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Dic 28, 2020 Fabrizio Sandrelli 1575volte

“Ultimi passi dell’anno”, virtuali o reali, a Puegnago del Garda e altrove

La ciclabile Peschiera-Mantova La ciclabile Peschiera-Mantova Foto Web

Il calendario 2020 dell’Hinterland Gardesano prevedeva per domenica 27 dicembre gli “Ultimi Passi dell’anno”, manifestazione dilettantistica competitiva e non competitiva di km 8 organizzata a Puegnago del Garda (BS) dal Gruppo Podistico Felter Sport. Il calendario, però, stilato alla fine dell’anno scorso, non poteva prevedere quello che sarebbe successo da marzo in poi, con i conseguenti riflessi sulle attività sportive di massa. Non potendo svolgersi “in presenza”, la corsa – di cui sono venuto a sapere quasi casualmente, visitando la pagina facebook dell’Hinterland Gardesano – si è svolta in modalità virtuale.
Gli intenti e le modalità dell’iniziativa sono state illustrate in modo molto semplice e chiaro. Trattandosi di una manifestazione ludico-motoria, chiunque poteva aderire, senza bisogno di tessere, certificati o apparecchi digitali (GPS e quant’altro). La quota d’iscrizione - che andrà a beneficio dell’associazione medica Unipancreas - consisteva in dieci euro (quattro per le spese postali) e dava diritto a un piccolo pacco-gara e a una medaglia. A pochi giorni dall’iscrizione ho ricevuto così, tramite corriere, un pacchetto contenente una confezione di cotechino con lenticchie e una gran medaglia con nastrino tricolore e logo della corsa. Il regolamento prevedeva che quest’ultima si svolgesse “in modalità ‘diffusa e individuale’, con possibilità di camminare o correre individualmente dove si preferisce, senza alcun limite geografico, su percorso a scelta del partecipante”.

Ogni concorrente, in sostanza, era libero di ritagliarsi la propria corsa o corsetta su misura. Io ho scelto di cimentarmi sulla distanza della mezza maratona, nei pressi di casa, sulla ciclabile Peschiera - Mantova, che fiancheggia un tratto del Mincio. In sostanza, ho disegnato un circuito di circa dieci km e mezzo, con qualche lieve saliscendi, da ripetere due volte. Chi ha partecipato alla gloriosa “Maratona del Custoza”, potrà farsi un’idea delle caratteristiche del percorso, visto che quella maratona si svolgeva, per un lungo tratto, sulla ciclabile Peschiera - Mantova (ma sulla riva opposta del fiume, rispetto a quella dove ho corso io).
Tempo finale: 1h52’7”. Qualche anno fa, sulla stessa distanza e sullo stesso circuito correvo attorno a 1h e 26’. Tempus ruit irreparabile, ahimè.

Per la verità, la mattinata, soleggiata ma molto fredda (temperatura attorno agli zero gradi) più che a correre, avrebbe invogliato a starsene a casa al calduccio Ero anche un po’ preoccupato perché a causa di alcune vicissitudini di carattere medico sono stato fermo per mesi, col timore di dover rinunciare per sempre alla corsa. Alla fine, tuttavia, sono riuscito a tornare in pista e a reggere dignitosamente anche una distanza di tutto rispetto come i 21 km. Mai dire mai, nello sport come in tutto il resto.

La mia “mezza” virtuale o reale che sia (viviamo in tempo in cui le due dimensioni si sovrappongono e si confondono pericolosamente) è durata dunque un po’ meno di due ore e si è svolta senza sussulti, in uno scenario insolitamente tranquillo e silenzioso, nella luce cristallina di una fredda mattinata invernale. Parecchi i podisti, i ciclisti e i semplici passeggiatori incrociati, più che in altre occasioni. Molte persone, evidentemente, hanno trovato in questi mesi nella corsa o nella passeggiata una valida e benefica alternativa alla clausura forzata o alla mancanza di altri svaghi.

Correre per conto proprio è un po’ da ipocondriaci e, in effetti, in alcuni momenti ho sentito la mancanza di “avversari”, o di colleghi, con cui confrontarmi o perlomeno scambiare una battuta. Per me, comunque, è stato importante partecipare, per la prima volta dopo mesi, a una corsa, anche se solo in modalità virtuale. Credo, tra l’altro, che l’iniziativa testimoni il desiderio di reagire, di non farsi vincere dallo sconforto, nella speranza che alla fine anche a noi amatori o podisti della domenica (e non solo ai “professionisti”) sia consentito correre “in presenza” tutti insieme, appassionatamente, senza più limiti o divieti, per quanto necessari.

 
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