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Mag 03, 2019 Ettore Comparelli 4578volte

6° Ultra Milano-Sanremo - “Via io, via tu, via tutti”

I due vincitori con l'autore dell'articolo I due vincitori con l'autore dell'articolo

27-29 Aprile 2019

Bagài,

per il secondo anno consecutivo ho fatto parte dello staff di volontari che ha seguito la Ultra Milano Sanremo, giunta alla 6° edizione. Ringrazio l’amico Simone di avermi dato questa opportunità; seguire per 48h e più la gara, con poco sonno e molto stress, è davvero impegnativo, ma le gioie e le soddisfazioni provate hanno compensato la fatica.

La UMS è una gara no-stop di 285 km da fare in 48 h organizzata da Impossible Target del Presidente Giacomo “Jack” Lopopolo con Simone Leo in qualità di Direttore di Gara; si parte alle 10 del mattino di sabato dalla Darsena dei Navigli di Milano e si deve toccare il mare di Sanremo entro le 10 del mattino di lunedi (ma se arrivi più tardi … ti aspettano!); è stata un’edizione record nei numeri con 73 iscritti di 13 nazionalità diverse; oltre all’Italia erano rappresentate: Ungheria, Repubblica Ceca, Portogallo, Danimarca, Svizzera, Belgio, Francia, Stati Uniti, Filippine, Indonesia, Olanda e Isola di Man. La gara di correva in semi-autosufficienza ma la maggior parte degli atleti si è avvalsa dell’assistenza di una crew.

Al nastro di partenza si sono presentati in 62 e 40 hanno concluso la gara nelle 48h; i 4 atleti che hanno tagliato il traguardo fuori tempo massimo non sono stati classificati ma hanno ricevuto la medaglia di finisher. Tutti i concorrenti erano dotati di un tracker gps che consentiva in ogni momento di sapere l’esatta posizione di ognuno; era dotato di un pulsante sos da premere per chiedere aiuto, che inviava un messaggio con le coordinate gps allo staff della Croce Rossa Genova che seguiva la gara con due ambulanze ed un’auto medica, coordinati dal “formidabile” Andrea Migone.

Hanno partecipato anche 11 squadre composte da 5 atleti che hanno corso a staffetta le 5 tappe con cambi nei check point di Casteggio km 53, Ovada km 123, Voltri km 167, Borghetto Santo Spirito km 224. Una curiosità: la staffetta “Perfetti Sconosciuti” è stata la prima squadra interamente “social”, formatasi su facebook e composta da persone che non si erano mai viste tra di loro. Le staffette hanno tutte concluso la gara nella giornata di domenica; primo il Berg Team che ha chiuso nel fantastico tempo di 23h 29’; la gara è stata chiusa dal Team Martìn 10ZEROUNO composto da soli tre atleti, alle 22,24 in 36h 24’

La vittoria è andata a due atleti italiani: Matteo Ceroni in 31h 13’ ed Elena Fabiani in 44h 41’. I podi sono stati completati dal Ceco Petr Valek e dall’Ungherese Peter Toldi in campo maschile e dalla siciliana Alisia Calderone e dalla danese Hanja Hav Thomsen. Da rimarcare che Alisia ha corso senza assistenza sul percorso, in assoluta autonomia!

Dopo tanti anni ha vinto un italiano! Matteo è un ragazzo semplice e umile ed abita a Martellago, un piccolo paese vicino a Venezia; è stato selezionato dalla nazionale italiana per i mondiali della 24h; la gara è stata tiratissima; dopo 224 km i primi tre sono arrivati a Borghetto praticamente insieme! All’uscita dal check point Matteo ha fatto una tirata di 3 km per tastare le condizioni degli avversari e li ha stroncati. Dopo avere tagliato il traguardo per primo alle 17,13 ed avere fatto la doccia ci ha candidamente raccontato di non avere neppure prenotato l’albergo perché pensava di terminare la gara di notte! Naturalmente è stato ospitato in uno dei letti dello staff; tanto noi … a letto non ci potevamo andare!

Tra le donne invece ha vinto Elena, una puledra friulana dalle lunghe gambe; anche Elena è nella nazionale italiana delle 24h ed ha toccato il mare all’alba alle 6,41 accompagnata dal suo allenatore. L’ho seguita in bici negli ultimi 4 km e l’ho vista serena e sorretta da una grande determinazione.

Gli arrivi sono stati tutti spettacolari; lo scrivo senza vergognarmi: ho pianto molte volte per l’emozione! Tra tutti però i più emozionanti sono stati gli arrivi dell’ultimo classificato e dell’ultimo arrivato.

Jean Louis Valderrama vive vicino a Marsiglia ed era alla terza partecipazione alla UMS; ha un volto tondo, sempre sorridente e porta gli occhialini che lo fanno assomigliare a Benny Hill; ha una gamba senza i muscoli del polpaccio ed è noto in tutto il mondo con il nome di Crocsman, perché corre con i sandali! Quest’anno ha avuto qualche problema ed è rimasto attardato sulla tabella di marcia; alle 9,47 sono arrivati Casoni e Moneghini; alle 9,52 il tracker dava Valderrama a 1,5km dal traguardo. Facciamo il punto con Simone ed il commento è unanime “Non ce la può fare”; Simone ci pensa su un po' e poi sbotta e NON dice “Non me ne frega un caxxo! Io sono il Direttore di gara e quando taglierà il traguardo Crocsman, per me saranno le 10 in punto!” Non fa in tempo a chiudere la bocca che sul lungomare vediamo sfrecciare a passo da bersagliere Jean Louis col cappello piumato, la camicia hawaiana ed i sandali ai piedi per poi mordere la sabbia con una ferocia inaudita e tuffarsi in mare stremato sotto i nostri sguardi stupefatti con Simone che urlava incredulo “Ce l’ha fatta! Ce l’ha fatta un’altra volta! Tre su tre!” Sono le 9,59!!! Poi arriva la dolcissima Stephanie in lacrime e si abbracciano e baciano teneramente.

Fuori tempo massimo sono poi arrivati tre “pezzi da novanta”: mister MilleMiglia Daniele Alimonti, l’americana Liz Bauer già vincitrice di una edizione di UMS accolta sul traguardo con un bel “Happy Birthday to you” per festeggiare i suoi primi 60 anni ed il Beppe “Cialda” Cialdini che ci ha mostrato le chiappe tuffandosi nudo nel mare e poi ci ha offerto il panettone (avete letto bene: panettone!). Perché alla UMS il rettilineo di arrivo, i gonfiabili, la musica, i tricceballacche li smontiamo solo quando è arrivato l’ultimo, anche se sono passate più di 8 ore dal tempo limite … Sì, perché alle 18,00 c’erano le premiazioni ma noi eravamo tutti lì trepidanti sul traguardo ad aspettare l’arrivo di Zock’ and Roll!

Michele Zocco è un ragazzo di Concorezzo che ha deciso di arrivare a Sanremo; il fisico non ce l’ha ma la testa sì! Ha un faccione tondo “a forma di arancino che sorride” che, come lo vedi, ti stà subito simpatico; lo conosco da due settimane e l’ho già mandato affanculo due volte perché continua a farmi piangere. Simone dice che le ultra sono 10% gambe e 90% testa e Michele ha una determinazione feroce. Al check point di Borghetto ha telefonato a Simone dicendo che si fermava perché era fuori dai cancelli e Simone lo ha “motivato” a non mollare “Pirla, hai fatto 225k e ti vuoi fermare! Non me ne frega un caxxo quando arrivi; muovi quelle gambe; io ti aspetto!” Sembrano parole sconsiderate ma sono dettate dal fatto che Simone conosce benissimo Zock e sa che la testa per finirla ce l’ha! E Michele, “strisciando sui gomiti” è arrivato a toccare il mare di Sanremo ed è stato l’arrivo più trionfale di sempre alla UMS; circondato da tutti gli atleti presenti per la premiazione, da tutti noi dello staff e da tutti i clienti della spiaggia. Ed … abbiamo pianto tutti di gioia!

Molti atleti correvano “per una buona causa”, cioè sponsorizzando un progetto charity; tra questi la mia carissima amica “testamatta” Delia Costantini romagnola purosangue; testa dura, grande cuore ed un sorriso incantevole Delia ha sfidato se stessa tagliando il traguardo alle 9,39 di lunedi molto provata senza avere perso il suo sorriso; ha corso per un progetto della onlus di Simona La Salandra “Azione seiaprileduemila” per portare 10 ragazzi diversamente abili in vacanza una settimana a Cesenatico. Se vuoi contribuire puoi farlo al seguente link: https://buonacausa.org/cause/sei-aprile-duemila-?fbclid=IwAR2i-j8Euej65usDBKXaHw2eb3g_XyipKsTvNrhW-f6XCw49TrcQi7Kl4-M

Una citazione speciale anche per Anja Hav Thomsen, una elegante signora danese che vive nell’Isola di Man, che a me ricordava vagamente Karen Blixen. Anja ha perso entrambi i genitori nel terribile disastro aereo di Linate del 2001 e da allora è testimonial del Comitato 8 ottobre 2001 che sostiene l’applicazione delle normative esistenti in materia di sicurezza negli aeroporti e l'approvazione di nuove norme a livello di prevenzione. Avevo consigliato al marito “pacioccone” di fare colazione a Voltri con la famosa focaccia ma a Sanremo mi ha detto sconsolato “A giudicare dalla gente in fila, la focaccia doveva essere deliziosa ma la fila per averla era talmente lunga che abbiamo dovuto rinunciare!”

Per finire due parole sulla “peperina” Lia Tufano, infermiera al Fornaroli di Magenta ed “anima” delle tre staffette “Le rosse …”che correvano per l’associazione Tutti per Fabio. Il suo grido “Via io, via tu, via tutti!” durante la demo sull’uso del defibrillatore è stato registrato ed è diventato il tormentone della UMS2019.  “VIA IO, VIA TU, VIA TUTTI”

Quella di quest’anno purtroppo potrebbe essere l’ultima edizione di UMS; le enormi difficoltà di gestione di una gara così lunga e complessa, con costi molto alti e con scarse possibilità di avere sponsorizzazioni sostanziose stanno facendo riflettere Giacomo e Simone; la passione è tanta ma la possibilità che questa gara “muoia” al momento sono molto alte.

Alla prossima avventura,

Ettore “UltraUMS” Compa

 

 

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