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Giu 12, 2019 Massimo Muratori 3026volte

Foligno (Pg ), 2° Pale ultratrail: ristori a dorso di mulo!

Quasi come cent'anni fa Quasi come cent'anni fa Giorgio Manoni

9 giugno - Meriterebbe certo una partecipazione maggiore la gara che  l’ASD Megalesia  organizza sui monti che fanno da corona alla bellissima città di Foligno, ma, come il vino buono sta nella botte piccola, certi gioiellini di competizioni sono goduti da pochi intenditori.

È il caso di questa seconda edizione del Pale ultra trail  di 54 km con dislivello di 3.200 metri, e della sorellina più piccola di 23 km con D+ di 1.250 mt.: 51 i partenti nel percorso lungo con soli 36 classificati, quindi una  notevole percentuale di ritiri, e 154 corridori classificati sul ‘corto’, con 9 ritiri.

 La durezza del percorso abbinata a una giornata di gran caldo con percentuali di umidità da foresta tropicale hanno reso la gara particolarmente impegnativa: dopo i primi 16 km di salita quasi senza soluzione di continuità fino ai 1.210 metri del Monte Santo  Stefano, si scendeva su terreni assai impegnativi fino ai 672 metri del Santuario della Madonna della Casiglia, per poi riprendere quella che sarà la linea guida di tutta la gara con salite di dislivello variabile  tra i 400 e gli 800 metri su sentieri con pendenze molto impegnative che portavano sulla sommità dei Monti Ciovetella , Aguzzo (nel nome una garanzia) e del Sasso Di Pale che dà il nome alla gara.

Pochi i tratti dove poter prendere slancio in virtù del fatto che anche le discese erano spesso su fondi pietrosi e/o polverosi che richiedevano cautela ad evitare cadute assai pericolose; particolarmente impegnativo il Sentiero delle Cuccuruzze ,  di cui gli organizzatori avevano più volte segnalato la difficoltà, che pur essendo attrezzato con corde di sicurezza presentava una certa pericolosità dovuta al fondo con un terreno polveroso  simile ai fondi del caffè o, in alternativa, a ghiaioni smossi sui quali era impossibile non “pattinare“. Bravi gli organizzatori a metterlo in sicurezza e a predisporre ben tre volontari del Soccorso Alpino nei tratti di maggior impegno.

Numerosi e ben forniti i ristori, speciale quello all’interno di un agriturismo in una sala freschissima con ogni sorta di cibi e bevande, e vari punti acqua aggiunti sul percorso visto il caldo, con menzione speciale per quello posto alla sommità di non so più quale cima, raggiunta da una coppia di muli carichi di bottiglie d’acqua: cose d’altri tempi!

Nota di merito per Giovanni Galardini e il suo team che la notte prima della gara hanno ritracciato svariati km del percorso dove le fettucce erano state tolte o, peggio, riposizionate per dare errate indicazioni: della serie la mamma dei cretini è sempre incinta! 
Il risultato è stato che in tutto il percorso non ho avuto incertezze sulla direzione da prendere.

I servizi accessori sono stati di buon livello, con pacco gara “alimentare“ , docce a 300 metri dalla partenza/arrivo  avvenute nel Parco Fluviale Hoffman in periferia di Foligno;, pasta party gestito con un buono che permetteva un pasto completo in ristorante vicino al succitato parco .

Gentilezza e disponibilità di tutte le persone coinvolte nell’evento ad ogni livello hanno costituito un surplus che non sempre è scontato trovare.

Che dire: una gara da non sottovalutare ma da tenere nel mirino specialmente per chi non ama percorsi troppo affollati.