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Ho corso il Passatore per l'undicesima volta e ne sono innamorato.
Quindi riconosco che potrei non essere del tutto obiettivo, ma per me resta una corsa bellissima.
Le critiche fatte le condivido, meno macchine e forse anche meno bici non guasterebbero, ma la corsa non è solo quello. Il Passatore è nella storia della gente dei paesi che si attraversano. Non c'è il pubblico, c'è la gente. E i ristori? C'è la gentilezza ed il supporto di persone che sanno quello che stai facendo (anche ragazzi) e che si mettono a disposizione per aiutarti al meglio.
Sulla questione di quelli che si fanno trasportare dalle auto poi non credo siano così tanti e in ogni caso a chi interessa? Salvo i primi, che sicuramente non fanno imbrogli, per gli altri la sfida è con se stessi: umiltà e coraggio di affrontare una prova dura. Se uno imbroglia deve fare pena prima di tutto a se stesso.
Per gli altri solo complimenti: a tutti!