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Mar 17, 2018 Ufficio Stampa Evento 3386volte

Vicenza - 8º Ultrabericus Trail

Gruppo di testa sul Monte Berico Gruppo di testa sul Monte Berico Foto Organizzatori

Una pioggerella leggera ha accompagnato per tutta la giornata l'edizione numero otto di Ultrabericus Trail, alzando il tasso tecnico dell'intera gara, sorvegliata speciale fin dalle prime ore del mattino dal c.t della nazionale di trail running Paolo Germanetto e dal suo vice Fulvio Massa.

Si sono assegnate oggi, infatti, le ultime convocazioni per il mondiale spagnolo in programma a maggio. A beneficiarne sono Simone Wegher, Christian Pizzatti, Chiara Bertino e Alessandra Boifava. Si sapranno invece successivamente le scelte tecniche operate dal duo Germanetto-Massa osservando i tanti top runners impegnati sul tracciato maggiore (65 km e 2.500 mD+): si veda qui il nostro pezzo "Venti convocati...".

In calendario c'erano anche le due competizioni sorelle: la prova a staffetta Twin Lui&Lei vinta dalla coppia Filippo Bontempi-Nadia Franzini, impostasi sulle coppie Massimo Tagliaferri-Jessica Galleani e Matteo Tibaldi-Anna Zilio; Bontempi ha vestito il ruolo di lepre nella prima sessione di gara, passando con ampio margine il testimone alla compagna Nadia Franzini, che senza preoccupazione poteva solo involarsi verso il traguardo tra le colonne di Piazza dei Signori.
Altra gara,
la seconda edizione della gara Urban, sulla lunghezza di 22 km: bissa la vittoria ottenuta all'esordio del tracciato Urban il runner della Valpolicella, Andrea Mignolli, che migliora anche se di pochissimi secondi il tempo registrato nel 2017. Allora chiuse a 1:32:48, oggi il cronometro si è fermato a 1:32:33. Dietro di lui si piazzano l'uomo del Team Valtellina, Davide Della Mina e il portacolori dell'Atletica Trento, Fabiano Roccabruna. Nella competizione a tinte rosa, bel successo per la francese Melina Clerc con il tempo di 1:47:22, abile ad infilare Maria Pia Chemello e Kristel Mottin, staccate nell'ordine di sette e dieci minuti. La doppia vittoria francese (Clerc nella Urban femminile e Manivoz nell'Integrale femminile) conferma il prestigio internazionale raggiunto dalla gara berica, tra la soddisfazione degli organizzatori, Enrico Pollini in primis.

Nel frattempo la gara maggiore ha visto fin dalle prime battute l'uomo del team Tornado, Simone Wegher, fare l'andatura. Dapprima alle sue calcagna si sono messi i vari Miori, Di Giacomo, Ornati, Pizzatti, Zanchi e Borgialli, ma già sulla prima discesa nel parco di Villa Margherita, Wegher allungava e solo il trentino Miori riusciva a rimanergli incollato. Col passare dei minuti e dei chilometri i distacchi salivano, ma una svista di Miori nei pressi di San Donato lo portava fuori tracciato, costringendolo poco dopo al ritiro. Anche il campione nazionale in carica, Stefano Fantuz ammainava la bandiera a San Donato, con la tranquillità comunque di avere diritto Si facevano sotto a quel punto Christian Pizzatti e Giovanni Tacchini, seguiti a ruota da Marco Zanchi e Riccardo Borgialli. Verso Gazzo esce di scena anche Tacchini e inizia a delinearsi il finale di gara.
Wegher non deve nemmeno accelerare più di tanto e con il tempo finale di 5:38:25 va a infilare incredulo la vittoria di giornata e la maglia azzurra. Secondo con un distacco di poco meno di quattro minuti, Christian Pizzatti, che bissa la convocazione in nazionale, già conquistata a sorpresa lo scorso anno, quando poi era risultato il primo italiano a chiudere il mondiale in terra casentinese con un rispettabile dodicesimo posto. A chiudere il podio, infine, il giovane trail runner e skialper piemontese Riccardo Borgialli, arretrato di 8 minuti dalla vetta della classifica. Ottima prestazione per il chiampese Roberto Mastrotto, autore di un'incredibile rimonta dall'undicesima posizione fatta registrare al transito di San Donato fino alla quinta in poco meno di 8 km, fino a concludere appena alle spalle del podio, in quarta posizione.

«Ho fatto la mia gara – è il commento del vincitore, Simone Wegher - sono partito piuttosto forte e Luca Miori ha cercato di tenere il passo, soprattutto in salita. So dove vado forte e dove, invece, pecco di più quindi ho cercato di fare la mia gara. Ora mi dicono che ho guadagnato perfino la maglia azzurra, cosa per me incredibile e alla quale ancora non credo. Dedico questo successo al team Tornado che è sempre stato presente, alla mia compagna che è stata ad aspettarmi fino alla fine e ai miei famigliari che in quest'anno difficile mi sono stati accanto. Grazie anche a Eros Grazioli che mi ha permesso di continuare ad allenarmi. Una dedica va anche a me stesso perché è stato un periodo faticoso, ma se uno vuole una cosa riesce sicuramente ad ottenerla.»

Grandi speranze erano invece riposte nei colori vicentini per quanto riguarda la gara femminile, dove un'ispirata Francesca Pretto ha saputo tenere la terza posizione per quasi metà gara, cedendo poi a San Donato, dove si vedeva costretta ad alzare bandiera bianca. Davanti quindi non c'era praticamente storia per l'abile francese Stephanie Manivoz che finiva con l'aggiudicarsi la vittoria con il tempo di 6:44:06, davanti a Chiara Bertino e Lisa Borzani, le quali probabilmente avranno bisogno di un po' di tempo per realizzare che sulle lore spalle ora è poggiata una maglia di colore azzurro. Avendo però la Borzani già ipotecato la propria convocazione in terra iberica vincendo al Florence Ecotrail, la seconda maglia femminile assegnata oggi va alla vicentina Alessandra Boifava, brava a chiudere in quarta posizione dopo un periodo per nulla semplice, durante il quale – come ha ricordato all'arrivo – ha subito l'asportazione di una parte di fegato.

«A febbraio avevo fatto la Transgrancanaria – ha poi spiegato incredula Chiara Bertino – avevo un po' di chilometri sulle gambe e ho deciso di provare a correre anche l'Ultrabericus, ma mai mi sarei aspettata di portare a casa anche un biglietto per il mondiale.»

Oltre 400 i volontari coinvolti, tra cui numerosi gruppi e squadre di Protezione Civile della sezione A.N.A. di Vicenza, lo staff della Croce Rossa e del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, le Pro Loco di Arcugnano e Mossano, i gruppi Fidas di Arcugnano e Grancona ed altre realtà associative di promozione territoriale locale. Il dovuto supporto viene da tutte le amministrazioni coinvolte, il Comune di Vicenza in primis, e gli altri dieci Comuni attraversati dalla corsa: Arcugnano, Longare, Nanto, Castegnero, Mossano, Barbarano, Villaga, Val Liona, Zovencedo e Brendola.

Classifiche dei primi 5 nelle tre gare:

Top5 Integrale 1. Simone Wegher – Team Tornado (5:38:25); 2. Christian Pizzatti – TRM Team (5:42:21); 3. Riccardo Borgialli – A.S.D. Bognanco (5:46:40); 4. Roberto Mastrotto – Vicenza Marathon (5:47:15); 5. Marco Zanchi – Team Vibram (5:48:30) 1. Stephanie Manivoz – Team Dynafit (6:44:06); 2. Chiara Bertino – A.S.D. Podistica Torino (6:56:02); 3. Lisa Borzani – Bergamo Stars Atletica (6:58:25); 4. Alessandra Boifava – Rari Nantes Marostica (7:09:44); 5. Lidia Mongelli – Atletica Correpollino (7:12:47)

Top5 Urban 1. Andrea Mignolli – Vicenza Marathon (1:32:33); 2. Davide Della Mina – Team Valtellina (1:34:33); 3. Fabiano Roccabruna – Atletica Trento (1:34:38); 4. Marco Mengozzi – Corri Forest Associazione Sportiva (1:35:11); 5. Klajdi Jaupaj – Gruppo Podisti Monselicensi (1:37:25) 1. Melina Clerc (1:47:22); 2. Maria Pia Chemello – Sport Race A.S.D. (1:54:16); 3. Kristel Mottin – Vicenza Marathon (1:57:57); 4. Irene Frizzo – Faizané Runners Team (2:00:10); 5. Elisabetta Mengato (02:05:36)

Top5 Twin 1. Filippo Bontempi-Nadia Franzini – Marone Trailers Team (6:05:51); 2. Massimo Tagliaferri-Jessica Galleani – Non rubateci Alex (6:23:33); 3. Matteo Tibaldi-Anna Zilio – KM Sport Trail Experience (6:25:32); 4. Manuel Guerra Lopez-Elena Polato – I broccoli fiolari (6:43:03), 5. Marco Boscain-Francesca Dal Bosco – I boscaioli (6:44:31)

 

 

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