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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

Seconda ed ultima giornata del campionato mondiale di corsa in montagna, stavolta sulle lunghe distanze; e, dopo Cesare Maestri ieri, c’è un altro argento grazie ad una grande prestazione di Francesco Puppi. Il comasco ha combattuto a lungo per l’oro, ma ha dovuto arrendersi sulla discesa finale che portava al traguardo. Il team Italia porta a casa il bronzo nel titolo a squadre anche grazie alle prestazioni di Gabriele Bacchion (8° posto), Luca Cagnati (17°), Alessandro Rambaldini (24°) e Fabio Ruga (25°).

Il titolo, dopo quello sulle distanze classiche, va ancora agli Stati Uniti con Jim Walmsley; terzo posto per lo spagnolo Oriol Cardona.

Gara femminile vinta dalla romena Cristina Simion, che chiude al primo posto in rimonta sulle francesi Adeline Roche e Blandine L’Hirondel, rispettivamente seconda e terza. Poco distante dal podio Silvia Rampazzo, che finisce al 4° posto.

Gare avvincenti sulla distanza di 41,5 chilometri e 2184 metri di dislivello; dopo la difficile giornata di ieri, quando nelle gare classiche pioggia e vento l’avevano fatta da padroni, oggi c’era il sole ma diversi tratti del percorso erano ancora innevati, verso il punto più alto (1784 metri).

Si conclude la rassegna iridata con un bilancio decisamente favorevole per i colori italiani, ecco il dettaglio delle medaglie:

2 oro: Angela Mattevi (individuale under 20); Angela Mattevi, Giovanna Selva, Anna Arnaudo, Elisa Pastorelli (Under 20 femminile)

2 argento: Cesare Maestri (individuale senior maschile); Francesco Puppi (individuale senior maschile lunghe distanze)

3 bronzo: Cesare Maestri, Xavier Chevrier, Alex Baldaccini, Nadir Cavagna (squadra senior maschile); Marco Zoldan, Luca Merli, Massimiliano Berti, Giacomo Bruno (squadra Under 20 maschile); Francesco Puppi, Gabriele Bacchion, Luca Cagnati, Alessandro Rambaldini, Fabio Ruga (squadra senior maschile lunghe distanze)

E’ stata un’edizione avvincente: di certo la mancanza degli atleti africani, in primis Uganda che dominava la scena ormai da diversi anni, ha reso le competizioni più aperte.

Ed ora arrivederci al 2021, quando per la prima volta la manifestazione avrà il supporto della IAAF; il mondiale sarà caratterizzato da 4 diverse gare, Classic 12 km (salita e discesa), Vertical ( 1000 metri di dislivello), long trail di 80 chilometri e short trail 40 chilometri.

 

Italia sugli scudi nella prima giornata di gare ai campionati mondiali argentini di corsa in montagna. È Angela Mattevi, la trentina della Val di Cembra, a conquistare il titolo Under 20, trascinando il team italiano alla medaglia d’oro per il trofeo a squadre, con le compagne Giovanna Selva (7° posto), Anna Arnaudo (9^) ed Elisa Pastorelli (19^).

La Mattevi vince con buon vantaggio sull’atleta della Repubblica Ceca, Barbora Havlickova, campionessa europea in carica; terza la francese Jade Rodriguez. Un titolo mondiale individuale che mancava all’Italia dal 1992, quando vinse Rosita Rosa Gelpi.

Nella gara maschile, sempre Under 20, il team italiano conquista un bronzo a squadre grazie a questi risultati: Marco Zoldani (10°), Luca Merli (13°), Massimiliano Berti (15°) e Giacomo Bruno (25°).
Primo posto per l’inglese Joseph Dudgale, secondo il turco Sebih Bahar e terzo il messicano Yael Paniagua.

Nella stessa specialità (ma in gara senior), un altro trentino, Cesare Maestri, conquista una prestigiosa medaglia d’argento. Qui il team italiano ottiene la medaglia di bronzo, con i piazzamenti di Xavier Chevrier (9° posto), Alex Baldaccini (12°) e Nadir Cavagna (30°).
Vittoria per l’americano Joe Gray, che bissa il successo ottenuto nel 2016; terzo posto per l’atleta ceco Marek Chrascina.

Anche nella gara femminile la più forte è un’atleta americana, Grayson Murphy, che precede nell’ordine la francese Elise Poncet e l’inglese Philippa Williams. Buona prova delle italiane, con la miglior classificata, Elisa Sortini, che chiude la sua prova all’ottavo posto. Seguono molto ravvicinate tra loro Gaia Colli (14^) e Alice Gaggi, al rientro dalla maternità (15^). Completa la classifica la giovanissima Alessia Scaini (classe 1999), 30esimo posto.

Gare rese ancora più difficili a causa di problematiche condizioni meteo, con vento e pioggia su tutto il percorso.

Domani è la volta della corsa su lunghe distanze (41,5 km).

 

Mercoledì, 13 Novembre 2019 21:38

Stefano Mei si candida alla presidenza Fidal

SERVIZIO FOTOGRAFICO

Si è tenuta a Milano, presso il Centro Congressi della ConfCommercio, la conferenza di presentazione di Stefano Mei, che si propone alla candidatura di presidente Fidal per il prossimo quadriennio; le elezioni sono previste nel novembre 2020.

Se non me ne sono persa qualcuna, si tratta di una candidatura che si aggiunge a quelle già presentate di Vincenzo Parrinello, Roberto Fabbricini e Alberto Morini; poi c’è Insieme per l’Atletica, per ora si tratta solo di un manifesto, con una quarantina di nomi, diversi dei quali con una certa popolarità, tuttavia al momento manca il nome del candidato presidente. Infine, è lecito supporre che dall’area Smart Atletica (ex DTO Massimo Magnani) possa arrivare un’altra proposta. Tante candidature, forse troppe, immagino che, strada facendo, la conta dei voti personali porterà ad accordi e aggregazioni, perché ciò che conta, ovviamente, è vincere le elezioni. Per le spartizioni si vedrà dopo, o quantomeno le scopriremo più avanti.

Stefano Mei, 56 anni, spezzino, è persona ben nota nel mondo dell’atletica; campione europeo sui 10.000 metri, Stoccarda 1986, nella stessa edizione è medaglia d’argento sui 5.000 metri. Da allora ha continuato ad operare nel settore, oggi è presidente dell’Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia.

Nel corso dell’incontro ha toccato parecchi dei temi che compongono il suo programma elettorale: incentivazione delle attività nel settore giovanile, formazione delle figure che operano nella federazione (dirigenti, tecnici, Gruppo Giudici Gare, etc), istituzione di commissioni per valutare le manifestazioni e riorganizzazione del calendario eventi…E molto altro. Anche un accenno al settore master, non sarà atletica (riguarda soprattutto la corsa su strada) però costituisce un fondamentale supporto economico alla federazione. Meglio tenerne buon conto.

Al solito in questa fase che precede le elezioni, che peraltro mi pare stavolta iniziata con grande anticipo, si elencano i problemi (non è difficile) e si danno indicazioni piuttosto generiche sulle possibile soluzioni (anche per non scoprire le carte dei candidati, ovviamente confidando che ci siano idee e programmi dietro i proclami...).

Diverse le domande dalla platea, anche se molti si limitano ad esprimere opinioni personali.

Difficile esprimere valutazioni sulla base di programmi, e promesse, elettorali, ne abbiamo sentite molte, poi smentite dai fatti; del resto basti vedere come è combinata l’atletica di oggi. Di certo Stefano Mei mi appare un candidato credibile, per la sua storia e per l’impegno che ha sinora profuso. Nella scorsa elezione con un programma che mi è sembrato arrivare un tantino “last minute” ha portato a casa il 40% dei voti, ecco quindi che il candidato stesso ed i suoi sostenitori possono nutrire concrete speranze di successo.

Per chi volesse saperne di più:

www.stefanomei.it

SERVIZIO FOTOGRAFICO CLASSIFICA COMPLETA DI TUTTI GLI ITALIANI - Al suo debutto in maratona vince, tra le donne, Joyciline Jepkosgei; Geoffrey Kamworor bissa il successo del 2017. Finiscono la gara complessivamente 53508 concorrenti, un dato inferiore di circa 2000 unità rispetto al 2018.

Gare avvincenti, quelle della 49^ edizione della maratona di New York, col Kenya sugli scudi: primo e secondo posto femminile, lo stesso al maschile; due terzi posti per l’Etiopia.

Gara femminile che si sblocca poco prima del passaggio alla mezza maratona (tempo 1:11:39). Restano in tre: Mary Keitany (Kenya), Ruti Aga (Etiopia) e Joyciline Jepkosgei (Kenya), non lontane Nancy Kiprop e Desiree Linden, che poco alla volta vengono distanziate. Le tre procedono affiancate per molti chilometri, poi si sfila Aga; ormai è una sfida a due. Passano al km 35 in 2:05:19 ed è qui che la Jepkosgei prende il largo, un cambio di ritmo non brusco ma con una progressione che non lascia scampo alla connazionale. Vince in 2:22:38, tempo molto vicino a quello col quale la Keitany aveva vinto nel 2018 (2:22:28). La quale stavolta deve accontentarsi del secondo posto in 2:23:32: in ogni caso onore a questa grandissima atleta. Terzo posto per l’etiope Aga ((2:25:51). Davvero esplosivo il debutto della Jepkosgei (che peraltro detiene il record del mondo sulla mezza maratona, 1:04:51), che alla sua prima esperienza vince una delle maratone più importanti al mondo, realizza un ottimo crono su un percorso impegnativo e … porta a casa 145.000 euro, tra montepremi e bonus a tempo. La allena il torinese Gabriele Nicola, stabilmente in Kenya ormai da molti anni.

Gara maschile non meno avvincente: gruppo folto per diversi chilometri, complice un’andatura relativamente tranquilla. Esce ben presto di scena il vincitore del 2018, Lelisa Desisa, che si ritira prima del km 10 dopo un paio di allunghi che sono apparsi poco sensati: oppure voleva testare le sue condizioni e poi ha deciso… che non era giornata. Al passaggio alla mezza maratona (1:04:49) sono ancora in 14, ma poco dopo il Queensboro Bridge (km 25) comincia la bagarre. Restano in 5 al km 32, Shura Kitata (Etiopia), Geoffrey Kamworor (Kenya), Tamirat Tola (Etiopia), Girma Bekele (Etiopia) e Albert Korir (Kenya). Tola prova ad allungare, ma resta vittima lui stesso del cambio di ritmo e si sfila, così come staccano Kitata e Girma Bekele. Restano Korir e Kamworor, il quale ultimo però sferra un attacco deciso verso il km 35 e da qui non ha più avversari, vince in 2:08:13.
Eccellente secondo posto per Korir, col tempo di 2:08:36, vicino al suo personale di 2:08:03. Podio anche per Girma Bekele, l’atleta che proprio non ti aspetti: si presenta con un primato di 2:16:39 e arriva terzo in 2:08:38.

Primo americano Jared Ward (2:12:24), che replica il sesto posto del 2018.


New York City Marathon


 

La gara è appena partita (al momento solo quella femminile elite), ma siamo già in grado di mostrarvi in anteprima esclusiva la medaglia che verrà conquistata da tutti i finisher in Central Park.

Ciò è possibile grazie alla presenza sul posto di Stefano Morselli. Ricordiamo che saranno oltre 50.000 quelli che a breve partiranno da Staten Island per misurarsi sui 42195 metri del difficile percorso della maratona probabilmente più celebre, certamente la più partecipata al mondo.

Quanto prima daremo aggiornamenti.

Domenica, 03 Novembre 2019 14:52

Verbania (VCO) - Maratona del Lago Maggiore

3 novembre - Si parte da Verbania e qui si ritorna, a meno che la scelta non sia caduta sulla mezza maratona; in questo caso il rientro viene fatto col battello (come si faceva ai primi tempi della maratona, quando si correva in linea da Arona).
Si corre quasi sempre sul lago, un percorso veloce, salvo vento e/o pioggia, è quello ormai collaudato anche per la sola mezza maratona, che si svolge in primavera e ha fatto registrare tempi di assoluto rilievo.

Abbuffata di scelte, sono ben 8 (10 km, mezza, 33 km e maratona) per chi voleva correre da queste parti, infatti le competitive erano 'doppiate' anche in versione non agonistica, e lasciamo pure che la Fidal dicea che maratone e mezze possono essere solo in versione competitiva.

Senza nulla togliere alla bravura dei partecipanti, di certo i tempi non sono eccelsi, complici anche condizioni meteo non proprio favorevoli.

Gara maschile vinta in 2:36:13 da Andrea Soffientini (Azzurra Garbagnate), secondo posto per Andrea Perinato (2:47:07, Sport & Sportivi) e terzo per Massimo Carnelli (2:48:39, Marathon Verbania).

Tra le donne la prima a tagliare il traguardo è l’inglese Katie Deards, tempo finale 2:59:31; a seguire Rita Angela Spanu (3:11:29, Cagliari Marathon) e la spagnola Paula Chinchilla Serrano (3:17:52).

Queste le classifiche per i primi posti delle altre gare in programma:

Mezza maratona uomini

1) Adu Poku Simon (1:12:08, Belgio) 2) Daniele Galliano (1:12:13, Atletica Alba) 3) Carmine Salvia (1:14:18, Amatori Potenza)

Mezza maratona donne

1) Yvonne Kleiner (1:26:03, Germania) 2) Yvonne Kienzler (1:28:41, Atletica Gavirate) 3) Anne Celine Pace (1:31:06).

33 chilometri uomini

1) Daniel Lagoutte (1:58:18, Francia) 2) Fabio Gala (1:58:20, Brescia Marathon) 3) Alessandro Lacqua (1:58:27, Sport Project VCO)

33 chilometri donne

1) Giulia Sommi (2:15:23, Cus Pro Patria) 2) Carla Primo (2:18:10, Base Running) 3) Cristina Gogna (2:21:15, Atl. Verbano)

10 chilometri uomini

1) Jacopo Caracci (33:49, Rodengo Saiano) 2) Marco Vittone (33:59, Sport Pro-Motion) 3) Andrea Cognolato (35:37, Run Athletic Team)

10 chilometri donne

1) Melissa Ragonesi (39:32, GSD Valdivedro) 2) Silvy Turcato (40:55, Atl. Piombino 3) Daniela De Stefano (42:12, ASD Castrovillari)

I numeri: il sito della manifestazione scriveva di chiusura anticipata in caso di raggiungimento di 3.00 iscrizioni; sono sembrati molto ottimisti dato che, almeno dal 2016 (1913 classificati), sono numeri mai raggiunti, nemmeno avvicinati. Tuttavia si osserva che, a fronte di un calo partecipativo generalizzato delle gare su strada, a questa manifestazione i numeri “tengono” bene, anzi, aumentano. A fronte di un numero complessivo di 1406 classificati nel 2018, si registra il dato di 1702 atleti che hanno completato l'insieme delle gare, competitive e no. La crescita è dovuta soprattutto alla 10 km non competitiva, dove i 125 partecipanti del 2018 sono a passati a 256 quest'anno. Assai meno numerosi, ma in aumento, i finisher della 10 km competitiva, saliti da 93 a 118.
Un moderato aumento si apprezza per la maratona (da 274 a 287) e per la mezza (da 212 a 223). Un po' meglio è andata sulla 33 km, da 303 a 373.

Certo che il menu era abbondante, ben 8 distanze. Che poi, alla fine, risulti vantaggioso per chi organizza non possiamo certo dirlo noi. Di sicuro i podisti sulle rive del lago hanno trovato tutte le scelte possibili.

 

Sabato, 02 Novembre 2019 19:59

New York (USA) : Dash to the finish line

SERVIZIO FOTOGRAFICO - Una gara che si corre sulla distanza di 5 chilometri, un importante e ricco prologo alla maratona che si corre domani. Importante perché si misurano i più forti atleti americani, ricco perché il montepremi è il più elevato in assoluto per questa tipologia, infatti sono ben 60.000 dollari messi a disposizione dagli organizzatori.

Vince la gara maschile Anthony Rotich in una volata a tre, dove prevale in 13:48, per un secondo su Aaaron Templeton (13:49) e Eric Jenkins (13:50). Finisce ai piedi del podio Shadrack Kipchirchir, classificatosi secondo nel 2018. I primi otto classificati hanno corso sotto i 14 minuti.

Anche tra le donne la sfida si è risolta a pochi metri dalla finish line, con la vittoria di Shannon Rowbury (15:43), seconda Jessica Tonn (15:44), terza Emily Infeld (15:47).

La Dash to the finish line è una gara riservata agli atleti americani e fa parte del prestigioso circuito USATF (Usa track & field). La gara odierna partiva dalla first Avenue, in corrispondenza con la 44esima, per concludersi in Central Park.

A parte gli atleti elite, la gara è aperta a tutti, costi di iscrizione variabili da 35 a 50 dollari; in totale sono stati 10329 i classificati in questa edizione.

 

VIDEO

Venerdì, 01 Novembre 2019 18:41

New York City Marathon : gli atleti elite

Si rinnova la sfida del 2018? Sono infatti presenti i primi tre classificati della gara maschile.

Geoffrey Kamworor, già vincitore NY 2017 e terzo nel 2018. Detiene il record del mondo nella mezza maratona, 58:01, realizzato a Copenaghen nel 2019.

Lelisa Desisa (1990, Etiopia), vincitore a New York nel 2018 (2:05:59) dopo una fantastica volata col connazionale Shura Kitata (2:06:01). Oltre a difendere il titolo è campione del mondo in carica, ha vinto a Doha 2019. Avrà recuperato le fatiche di una maratona corsa in condizioni davvero complicate?

Shura Kitata (1996, Etiopia). Secondo a New York 2018, quando forse ha pagato per la sua inesperienza. Ha un personale di 2:04:49, avvicinato di molto a Londra 2019 (2:05:01).

Tamirat Tola (1991, Etiopia). Atleta che si presenta al via col miglior tempo di accredito, 2:04:06 (2018). Ha corso anche in Italia, alla Boclassic 2018, dove ha fatto il suo personal best sui 10 k con 28:12

Apparentemente c’è un certo divario tra questi quattro atleti e quelli che seguono, quantomeno in termini di personal best; tuttavia la maratona di New York presenta un tracciato particolare, con molte ondulazioni e alcune salite vere, vedi quella del Queensboro Bridge; tutte situazioni che possono sconvolgere i presunti equilibri.

Gli outsider: in base ai tempi di accredito il primo della lista è Albert Korir (1994, Kenya), personale di 2:08:03; a seguire Jared Ward, 2:09:25 (1988, Stati Uniti); Michel Butter, 2:09:58 (1985, Olanda); Yoshiki Takenouchi, 2:10:01, Giappone; Daniel Mesfun, 2:10:06 (1977, Eritrea); Abdi Abdirahman, 2:11:23 (1977, Stati Uniti).

Gara donne

Mary Keitany (1982, Kenya), inevitabile pensarla come principale favorita; correrà a New York per la quinta volta, avendola vinta in 4 edizioni (2014-2015-2016 e 2018). Il suo manager, Gianni Demadonna è convinto che, a dispetto della sua età anagrafica (classe 1982), ha ancora margini di miglioramento sulla maratona, attualmente il personal best è di 2:17:01 (Londra 2018).

Nancy Kiprop (1979, Kenya), a quarant’anni compiuti con 2:22:12 si è regalata il record personale in maratona (2019, Vienna).

Ruti Aga (1994, Etiopia); una delle atlete elite più giovani eppure è già arrivata a correre la distanza in 2:18:34 (Berlino 2018). Nel 2019 ha vinto la maratona di Tokyo.

Sara Hall (1983, Stati Uniti); a Berlino 2019 ha portato il miglior crono a 2:22:16.  

Belaynesh Fikadu (1987, Etiopia), 2:26:41.

Joyciline Jepkosgei, è al debutto sulla distanza, ma vanta un pb di 1:04:51 sulla mezza

Altre atlete americane sono Kellyn Taylor (1986), miglior tempo fatto nel 2018, 2:24:29. Desire Linden (1983), un po’ datato il 2:22:20 (Boston 2011). Aliphine Tuliamuk, 2:26:50 (1989).

Completa lo schieramento delle outsider l’australiana Sinead Diver: a dispetto della età, è nata nel 1977, alla maratona di Londra ha corso in 2:24:11. Sempre nel 2019 ha stabilito la miglior prestazione al mondo sulla mezza maratona nella categoria F40, con un notevole 1:08:55.

Lo scorso 27 ottobre a Lodi si assegnava il titolo di campione regionale master, quindi tutte le categorie Fidal a partire da SF/SM 35. Il percorso e la giornata hanno favorito delle ottime prestazioni; molte sfide si sono giocate sul filo dei secondi e su dei livelli cronometrici piuttosto interessanti. Ad esempio, Ivana Di Martino, testimonial della manifestazione, categoria SF45, è rimasta ai piedi del podio pur correndo a 4’18/km (tempo finale 1:30:48).

Estrapolo alcune prestazioni, che mi sembrano particolarmente buone, confidando di non dispiacere a nessuno. Non…. fa testo Eliana Patelli, che si confronta bene con atlete ben più giovani di lei. Vince senza problemi la sua categoria (SF40) col grande tempo di 1:18:39; miglior tempo assoluto a livello Lombardia in questa manifestazione. Alessandro Claut, SM40, campione regionale in 1:11:04. Sfida (quasi) sino all’ultimo metro nella categoria SM35, con il podio racchiuso in 22 secondi: dopo Paolo Mattia Parravicini (1:12:00), arrivano Fabio Gala e Kris Zanotti, rispettivamente in 1:12:19 e 1:12:22. Giovanna Mondini, classe 1947, vince la sua categoria in 1:57:28. Tornando tra i maschi, nella categoria SM50 Mauro Gagliardini fa il botto, migliorando di due minuti il suo personal best e chiudendo in 1:15:29; vince così la sfida con l’amico e concorrente di sempre, Fabio Buccigrossi, che a sua volta fa il personale (1:17:31). Nel mezzo Marco Premoli (1:16:04).

Servizio fotografico Endu qui: https://www.endu.net/it/events/laushalfmarathon/photos

Ecco tutti i nuovi campioni:

SF35: Tamara Caselli (Aries Como Athletic Team) 1h33:13

SF40: Eliana Patelli (La Recastello Radici Group) 1h18:39

SF45: Loretta Catarina (FreeZone) 1h28:32

SF50: Lorenza Di Gregorio (Corro Ergo Sum Runners) 1h34:36

SF55: Aurelia Vasino (Sports Club Melegnano) 1h42:30

SF60: Carla Oriana Colombo (Euroatletica 2002) 1h48:47

SF65: Luigina Pagani (GS San Martino) 2h10:24

SF70: Giovanna Mondini (Marathon Cremona) 1h57:28

SF75: Maria Antonia Busatta (SC Libertas Sesto)2h30:25

SM35: Mattia Paolo Parravicini (Canturina San Marco) 1h12:00

SM40: Alessandro Claut (DK Runners Milano) 1h11:04

SM45: Alessandro Marini (Atl. Paratico) 1h16:11

SM50: Mauro Gagliardini (Atl. Cral Banco Popolare) 1h15:29

SM55: Gesuino Bussu (US Bormiese) 1h18:33

SM60: Pierangelo Gilberti (Running Cazzago San Martino) 1h26:51

SM65: Francesco Macrì (Atl. Pavese) 1h30:49

SM70: Luciano Faraguna (Atl. Paratico) 1h34:41

 

La dottoressa Catherine Bertone non finisce di stupire: sfiora la vittoria ma soprattutto migliora il suo primato personale, portandolo da 1:13:03 di Lugano (2019) a 1:12:38. Le avvisaglie della sua crescita nel 2019 si erano già viste nelle precedenti mezze, a cominciare da Praga (1:13:51), Torino (1:13:44) e più recentemente a Trento (1:13:27).

Una gara combattuta metro dopo metro, favorita da una concorrenza agguerrita ha stimolato l’atleta aostana a dare il meglio di sé. Vince la keniana Ivyne Jeruto Lagat (Athletic Terni) in 1:12:23. A soli 15 secondi arriva la Bertone (Atl. Sandro Calvesi,1:12:38). Terza un'altra keniana, Clementine Mukandanga (Runner Team 99, 1:13:14).

“Sono felice. Questo record personale è per Aosta e per tutte le persone che mi vogliono bene e che mi aiutano. Lo dovevo a loro. Sto bene e questo tempo arriva alla fine di un periodo di carico importante. Guardo alla maratona di Valencia con tanta forza e fiducia”. Queste le parole di Catherine Bertone dopo l’arrivo.

Anche la gara maschile ha fatto registrare dei tempi interessanti: ha vinto il keniano Hosea Kimeli Kisorio (Virtus Lucca) con l’ottimo crono di 1:03:56. Secondo il connazionale Kurgat Gideon Kiplagat (Italia Marathon, 1:07:34). Terzo posto per un forte atleta locale, Renè Cuneaz (Cus Pro Patria, 1:08:25).

Queste le sue dichiarazioni: “Non dovevo esserci, ma siccome è la prova di casa ho chiesto al mio allenatore di poter essere al via e di fare un allenamento in gara. Sono andato anche meglio di quello che pensassi ed ora sono pronto a rientrare in maratona tra quindici giorni a Ravenna nella gara che assegnerà i titoli italiani. Correre ad Aosta è sempre magnifico”.

Numeri complessivi in calo, sia pure di poco rispetto al 2018 (218); purtroppo dai 447 del 2015 si è passati ai 189 di questa edizione.

 

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