindi sospendiamo il giudizio, ma apriamo il dibattito con i lettori, specialmente con chi disponesse di altri elementi utili al dibattito.

Di certo sappiamo che a fronte di queste spese, la Federazione ha tagliato dei rimborsi agli atleti "meno performanti" come descritto nel nostro summenzionato articolo.  

La cartina che vedete, raffigura il percorso della TwinCities in Motion Marathon che si è disputata il 7 Ottobre tra Minneapolis e Saint Paul. Tracciato invitante, con lunghi tratti ad attraversare graziosi laghetti ed il lungofiume del famoso Mississippi. Basta vedere la piantina per far venir voglia di correrla. Nel nostro caso, tra vecchiaia ed acciacchi vari, le 42 chilometri le abbiamo messe in soffitta, almeno nel ruolo di partecipanti, ma non tutti la pensano così, sia tra i master che fra i giovanissimi. Domenica scorsa ha fatto scalpore Tierney Wolfgram, quindicenne che ha concluso la gara in 2h40’03”, conseguendo il record mondiale di categoria.

Apriti cielo, da noi si è scatenato il dibattito tra amici e specialmente sui social. Ma non è troppo presto correre questa distanza a quell’età? E’ giusto e soprattutto salutare sostenere uno sforzo così lungo quando il fisico non si è ancora completamente formato anche a livello scheletrico e muscolare? Altri invece pensano che sia sbagliato in Italia richiedere la maggiore età per iscriversi. Ci facciamo delle remore ingiustificate e partiamo già in ritardo rispetto al resto del mondo. Oltre all’aspetto salute, c’è chi sostiene che partire così giovani sia anche di nocumento per una possibile carriera ad alto livello. E via con la lista di giovani meteore di cui si sono perse le tracce.

Stabilito quando cominciare a correre una maratona, ci domandiamo anche quale sia il limite d’età per smetterla con questa distanza. Lo scriviamo mentre sfogliamo l’elenco delle migliori prestazioni outdoor che la FIDAL elenca per categoria d’età. Il record over 85 è di Antonino Caponnetto che l’anno passato ha chiuso in 4h20’11” la sua gara a Verona. Tabella che non si ferma ai 42, elencando novantenni finisher sui 100 chilometri…

Tra l’altro c’è chi non ne fa una questione di data di nascita, ma di prestazione. Conosco un medico sportivo che stabiliva in tre ore e mezzo il tempo oltre il quale correre questa gara diventi dannoso. A prescindere dall’età. Forse esagerava, ma intanto, per aumentare il business, ormai il tempo limite di molte tra le gare più popolate è slittato a 7 ore o giù di lì. Se si moltiplica 7 per 6 km/h, si arriva a 42, ma a questo punto non è più corretto parlare di danni della corsa, perché siamo ad una lunga e forse salutare passeggiata veloce…

La penultima tappa del Club del Miglio 2018 regala un primato italiano ad opera di Davide Raineri che con il tempo di 4’18”97 abbatte di diversi secondi il limite precedente di Ugo Piccioli e si avvicina alla migliore prestazione mondiale. Per rincorrere questo obiettivo il portacolori del CS San Rocchino non gareggia nella batteria destinata agli atleti della sua categoria d’età e corre la manche elite. Alla fine però deve fare praticamente tutto da solo, in quanto non trova lepri che lo portino fino all’arrivo ed infatti si aggiudica la gara degli assoluti.

Il record di Raineri è senza dubbio la notizia che fa titolo, ma si tratta pur sempre della ciliegina su una bella torta, in quanto i chiavennaschi organizzano in maniera impeccabile una manifestazione che ottiene anche un buon riscontro di presenze con il totale atleti sopra quota 200. Il tutto malgrado ci si trovi in un comune a oltre 120 chilometri da Milano. Un centro che non conoscevamo e che ci ha stupito per l’abbondanza di monumenti ed il suo carico di storia. Un posto invitante per escursioni in montagna come per giri in bicicletta, con i passi Maloja e Spluga tra le mete più ambite.

Tornando alla bella pista azzurra del centro sportivo sito in Piazza Falcone e Borsellino, dopo le avvincenti gare dei ragazzini sui 400 metri con tanti giovani valligiani in pista, sui 1000 metri per ragazzi e cadetti è Matteo Bardea (Sportiva Lanzada) il più veloce in 2’48”58. Tra le donne Milena Masolini (GP Valchiavenna) ferma il cronometro sul tempo di 3’06”84. Si passa quindi alla distanza anglosassone dei 1609 metri e spiccioli dove segnaliamo, sempre tra gli under, il sedicenne Gabriele Biavaschi (GP Valchiavenna) con 4’35”18.

Solita grande battaglia anche tra i diversamente giovani in quanto ci sono ancora diversi titoli e piazzamenti finali da definire, anche in virtù del gioco degli scarti, perché il regolamento consente di conteggiare otto prove sulle dieci in totale. Sentenze definitive sabato prossimo 13 Ottobre a Carate Brianza (MB), dove i Daini ospiteranno il 7° Miglio “Memorial Gino Riva”.

Come Vi anticipavamo su queste colonne mercoledì scorso, è stato definito l’elenco degli atleti che sono stati designati a far parte dell’Atletica Élite Club (AEC), in sostanza la nazionale italiana. Saranno in 37 atleti (24 uomini e 13 donne), ma sono stati predefiniti fino a ulteriori 8 nuovi ingressi, per completare i gruppi delle staffette 4x100 maschile e per le due 4x400.

La nota pubblicata ieri sera dalla FIDAL, aggiunge questa novità:”...come da richiesta del nuovo Direttore Tecnico Antonio La Torre, è stato identificato all’interno di questi numeri il gruppo “Top”, che sarà composto da 11 atleti: Antonella Palmisano, Alessia Trost, Elena Vallortigara, Sara Dossena, Filippo Tortu, Eseosa Desalu, Yeman Crippa, Daniele Meucci, Gianmarco Tamberi, Massimo Stano. A loro potrà aggiungersi anche la marciatrice Eleonora Giorgi, se accetterà un programma per affrontare la 50km di marcia (in caso contrario, resterà nell’elenco AEC, ma non farà parte di quello Top)…”

Passando anche alle note dolenti, si menzionano:”…18 gli azzurri che, classificati come AEC nel 2018, non faranno parte dell’elenco nei prossimi 12 mesi, mentre ad altri 11 di loro verrà decurtata del 50% l’indennità di preparazione. Nove sono invece i nuovi ingressi, uno dei quali (quello dell’ostacolista dei 400 Mario Lambrughi) sarà da verificare al 31 dicembre, vista la collocazione dell’azzurro al 24esimo posto delle liste mondiali (l’ultimo utile in virtù del regolamento AEC)”.

Dando un’occhiata alle liste complete che potete leggere anche Voi cliccando qui e limitandoci alla corsa di fondo e mezzofondo, tra i 37 confermati troviamo i due siepisti Chiappinelli e Zoghlami. Nei nuovi ingressi vediamo la meritatissima inclusione di Sara Dossena e della coppia Rachik, Ghebrehiwet Faniel. Un po’ a sorpresa viene data una chance anche a Federica del Buono e Veronica Inglese che sono ai box da tempo. Più in generale, tra promossi e bocciati, sorprende la conferma dei due triplisti Donato e Greco, non più giovanissimi ed a secco di risultati da tempo, mentre la grande esclusa è senza dubbio Libania Grenot che paga il conto della controprestazione individuale e in staffetta agli ultimi europei. Al contrario tra i nuovi entrati annotiamo con piacere Daisy Osakue, la discobola vittima di un aggressione pochi giorni prima della rassegna continentale, dove è riuscita ad entrare in finale e poi tra le prime otto.

Ci sarebbe anche da trattare anche l'argomento dei compensi di tutti i collaboratori federali, pubblicato in questi giorni, ma ne parleremo in una prossima puntata.

Mercoledì, 03 Ottobre 2018 14:29

La FIDAL taglia gli stipendi a molti nazionali!

Ragazzi, non ci capiamo più niente: dopo i risultati degli Europei a Berlino, un deludente 16° posto nella classifica a squadre, dopo quasi uno zero al quoto alle precedenti edizioni di olimpiadi e mondiali, ci eravamo permessi di chiedere le dimissioni di Giomi e di molte persone dello suo staff. Al contrario, l’ineffabile presidente aveva spiegato a tutti che non avevamo capito nulla, che i risultati era stati buoni. Insomma: “tutto va ben, madama la marchesa” per evocare l’ironica canzonetta dove invece l’amata cavallina della nobildonna era morta, le stalle si erano incendiate, un’ala del castello crollata ed il marchese si era suicidato… Un disastro.

Ma finalmente qualcuno pagherà! Da dove si parte? Di solito nelle società che vanno male la prima testa a saltare è quella dell’amministratore delegato. A seguire i dirigenti più importanti. Qui invece a pagare saranno gli atleti. Grazie ad un pezzo firmato da Marco Bonarrigo a Gaia Piccardi, apparso oggi sulle colonne del Corriere della Sera, scopriamo che a 17 azzurri dell’Athletic Elite Club verrà cancellato l’assegno di studio, ad altri 14 dimezzato, mentre a meno di una decina sarà mantenuto. Per i militari resterà il paracadute dello stipendio percepito dalle rispettive armi di appartenenza. In pratica per altri significherà l’estromissione dalla nazionale. Dalle purghe si salveranno in pochi. Tra i nomi che trapelano quelli della medagliata Palmisano (e ci mancherebbe, verrebbe da dire), il saltatore Tamberi, il recordman Tortu e Fausto Desalu.

A spiegare le ragioni è stato il nuovo CT Antonio La Torre. Per quello uscente, Elio Locatelli, lo spostamento a Direttore della Performance. Non chiedeteci di cosa si tratti con esattezza e nemmeno se sia una promozione. Siamo ignoranti in materia. Di certo lui non è stato mandato via come molti azzurri. In attesa di verificare un rientro in federazione del dimissionario Stefano Baldini, a cui La Torre vorrebbe affidare il settore fondo, restiamo in paziente attesa della lista dei collaboratori fiduciari e specialmente dei loro stipendi, come promesso recentemente da Giomi.

 

Oggi siamo in compagnia di Danilo Goffi, olimpionico azzurro che vanta nel suo palmares anche una medaglia di bronzo in maratona ai campionati europei, oltre a tanti altri successi individuali e di squadra.

Ciao Danilo, parlaci delle iniziative della Tua nuova società, la ASD Almostthere

La prima era “Track&Friends”, una riunione di atletica, domani al Campo sportivo milanese “XXV Aprile”, ma abbiamo deciso di sospenderla. Tuttavia non è una rinuncia. Anzi. È un rilancio. Ci si rivede ad Aprile 2019 nell'ambito della seconda edizione di "una settimana di corsa", che si arricchirà di numerosi appuntamenti in più in agenda, tra cui spicca e brilla, la Milano Marathon, che va di fatto a inserirsi con le due gare, individuale e staffetta, come degna chiusura di quella che di fatto diventerà la settimana più importante, coinvolgente e intensa mai vista nella corsa a Milano e probabilmente in Italia.

Qual è la caratteristica peculiare di “Track&Friends”?

La sfida di Track&Friends è di portare in pista gli amatori, i runner più o meno occasionali. La corsa deve ritrovare nella pista la sua cornice più aspirazionale e "ispirazionale". In pista non vogliamo vedere solo pro ed elite, ma anche chi non si è mai messo ai blocchi di partenza di un mille o in tremila. Non è facile, e c'è bisogno della volontà di tutti: Federazione, associazioni, allenatori. Noi di Almostthere ci mettiamo volentieri a disposizione per fare sistema. Appuntamento quindi ad Aprile 2019.

“ThirtyTraining” invece è confermata?

Confermatissima. ThirtyTraining, longrun di 33km, è un autentico caso studio. Quando tre eversivi del running 2.0 come me, Michele Ronzulli ed Ippolito Alfieri ci siamo riuniti, sognavano in grande ma non potevano immaginare che intorno a questa gara-allenamento si potesse accendere un tale entusiasmo.
Terza edizione, 6 ottobre, sempre da Pavia a Milano, partendo in treno da Milano, e tornando di corsa. Sei ristori, servizio scopa, servizio borse, ristoro finale. Ed ovviamente pacer, per sei diverse andature, coordinati dal sottoscritto.

Ebbene si. Ci siamo arrivati anche noi. Ci abbiamo messo un po’ di tempo. Con l’occasione chiediamo scusa per l’articolo dell’inverno scorso, dove “denunciavamo” la presenza del pulmann delle giovanili interiste sulla pista di atletica di Peschiera Borromeo (MI). A quei tempi il nostro interlocutore, tirato in ballo dal pezzo pubblicato, cercò invano di farci ragionare. Senza successo.

La realtà è che non avevamo capito niente. Quel nastro colorato in marrone o azzurro che delimita i campi del dio calcio, serve solo a far posteggiare i pullman dei pedatori. Mezzi che alla fine del match possono avvicinarsi il più possibile agli spogliatoi, onde evitare ulteriori sforzi agli atleti, come ben mostrato da queste immagini che ritraggono il Torino FC. Così facendo, con pochi passi e senza distogliere lo sguardo dal telefonino, i ragazzi possono stravaccarsi a bordo. Nessuna ragione di ordine pubblico. In questo caso, come l’anno passato, si parlava di partite a livello giovanile, con poche presenze in tribuna.

E badate bene, se durante le nostre manifestazioni podistiche, veniamo ammessi in questi templi dello sport e talvolta ci è anche gentilmente concesso di giocare su questi nastri con le righe, facciamo attenzione a come ci muoviamo. Che non ci venga in mente di calpestare il sacro prato all’interno dell’ovale, pena la scomunica per questa azione sacrilega.

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Per la sesta edizione del Valtellina Wine Trail, il comitato organizzatore ha scelto di uscire dalla valle per la conferenza stampa di presentazione. La cornice scelta è prestigiosa, la sede centrale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dove di certo non mancano ambienti bellissimi e ricchi di storia. La sala biblioteca Negri da Oleggio, dove si riunisce anche il senato accademico, è senza dubbio fra questi.

Autorevole la lista dei relatori intervenuti, tra cui: Francesco Casolo (Referente Corsi di Laurea Scienze Motorie e dello Sport Università Cattolica di Milano), Martina Cambiaghi (Assessore Sport e Giovani Regione Lombardia), Fabio Molinari (Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio), Marco Scaramellini (Sindaco di Sondrio) e Marco De Gasperi, il sei volte campione del mondo di corsa in montagna che fa parte del comitato organizzatore.

Presenti a Milano anche i rappresentanti dei principali sponsor, tra cui il Charity Partner Fondazione Opera Don Bosco, con Stefano Arosio che ha dato la parola anche a chi Vi scrive, per parlare di “Gran Criterium Internazionale”, il mio libro sulla corsa, i cui proventi sono interamente destinati a questa Onlus e che fino ad ora ha già incassato oltre 12.000 euro. Il libro è stato inserito nel pacco gara del Wine Trail, con l’obiettivo di raccogliere altri fondi, stavolta per la missione di Macallè. Grazie ad un accordo con IVECO i ragazzi della missione saranno preparati per diventare dei meccanici in grado di dare assistenza tecnica ai mezzi pesanti che circolano in Etiopia.

Questa kermesse, disegnata tra i vigneti, i filari e le più rinomate cantine di Valtellina, sabato 10 novembre si presenterà con un format ancora più bello e accattivante. Accreditati 2500 concorrenti da 28 differenti nazioni, con pettorali già esauriti da tempo e richieste pressoché doppie, ma in Valtellina si vuol fare qualità e non quantità. Per far vivere un’esperienza unica ai concorrenti sui terrazzamenti più celebri della provincia di Sondrio. Come di consueto saranno tre le distanze previste: 42, 21 e 12 chilometri a cui si aggiungerà una non competitiva di 3,5 chilometri al giovedì, riservata agli studenti. Programma alla mano, i primi a prendere il via dall’abitato di Castione Andevenno saranno i runner della 12 chilometri. Qui, come lo scorso anno, confermata la doppia formula agonistica e amatoriale per dare a tutti la possibilità di vivere l’evento da protagonisti. Posticipato alle 14 lo start della maratona e della mezza per correre le fasi finali di entrambe le prove nella penombra, con le luci frontali accese. Apprezzare i colori delle vigne nel loro massimo splendore ed un tramonto infuocato sui vigneti è il nuovo grande regalo che gli organizzatori hanno voluto fare ai concorrenti di questo trail.

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