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Giu 04, 2021 Ufficio Stampa Evento 1314volte

Ultrabericus, si tirano le somme in attesa della Trans d’Havet

Francesco Rigodanza Francesco Rigodanza Foto Ufficio Stampa Evento

29 maggio - Con l’arrivo del runner Francesco Dominidiato sotto i gonfiabili, allestiti per l’occasione a Campo Marzo a Vicenza, si è potuta chiudere anche l’edizione numero 10 di Ultrabericus Trail. Spetta a lui lo scettro del last finisher di giornata, con un tempo complessivo di 13 ore, 7 minuti e 51 secondi che lo collocano al 555esimo posto nella classifica di giornata nella gara Integrale di 65 km e 2.500 mD+.

A fare meglio di lui, con un rilievo cronometrico finale di 12 ore, 50 minuti e 23 secondi, Simonetta Castelli (Fo’ di Pe) era stata invece l’ultima donna a tagliare il traguardo.
Nel sabato che ha incoronato Francesco Rigodanza e Veronica Maran per la gara Integrale di 65 km e 2500 m D+ e Giovanni Corà e Melina Clerc nella Urban di 22 km e 750 mD+, Dominidiato e Castelli se la sono presa con un po’ di più calma, forse cogliendo al meglio gli scorci memorabili che i Colli Berici possono regalare.

Sotto le luci gialle dei lampioni del grande polmone verde vicentino, prestato per la giornata alla grande corsa in natura, hanno così potuto sgonfiarsi gli archi, raggrupparsi le transenne e caricarsi i furgoni per quel malinconico saluto che ci si dà alla fine di ogni edizione. La giornata ha portato sui Colli Berici 1.312 partenti, suddivisi in 9 batterie (4 per la gara Integrale e 5 per la Urban). Di questi a presentarsi sulla finish line sono stati 1.224. A mietere il maggior numero di ritiri, complice anche il caldo patito per buona parte della giornata, è stata la gara lunga con un totale di 67 abbandoni, mentre sulla corta le bandiere bianche sono state appena 13, oltre ad 8 concorrenti presentatisi fuori tempo massimo ai cancelli orari. Sul percorso, assieme alla nutrita presenza di atleti berici e veneti non sono mancati i portacolori di mezza Italia, oltre ai rappresentanti di 12 diverse nazionalità.

“Com’è tradizione - spiega il direttore di gara, Enrico Pollini - con il comunicato conclusivo alleghiamo la lunga lista di credits e ringraziamenti. Il successo siglato anche in questa edizione, non certo scontata dopo un primo rinvio causa-covid dalla data originale di marzo, è merito degli oltre 400 volontari coinvolti a vario titolo lungo il percorso e in base gara. Sono questi l’anima tenace che ha reso Ultrabericus un appuntamento che in tanti appassionati attendono per tutto l’anno e che ogni anno ci regalano un tutto esaurito sempre più anticipato. L’augurio è ora di poterci ritrovare a luglio sulle Piccole Dolomiti con Trans d’Havet e poi il prossimo anno, tornando a correre il 19 marzo 2022 nell’affascinante contesto di Piazza dei Signori, ai piedi della Basilica Palladiana.”

E proprio dalla gara sorella d’alta quota arrivano le prime indiscrezioni. Quello che si sa è che si correrà il 24 luglio con due percorsi rinnovati: il 2021 saluterà momentaneamente le partenze di Piovene Rocchette e Pian delle Fugazze, per concentrare la starting line a Recoaro Terme. Da qui infatti si staccheranno un percorso Marathon di 42 km e 2.700 mD+ che dal centro termale salirà tra i boschi fino all’Alpe di Campogrosso, per poi arrampicarsi alla volta di Bocchetta Fondi e del Rifugio Fraccaroli, da dove si lanceranno i saliscendi che per la Catena delle Tre Croci conducono a Campo Davanti e Marana. Picchiata insostituibile, a quel punto, su Valdagno.

Per chi volesse un percorso più breve ma non meno cattivo, Ultrabericus Team propone anche un percorso Half Marathon, in cui ci saranno da liquidare 23 km e 1.500 mD+. Start sempre da Recoaro Terme, ma con direzione diversa: si sale ai piedi del Monte Spitz sbucando a Recoaro Mille. Si sale alle volta di Campo Davanti dove si intercetta il tratto finale della gara Marathon che condurrà anche questi concorrenti al traguardo valdagnese. Logistica e programma sono ancora tutti in divenire, quindi non resta che rimandare al sito web e alla pagina Facebook per tutti gli aggiornamenti.

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