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Il mio commento arriva nel momento in cui sono state ufficializzate le dimissioni di Stefano BALDINI, in aperto contrasto con i vertici politici (GIOMI) e tecnici (LOCATELLI) della FIDAL. Speriamo che lo scossone serva per fare chiarezza una volta per tutte in un sistema deficitario da ogni punto di vista. Per tornare all'analisi di LORENZINI, mi preme sottolineare come anche i risultati apparentemente lusinghieri di alcuni nostri atleti, vadano analizzati in maniera critica perché ben poca cosa sono nel panorama internazionale. In tutta onestà, al momento in Italia ci sono solamente 3/4 atleti di livello internazionale: TORTU, sulla cui gestione troppo conservativa ho già fatto cenno su questo sito, VALLORTIGARA (nel 2018 ha sbagliato solo una gara, seppure la più importante) ed i due marciatori PALMISANO, alla quale comunque manca sempre qualcosa per vincere le gare importanti (l'anno scorso era accreditata ai mondiali della miglior prestazione) e STANO. Gli altri, per un verso o per un altro sono distanti dagli standard richiesti per ben figurare fuori dai nostri confini, compresi i medagliati. Non parliamo poi dei "generosi" CAIROLI (quando l'élite mondiale flirta con i 9000 punti, noi a stento arriviamo ad 8000!!!), OSAKUE (al netto della sin troppo enfatizzata aggressione... basti pensare a quello che è successo pochi mesi fa a BOSSE!!!... con i suoi 59 metri) o MATTUZZI, distante oltre mezzo giro di pista dalle medaglie... E questi sono stati indubbiamente i nostri migliori rappresentanti... vogliamo parlare del settore lanci o salti in estensione?... delle staffette?... insomma... io continuo a rimanere molto preoccupato del presente e futuro dell'atletica italiana