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Dic 14, 2022 Fausto Dellapiana 1002volte

La sempre ben organizzata Reggio in compagnia del Codino bianco

Pasquale e Fausto con la medaglia Pasquale e Fausto con la medaglia Foto Dellapiana

11 Dicembre - Mese di dicembre, ecco un occasione per festeggiare … “Il Santo Natale … “ dice Francesco dalla finestra in piazza San Pietro, “I regali …” dicono i bambini sorridenti mentre scartano i regali sotto l'albero, “La prima della Scala …” dice il loggionista a Milano che ha fatto ore di coda per acquistare i biglietti della prima, “La prima sciata ...” dicono centinaia di sciatori pronti per la prima uscita sulle Alpi innevate, “La tredicesima ...” dicono in coro pensionati e lavoratori che sperano, dopo aver pagato le bollette, rimanga qualcosa per i regali, etc. etc. Acc … non mi ero accorto di quante siano le occasioni per festeggiare l'arrivo dell'ultimo mese dell'anno. Beh, anche io ho la mia occasione per festeggiare. “La maratona di Reggio Emilia!!!” dice Sir Marathon (e vabbè, io!), con un sorriso misto di felicità e preoccupazione. Eh, sì, da più di un quarto di secolo a dicembre essere a Reggio è un appuntamento fisso, l'unico obiettivo (*) annuale del mio essere maratoneta: tagliare il traguardo della maratona di Reggio!

Quest'anno la trasferta è stata facilitata dai Runners Bergamo. Infatti la maratona è valida come campionato sociale ed il Direttivo ha ritenuto utile organizzare la trasferta con pullman, per favorire la presenza degli atleti.  Alla fine saranno 37 i maratoneti della mia società che hanno tagliato il traguardo in Piazza della Vittoria. Organizzazione come sempre ben curata: facili, ordinate e veloci le operazioni pre-gara, il ritiro del pettorale e la consegna del pacco gara. Ottimo lo “spogliatoio” e il “deposito borse”: quest'anno siamo tornati all'antico palazzetto dello Sport “Giulio Bigi”, completamente ristrutturato, che offre ampi spazi (riscaldati) e comodi sedili, in questo caso non per guardare un evento sportivo, ma per potersi tranquillamente cambiare, per “fare un evento sportivo”. Novità di quest'anno l'introduzione di una nuova gara: la “10 miglia a Reggio Emilia … che meraviglia” (un po' abbondanti, come comunica l'organizzazione) ed un percorso variato per la maratona, che mantiene comunque la partenza e l'arrivo in piazza Vittoria. Eccomi alla partenza con un po' di apprensione: un leggero dolore alla coscia destra non mi fa presagire nulla di buono. Spero che durante la corsa non peggiori; in ogni caso oggi, oltre ai soliti gel, ho pure un antidolorifico, non si sa mai! Oggi, come domenica, prevedo una corsa in solitaria, nulla che mi preoccupi: sono abituato a correre da solo, certo è che sarà una gara monotona. Per mia fortuna, quest'anno anche i senatori sono “buttati in mezzo al gruppo” e non partono come le altre volte nelle prime posizioni. Bene, saranno molti di meno quelli che mi supereranno e non dovrò fare molta attenzione correndo. 

L'organizzazione, vista questa mia difficoltà, mi ha favorito facendomi partire nelle ultime posizioni, nella griglia rossa! Pronti, partenza, via … beh, quasi passeranno un paio di minuti prima che io transiti sulla linea di partenza. Appena il gruppo si snoda per le strette vie della città, sono già nella mia posizione in fondo al gruppo. Si sa, però, che anche i maratoneti “lenti” hanno un loro santo in paradiso. Beh, io, fortunato, ho trovato il mio angelo custode in terra. Dopo un paio di chilometri di gara scorgo davanti a me un “codino bianco” conosciuto. Mi avvicino e non ci sono più dubbi, l'accento pugliese conferma le mie sensazioni. È Pasquale! Erano anni che non lo vedevo e mi ha fatto particolare piacere incontrarlo in gara. Il suo passo è più veloce del mio, ma non esita a rallentare quel tanto che ci consente di chiacchierare. 

Mi confida che è ha poco allenamento e che spera di tagliare il traguardo entro il tempo massimo. Lancio una proposta: “Corriamo ed arriviamo assieme”. Pasquale condivide la mia idea, anche se penso, vista la diversa andatura, che presto mi lascerà per proseguire da solo. La prima parte di gara la affrontiamo con un buon passo (almeno per noi), senza forzare e scambiandoci notizie sui nipoti, un buon argomento per noi nonni. Si ricordano pure amici comuni. Percorrendo il tratto di strada bianca, faccio presente che ho una foto fatta in compagnia di William. Pasquale ricorda che, pochi mesi prima della partenza per la sua ultima corsa, fece recapitare a William un poster che lo ritraeva e delle magliette. Dopo pochi giorni ricevette una telefonata. Ha riferito che fu difficile capire le parole della telefonata, ma comprese perfettamente la gratitudine per il regalo ricevuto e l'affetto dimostrato nei suoi confronti. Anche in questa gara corro da solo, o meglio, solo in compagnia del mio amico pugliese: non vediamo nessuno davanti a noi. Che fossimo i primi? Per un po' culliamo la speranza di tagliare per primi il traguardo della maratona. La realtà è molto diversa: mentre siamo verso il 15° chilometro ci sorpassano a doppia andatura atleti che sono al … 32° chilometro di gara. Beh, il fatto non ci demoralizza: oggi la nostra vittoria sarà tagliare il traguardo. Passano i chilometri e corriamo sempre affiancati. Eccoci al traguardo della mezza, quest'anno fissato a Montecavolo. Qui, a differenza degli altri anni, sono poche le persone lungo il percorso di gara. Sarà per il freddo e la pioggia. Il tempo fino ad ora è stato clemente, ma ora cade una leggera, ma fastidiosa pioggia. Abbassiamo la testa. No, no, non è per andare più veloci, ma per proteggere, per quanto possibile, gli occhiali dalle gocce. Dopo la mezza, sarà per la pioggia, sarà per esaurimento degli argomenti di conversazione, il mio amico “terrone” (in senso buono) aumenta l'andatura, soprattutto nei tratti in salita (uhmmm... forse sono io che rallento?). Ma … ecco che, appena si accorge che mi sto staccando, abbassa il ritmo. I chilometri passano, la pioggia è nostra compagna, iniziamo a scorgere atleti all'orizzonte, figure che diventano sempre più grandi. Li raggiungiamo, li sorpassiamo. Raggiungiamo il sottopasso, ultima avversità per me, e quest'anno corro pure la parte finale in salita. Eccoci agli ultimi chilometri, ora sono io a fare l'andatura. Mi comporto esattamente come lui: appena non sento i suoi passi, rallento. Piazza della Vittoria: tagliamo il traguardo assieme: 5h 08' 12”. 

Stesso identico tempo per il “polentone” ed il “terrone”. Sono sicuro che senza questa “alleanza sportiva” tra nord e sud il mio tempo sarebbe stato superiore. 

Grazie, Pasquale, alla prossima!

P.S. avevo già corso con Pasquale un'altra maratona: la ColleMar-Athon: anche allora il tempo finale fu identico; correva l'anno 2013. 

(*) Ad essere sincero, l'obiettivo è condiviso con la presenza alla maratona di Padova. Pure lì sono considerato un “senatore”, avendo partecipato a tutte le edizioni. Anche qui però è solo una nomina del tutto “aleatoria”, in quanto alla carica, anche se ho i necessari requisiti anagrafici, non corrisponde il relativo vitalizio!