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Magari, il "valore aggiunto" si verificherebbe se, nell'edizione 2019, il vino comparisse già sui tavoli (come accade in molti pasta-party anche dell'Italia povera che non ha i vantaggi delle regioni o province autonome), o quantomeno fosse visibile alla fine della catena di montaggio della pasta-formaggio-pane-forchette (come accade nei normali self-service).
Del resto, nell'articolo era scritto che a seguito delle lamentele, il Teroldego è apparso: dunque complimenti a chi ha "gestito" la cosa!
E se la critica a una organizzazione si riduce alla sola scarsità del vino... gli organizzatori dovrebbero esserne contenti... Peccato che siano abituati a una stampa accomodante secondo cui va tutto sempre benissimo e tutti sono contentissimi... poi magari l'anno dopo le iscrizioni calano, destino cinico e baro!