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Mar 13, 2018 4024volte

Noci (BA) - 21^ SpaccaNoci, vincono Minerva e Ceglia

La partenza La partenza Foto Roberto Annoscia

Il mese di marzo riporta in Puglia le classiche su strada e con esse il ritorno del Campionato regionale Corripuglia: la ventunesima edizione della SpaccaNoci di domenica scorsa a Noci, nel barese, ha dato il via al fitto calendario di ventidue prove che terminerà nel prossimo dicembre.

Il “Corripuglia”, campionato itinerante nelle varie città pugliesi che hanno di fatto guadagnato l’onore-onere di organizzarne una tappa classificandosi nella stagione precedente, è per tanti versi rinnovato a cominciare dalla presenza di un nuovo sponsor unico (Depur System di Statte - TA), sponsor non tecnico che permette alle varie società di dotarsi di un brand sportivo per la propria tappa. Poi, l’adozione del pettorale e del chip unico per l’intero campionato, tanto richiesto dai partecipanti per evitare gli odiosi “scambi” mattutini e le alzatacce per il ritiro dei pettorali. Ancora, il debutto di un sito dedicato direttamente al campionato, dove iscriversi direttamente e trovare i nomi degli iscritti in tempo reale, le classifiche di ciascuna tappa e dell’intero campionato continuamente aggiornate. E tante altre piccole modifiche, con l’inevitabile balzello di qualche tassa, come i cinque euro annuali per l’uso del chip e dei pettorali, o l’aumento di un euro per ciascuna tappa, quest’ultima appannaggio unicamente degli organizzatori: tutto compreso piccoli aumenti rispetto alle quote che girano, anche di gare commerciali e non competitive alle quali però ci si iscrive e si paga senza battere ciglio e si ringrazia anche.

Ma cominciamo ad esaminare la Spaccanoci, organizzata dalla Montedoro Noci, sempre più corazzata, sempre più forte, reduce dal sesto posto ai campionati Italiani di Cross a Lucca. A presiederla la collaudata competenza di Stefano Bianco, una vita da referente master nella Fidal Puglia, tanto impegno e cura per la sua società, la sua manifestazione e i suoi atleti.

Gara da sempre ben organizzata, dal percorso tecnico e difficile, ma che offre tutti i confort agli atleti che ogni anno partecipano in massa. Ed è proprio qui che si manifesta l’unica nota stonata dell’edizione 2018 con soli 1395 iscritti a fronte degli oltre 2000 delle edizioni più ricche, ma anche dei circa 1800 di un anno fa. La spiegazione è nella data poco felice, con le troppo concomitanze, dovute anche e soprattutto alla pausa delle settimana scorsa per le elezioni, che ha portato troppo manifestazioni in una sola giornata.

La RomaOstia - la mezza più partecipata d’Italia; Villa Baldassarri - la prima tappa del Salento Tour; Latiano – l’originale Archeo Run; Bari – la Deejay Ten e Five, hanno sottratto atleti alla SpaccaNoci che ha tenuto benissimo se si aggiungono tutti i fattori. Avevo consigliato Stefano di spostarsi al 25 ma non ha voluto sentirmi…

L’organizzazione è collaudata e rodata, offre da subito agli atleti una comoda area parcheggio con annessi bagni chimici, bagni chimici presenti anche nel centro città, unitamente all’atavica struttura pubblica. Rapidamente si ritirano i plichi per ciascuna società, contenenti bustine singole a loro volta contenenti due pettorali in tyvek e il chip da conservare ed usare per l’intera stagione (per chi avrà corso tutte le prove saranno consegnati altri due pettorali dopo l’undicesima prova). Gara nazionale, iscrizione fissata a 8 euro, ma ricco davvero il pacco gara, con l’aggiunta di un uovo di Pasqua, 300 grammi di buon cioccolato.

Impegnato per lavoro l’indigeno Paolo Liuzzi alla Deejay a Bari, il microfono è affidato alla voce di Michele Cuoco, che svolge egregiamente il suo compito, attento a ogni aspetto, a cominciare dal sermone in cui invita gli atleti al rispetto delle regole nella gare federali, invitando chi abbia voglia di uscire dagli “schemi” a partecipare alle non agonistiche dove tutto è permesso.

Giornata dal cielo grigio, il sole non riuscirà mai a fare capolino, e leggermente fredda, sensazione aggravata dal fastidioso vento che gli atleti troveranno in gara sempre in senso contrario e che li danneggerà evidentemente.

E, mentre gli atleti vanno a cambiarsi, non possiamo non ricordare che la Spaccanoci è anche manifestazione per i ragazzi delle scuole elementari e per i diversamente abili, che corrono su un breve tracciato di circa un chilometro con partenza e arrivo in Piazza Garibaldi. A far loro da madrina, ruolo esteso all’intera manifestazione, la splendida Nicole Orlando, titoli italiani, europei e mondiali paralimpici nelle sue specialità dalla velocità al giavellotto al peso, che il sabato pomeriggio ha qui presentato il suo libro, dall’azzeccatissimo titolo: “Vietato dire non ce la faccio”.

Frattanto i competitivi procedono alle operazioni di riscaldamento dei muscoli e pian piano vanno a schierarsi in zona partenza, ottimamente transennata con alte griglie, in Via Principe Umberto. Prevista anche oggi la zona pole riservata agli atleti dalle migliori prestazioni tra i partecipanti con il pettorale contrassegnato da uno speciale bollino, affidato alle società nella busta delle iscrizioni: tanti presidenti omettono di vederli e quindi di consegnarli ai propri atleti prescelti dalla Commissione Master della Fidal. Volano proteste, segue la spiegazione, si cerca comunque di collocare nelle prime fila i più veloci e la situazione si appiana, con la partenza che si svolge regolarmente alle ore 9.30, dopo il minuto di raccoglimento dedicato a Giampiero Silvestri, atleta buono della Montedoro, purtroppo recentemente scomparso.

Lungo il serpentone, passa oltre un minuto perché il corso sia vuoto; a condurre la gara, da subito, è Francesco Minerva che ha diversi metri di vantaggio sulla coppia Gaeta-Redi a loro volta seguiti da Trentadue e Sardella.

Al femminile guida Mariangela Ceglia, segue l’immensa Labani, poi le altre, anche in campo femminile il livello odierno è piuttosto elevato.

All’incirca al terzo chilometro un signore piuttosto anziano è per terra sul tracciato, non si capisce cosa sia successo, il buon Michele Uva si ferma, gli porge assistenza e resta con lui fino all’arrivo dell’ambulanza: oggi non si classificherà, ma Michele ha già vinto!

Come scrissi una volta, più che Spaccanoci potremo parlare di “spaccagambe” per il tracciato nocese che presenta una serie continua di notevoli saliscendi che mettono a dura prova l’efficienza fisica dell’atleta e interrompono il ritmo, con tanti protagonisti che perdono diversi secondi per riprendere il proprio passo.

Interamente blindato al traffico, con gli incroci ben presidiati dagli addetti, i cartelli che delineano lo scorrere dei chilometri precisamente posti, con ristoro con bottigliette d’acqua a metà distanza, il percorso si rivela ottimamente curato. Non si riesce a spianarlo, ma va bene lo stesso.

Non lo prende più nessuno e Francesco Minerva, palese tesserato per la società organizzatrice, va a conquistare la terza vittoria della sua carriera a Noci (2014-2016), la prima “in casa”: il cinque al Presidente, le braccia aperte, Francesco taglia il traguardo in 32:13.

Ottima seconda parte di gara per Antonio Redi (Dynamyk Palo del Colle) che accelera, resta solo e conclude in progressione in 32:44; terzo posto per l’altro atleta della Montedoro (in realtà anch’egli di Palo del Colle), il buon Giuliano Gaeta, in 33:07, che deve però ancora migliorare nella gestione delle risorse.

Sempre combattivo, Enzo Trentadue, l’anima della Dynamyk Palo, è quarto in 33:43, a precedere - quasi un revival di antichi duelli in maratone – Vito Sardella (Montedoro Noci), che ama le lunghe ma si difende anche sulle brevi ed è quinto in 34:00.

Ancora Montedoro e questa volta è un triatleta, l’ottimo Michele Insalata, sesto in 34:23, seguito dal capitano della Dynamyk, Mimmo Tedone, che chiude in 34:29, settimo. La “prepara bene” e chef Nicola Conte (Amatori Cisternino) è ottavo in 34:31, stesso tempo di un deluso Francesco Quarato (Team Pianeta Sport Massafra), non ancora ripresosi del tutto, nono, davanti al capace Domenico Rotolo (Nadir on the road Putignano), decimo in 34:40.

Al femminile il successo è tutto per Mariangela Ceglia (Alteratletica Locorotondo) che finalmente riesce ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione: 60^ assoluta, completa il tracciato in 38:13. Non ancora al meglio della condizione, come mi aveva annunciato nel pre-gara, si ritira la marocchina Soumiya Labani: peccato, la sua presenza avrebbe dato tanto alla manifestazione in tutti i sensi.

Ottima prestazione per Damiana Monfreda (Amatori Atletica Acquaviva) che chiude in seconda posizione in 40:57, con la sempre brava Ilenia Colucci ad occupare il terzo gradino del podio in 41:16.

Altra atleta che non tradisce mai è Mara Lavarra (Amatori Putignano) che conclude quarta in 41:19, seguita, con 19 secondi di stacco, dalla reattiva Maria France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), quinta. Si difende da par suo ed è sesta Roberta De Robertis (Atletica Crispiano), in 41:41; tutta la grinta di Raffaella Filannino (Atletica Disfida di Barletta), settima in 41:52, con la ritrovata Silvana Iania (Free Runners Molfetta), ottava in 42:00. Mi è sembrata un po’ stanca Marisa Russo (Marathon Massafra), capace comunque di piazzarsi al nono posto in 42:05, con l’ottima Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto), decima in 42:50.

1303 i finisher, a chiudere due habitué: al femminile Tiziana Catella (Podistica Taras Taranto), in 1:29:16, e al maschile nonno Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano), SM85, in 1:30:45.

Toccante, davvero toccante, il ricordo di Giampiero Silvestri, ottimo uomo e ottimo atleta della Montedoro, scomparso in troppo poco tempo: giungono in massa gli atleti della Montedoro, tutti dietro lo striscione che lo commemora, con loro la moglie e i due figlioli. Nella mia mente e in quella di mia moglie il suo ricordo, non mancava mai di venirci a salutare con la sua solita educazione e garbo.

Passati dal ristoro, gli atleti procedono a cambiarsi immediatamente, complice l’aria frizzante che spira a Noci.

Intanto, grazie al pronto lavoro dei Giudici e degli addetti alla compilazione delle graduatorie (notati i nuovi tappetini di rilevazione tempo, molto più efficienti?), le classifiche sono pronte e si può procedere con la cerimonia di premiazione.

Sul palco, ad affiancare brevemente Michele Cuoco, il bravo Mauro Pulpito, in breve andato via per i suoi impegni televisivi: ha però tutto il tempo di presentare il sindaco, Domenico Nisi, il presidente del CONI Puglia, Angelo Giliberto, il major sponsor, il dottor Cassandro, e l’esibizione di ballo di Nicole Orlando, anche ottima ballerina oltre che atleta.

E finalmente si parte con il celebrare i meritevoli, i primi a salire sul palco-podio, i due vincitori, Minerva e Ceglia, che ritirano una caterva di premi, tra cui spiccano il libro di Nicole Orlando e l’uovo di cioccolato da 12 chilogrammi!

A seguire, in rapida successione, è il turno dei primi cinque di ciascuna categoria, maschile e femminile, per fascia di età: tanti premi anche per loro, l’uovo di cioccolato anche per loro, di diverso peso secondo la posizione.

A seguire la consegna del Trofeo per il primo Memorial Giampiero Silvestri riservato al primo nocese a tagliare il traguardo: vince Vito Antonio Curri, visibilmente commosso nel ritirare il premio dalla signora Silvestri.

Ultimo atto ufficiale la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: per loro trofeo e cesto colmo di prodotti alimentari. Vince proprio la Montedoro Noci con 94 finisher su Nadir on the road Putignano (78), Amatori Putignano (68), Marathon Massafra (49) e Atletica Castellana (48).

La foto di gruppo della Montedoro Noci, i saluti di speaker Michele Cuoco e la festa è finita.

Stefano Bianco si siede sulla panchina in piazza, è visibilmente stanco e comunque soddisfatto, mentre gli infaticabili soci lavorano per riportare Noci alla veste tradizionale.

La SpaccaNoci si è rivelata anche quest’anno ottima manifestazione, il Corripuglia ha comunque tenuto e tutto si sposta domenica prossima a Putignano per la tradizione Marcialonga di San Giuseppe...

      

 

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