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Maurizio Lorenzini

Maurizio Lorenzini

appassionato di atletica, istruttore Fidal e runner

11 ottobre - Il coraggio di ripartire premiato anche dal meteo, infatti ha smesso di piovere poco prima della partenza e le gare, mezza maratona e 10 chilometri, si sono svolte regolarmente.

Festa burundese con la doppietta nella gara femminile e il primo posto in quella maschile, ma buone notizie anche sul fronte italiano.

La gara maschile si riduce sin da subito ad una sfida a tre, con Salvatore Gambino nella morsa dei due burundesi, Jean Marie Vianney Niyomukiza (Atl. Sandro Calvesi) e Rubayita Siragi (Atl. Castello), entrambi portano in dote dei tempi di rilievo, rispettivamente 1:03:45 e 1:03:30. Eppure Gambino (DK Runners Milano), atleta esperto, classe 1980, fa la sua gara senza alcuna soggezione; tra l’altro è un periodo di ottima forma, recentemente ha ritoccato i suoi personale su 1500 metri, miglio e 10 chilometri.

Verso il km 10 Siragi, che aveva allungato subito dopo la partenza, perde alcuni metri per poi cedere definitivamente nei chilometri successivi; segue a breve distanza Antonino Lollo (Atl. Bergamo 1959), costretto a correre da solo. La gara si risolve all’ingresso in Pisa, verso il km 18, con Niyomukiza che allunga sull’avversario e va a vincere in 1:05:58. Secondo posto e ottima prestazione per Salvatore Gambino, che a 40 anni realizza il suo personale col tempo di 1:06:19 (precedente 1:06:31). Terzo posto per Antonino Lollo: anche per lui una gara da ricordare, nuovo personale di 1:06:48 (precedente 1:07:20). Appena giù dal podio Fabio Conti, che comunque lima il suo personale di un secondo, tempo 1:08:26.

Corsa femminile, come detto sopra, dominata dalle atlete del Burundi: vittoria per Niyomukunzi (1:13:00-Atl. Castello) al suo esordio sulla distanza; secondo posto per la connazionale Nahimana Cavaline (1:14:08-Ilove Athletic Terni). Bene Sarah Giomi (Cus Pro Patria), terza in 1:18:09, che conferma una notevole regolarità sulla mezza maratona. Benissimo l’evergreen Eliana Patelli, che si porta a casa un’ennesima buona prestazione, suo il tempo di 1:19:01.

Sono 1046 gli arrivati, contro i 1204 del 2019, si tratta di un ottimo risultato in questo periodo che potrebbe (dovrebbe) incoraggiare altri organizzatori a provarci.

Percorso ritenuto molto scorrevole dai partecipanti, eccezion fatta per gli ultimi tre chilometri. Mancava il podio, in osservanza forse eccessiva delle norme anti covid, che comunque sono state fedelmente rispettate.

 

 
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(M.L.) In un periodo dove fioccano gli annullamenti è da apprezzare chi ci prova ed ha “il coraggio di ripartire”, come il presidente del Club Super Marathon, Paolo Gino. I maratoneti in crisi di astinenza a Cesenatico troveranno un ampio menu a loro disposizione, dai 10 chilometri sino alla 6 ore, passando per la mezza maratona, la 30 chilometri e, ovviamente, la maratona.

Lo scenario è il Parco del Levante di Cesenatico, un polmone verde di 40 ettari, si corre su un circuito di 1.917 metri da ripetere un numero di volte in relazione alla distanza scelta.

Ovviamente si confida che non ci saranno peggioramenti della situazione relativamente al covid, o comunque tali da impedire lo svolgimento della manifestazione.

Ecco la presentazione e tutte le informazioni per partecipare.

Partenza di tutte le gare dalle ore 7:30 alle ore 8:30. Si organizzeranno anche una Sei Ore, una 30 km, Mezza Maratona e 10 km.

Presso piazzale Donatori degli Organi CESENATICO

Rilevamento tramite DREAMRUNNER con chip a applicare alla scarpa..

COSTI 2020 fino 28/10/2020 

10,000 km:                                   non soci 10,00 €                      soci CSMI 10,00 €

21,0975 km:                                   non soci 15,00 €                       soci CSMI 15,00 €

30,000 km:                                  non soci 20,00 €                       soci CSMI 15,00 €

42,195 km:                                  non soci 25,00 €                       soci CSMI 20,00 €

Sei Ore:                                         non soci 25,00 €                       soci CSMI 20,00 € 

Le iscrizioni chiuderanno tassativamente alle ore 24:00 del 28/10/2020.

Le iscrizioni la mattina della gara prevederanno un supplemento di 10,00 euro per tutti gli atleti e verranno effettuate dalle 7:00 alle 8:00, per cui si prega di arrivare per tempo.

 

Per l’iscrizione è necessario comunicare i seguenti dati: cognome, nome, luogo e data nascita, nazionalità, indirizzo di residenza, telefono fisso o mobile, email, nome società sportiva, codice società, numero di tessera. NON SI ACCETTANO ISCRIZIONI E PAGAMENTI AL MATTINO. Le iscrizioni devono essere effettuate esclusivamente tramite  www.dreamrunners.it - Informazioni Gare sul Sito www.clubsupermarathon.it

REGOLAMENTO

Il Club Super Marathon Italia, organizza la undicesima edizione della Maratona del Presidente dedicata al suo fondatore Sergio Tampieri. L’evento è di carattere privato ed aperto a tutti, uomini e donne, che abbiano compiuto 20 anni, in regola con la certificazione sanitaria che attesti l’idoneità all’attività agonistica Atletica leggera; iscritti alla FIDAL o ad enti di Promozione Sportiva in convenzione con Fidal o in possesso di Runcard. Percorso su una pista piatta asfaltata a forma di anello del PARCO DI LEVANTE, 1.917,95 metri, più giri con tappeto di controllo.

  • Maratona pari a 22 giri. Tempo limite 7 ore.
  • 30 km pari a 16 giri più pari a 30,675 km
  • Mezza Maratona pari a 11 giri.
  • 10 km pari a 5 giri pari a 9,589 km
  • Sei Ore pari ai km percorsi nelle sei Ore. stop sotto l’arco non si conteranno i metri percorsi nell’ultimo giro incompleto

TUTTE LE GARE PARTIRANNO DA LE ORE 7:30 alle 8:30 DEL 1/11/2020

Nella quota di iscrizione sono compresi: assicurazione, cronometraggio e classifiche, ristori, servizio sanitario con ambulanza e medico, medaglia ricordo giornaliera, piccolo trofeo per i primi tre classificati assoluti uomini e donne. Non esistono premi di categoria. Non esiste pacco gara spogliatoi, no deposito borse, no docce. Tranne quelli della 10 km a tutti gli atleti partecipanti pizza party dopo le ore 12:30 presso il Ristorante vicino al del Parco.

il pettorale è personale e non deve essere scambiato con quello di altri partecipanti. Deve essere applicato ben visibile sulla maglia. Il chip deve essere posizionato unicamente alla scarpa. Non possono essere occultate scritte, numeri e loghi, pena la squalifica. 

Cronometraggio e Classifiche: il cronometraggio sarà eseguito da Dream Runners. Le classifiche degli atleti partecipanti saranno pubblicate sul sito www.clubsupermarathon.it  e tramite  www.dreamrunners.it.

Ritiro pettorali: SOLO LA MATTINA DELLA GARA 1 novembre 2020 dalle ore 6:30.

Tempo limite Maratona 8 ore dalla partenza individuale

Parcheggi: parcheggi piazzale Donatori degli Organi CESENATICO

Privacy: ai sensi del testo unico D.Lgs. 196/2003 in materia di privacy, s’informa che i dati personali raccolti saranno utilizzati soltanto per l’elenco dei concorrenti partecipanti e le classifiche finali.

Avvertenze finali: l’organizzazione si riserva di modificare, in qualunque momento, ogni clausola del presente regolamento per motivi di forza maggiore. Eventuali modifiche a servizi, luoghi e orari saranno riportate sul sito www.clubsupermarathon.it. La manifestazione avrà luogo con qualsiasi condizione atmosferica. Non sono ammesse partecipazioni a qualsiasi titolo di atleti non iscritti all’evento e/o privi dei requisiti richiesti dal presente regolamento. Non Sporcare! Gettare spugne, bottiglie e bicchieri negli appositi contenitori. Lasciamo il circuito come lo abbiamo trovato.  Grazie.

Ospitalità: non esiste Palestra o struttura per dormire.   

 

REGOLAMENTO ANTICOVID PROTOCOLLO UISP EVENTI E COMPETIZIONI “NO STADIA”

PRESCRIZIONI COMPORTAMENTALI PER ATLETI E ORGANIZZAZIONE Prima, durante e dopo l’evento, L’organizzazione, tramite lo speaker, dovrà comunicare e ricordare i comportamenti da mantenere per garantire il rispetto delle norme anticontagio Covid 19. In fase di allestimento, l'organizzazione dovrà allestire un’area smaltimento rifiuti con adeguati contenitori per la raccolta differenziata utilizzabili da ogni partecipante; è consigliabile, che l’organizzazione, preveda un sistema di comunicazione tramite sms o chat di messaggistica circa le modalità di accesso alla gara e di svolgimento della medesima oltre alle disposizioni previste in ambito sanitario. È vietata la presenza di pubblico salvo disposizioni diverse dell’Autorità preposta. In particolare occorrerà garantire la disponibilità dei Dpi previsti dalla normativa anticontagio (gel lavamani, mascherine, cartellonistica) in tutti i settori dedicati alla manifestazione. I partecipanti all’evento (atleti, giudici, volontari e staff) dovranno:

  • praticare il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro (2 metri durante l’attività fisica) e indossare la mascherina, inoltre tutto lo staff dovrà avere in dotazione guanti monouso e/o gel lavamani;
  • coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o una manica (non le mani) quando si tossisce o starnutisce;
  • evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, riporre fazzoletti o salviettine (monouso) utilizzate durante la corsa in appositi taschini e gettarli successivamente nei contenitori predisposti dall'organizzazione;
  • prima e dopo l’attività fisica utilizzare sempre le mascherine o idonea protezione di naso/bocca;
  • gli atleti non dovranno condividere oggetti personali (vedi creme o indumenti);
  • evitare strette di mano, abbracci o altre forme di contatto fisico. 

PRIMA DELLA PARTENZA Distribuzione e consegna pettorali avverrà in un’area riservata. I singoli atleti potranno accedere all’area partenza solo dopo aver ricevuto il pettorale e solo se muniti del modulo di Autodichiarazione Covid 19 (Allegato A) che verrà consegnato al personale addetto all’accoglienza dopo aver rilevato, a cura dell’organizzazione, la temperatura ed aver constatato l’idoneità del singolo all’ingresso.

 BORSE Il deposito borse è vietato, per evitare assembramenti e soprattutto contatti tra le persone.

RISCALDAMENTO Zona riscaldamento Gli atleti devono effettuare il riscaldamento in una zona distante dal campo gara indossando la mascherina.

TRIAGE  Settore Triage In questo settore, ubicato immediatamente prima della zona partenza, il personale dell’organizzazione addetto accoglierà gli atleti muniti di pettorale, la giuria e il personale di servizio, verificandone e ritirando l’Autodichiarazione Covid debitamente compilata e sottoscritta e rilevandone la temperatura corporea che non dovrà superare 37,5° C; in caso contrario, il personale dovrà allontanare la persona dalla manifestazione e segnalare il caso all'autorità sanitaria mediante il numero telefonico dedicato. La documentazione di gara (lista partecipanti e relative Autodichiarazioni Covid 19) dovrà essere conservata dall’organizzazione per almeno 14 giorni allo scopo di garantire la tracciabilità di eventuali contagi.

Terminate le operazioni di triage e prima di accedere all’area riservata alla partenza l'atleta dovrà effettuare la sanificazione delle mani.

PARTENZA Zona partenze.  Non avendo nel parco di Levante areee abbastanza ampie la partenza avverrà singolarmente subito dopo aver ritirato il pettorale. L'utilizzo di un sistema di cronometraggio con chip elettronico per garantire la stesura delle classifiche con modalità real time gestirà il corretto svolgersi della gara. La partenza sarà a cronometro individuale (no coppie) tra una partenza e la successiva si prevede l'intervallo di almeno 20 secondi. Il percorso è in circuito:  si obbliga a non sorpassare nelle strettoie per garantire il distanziamento interpersonale in caso di sorpasso.

MASCHERINE Comportamenti degli atleti.  Gli atleti presenti nella griglia di partenza dopo la fase di identificazione (zona triage), dovranno indossare la mascherina fino allo start e nei primi 500 metri di gara. La mascherina andrà poi riposta in un apposito sacchetto personale e portata al seguito durante la gara, per essere indossata dopo aver terminato la stessa.

Dopo la partenza, agli atleti sul percorso è fatto divieto di utilizzare un pacer, correre in scia, superare un altro concorrente riducendo il distanziamento interpersonale.

SOLO ACQUA. Ristori La gara è in auto gestione ci sarà solo distribuzione di bevande in bottigliette chiuse.

NIENTE cibi solidi e confezionati e sigillati. Vietato depositare su tavoli o sedie cibi etc, deve essere tutto portato con voi nei vostri marsupi o zaini

RIFIUTI È predisposto un sistema di raccolta rifiuti mediante posizionamento di un adeguato numero di contenitori nel tratto di percorso immediatamente successivo al punto ristoro;

NIENTE  spugnaggi

ARRIVO: la zona arrivo è sufficientemente ampia per evitare contatti tra gli atleti in volata; immediatamente dopo il traguardo è predisposto un percorso obbligato, dove all’atleta, che nel frattempo indosserà nuovamente la mascherina e manterrà un adeguato distanziamento interpersonale, sarà consegnata unicamente la medaglia. NIENTE PREMIAZIONI di nessun genere e tipo, niente omaggi o pacchi gara prima e dopo.

CLASSIFICHE solo on line, non fermarsi in zona arrivo per fare domande a riguardo.

USCITA. Gli atleti dovranno immediatamente uscire dalla zona di gara e recarsi nelle proprie auto o alberghi a cambiarsi. Si prega di non tornare a fare assembramenti dopo il termine della gara, pena la squalifica.

PASTA PARTY. Presentarsi al Pasta party nel ristorante vicino con il pettorale altrimenti non verrete serviti.

 

"Solo" record europeo: ci eravamo abituati bene, a record dichiarati e puntualmente fatti in questi ultimi tempi. Eppure Sifan Hassan ha realizzato una grande prestazione facendo, appunto, il record europeo, 29:36:67; ha superato di gran lunga quello ormai antico di Paula Radcliffe, fatto nel lontano 2002 (30:01:09). Una prestazione di assoluto rilievo anche perché realizzata in condizioni meteo davvero difficili, con vento e pioggia, a tratti molto intensa, ed una temperatura di 9 gradi.

La cronaca della gara: la lepre designata è Laura Weightman, forte atleta inglese che nello scorso agosto sui 5.000 metri ha portato il suo personale a 14:35. Dopo 1000 metri di gara restano in tre, e dopo 2000 in due,  Sifan Hassan e la lepre, che svolge molto bene il suo ruolo, portando la Hassan ai 3500 metri perfettamente in linea per battere il record del mondo. A questo punto l’olandese, di origine etiope, allunga decisamente, portandosi nettamente in vantaggio rispetto alla linea rossa (la wavelight), che indica il record del mondo. Probabilmente questo è un errore. Dal sesto chilometro di gara tale vantaggio inizia progressivamente e costantemente a ridursi, dopo 20 giri (8.000 metri) è ormai chiaro che il record del mondo è svanito (Almaz Ayana, 29:17:45), tuttavia c’è un altro prestigioso obiettivo da battere: il record europeo, rispetto al quale è in netto vantaggio.

Sifan Hassan vince la gara (si fa per dire, era scritto che avrebbe vinto lei), realizzando un grande tempo, 29:36:67, nuovo record europeo e quarto tempo all time. Al secondo posto arriva l’etiope Gemechu Tsehay (30:57:73), che sfiora il suo personale di 30:57, fatto proprio qui ad Hengelo nel 2019. Terza la giovane keniana (19enne) Sara Chelangat, al suo esordio sulla distanza realizza un ottimo e promettente 31:06:46.

C’erano altre due gare, che definirei proprio di contorno. 1.000 metri donne e 5.000 metri uomini. Niente di rilevante da raccontare, con Yomif Kejelcha che sui 5.000 metri chiude al primo posto in 13:12:84 (ben lontano dal suo personale di 12:46). A seguire l’australiano Steward McSweyn (13:16:05) e il keniano Matthew Kimeli, che si migliora con il tempo di 13:24:54.

Insomma, per una volta si dichiara un record che non si realizza, anche se in realtà la Hassan ha fatto quello europeo che non è poca roba, soprattutto in quelle condizioni meteo. La circostanza che tanti record siano caduti in un periodo di parziale lockdown e con poche gare per testarsi fa pensare (a qualcuno anche male); in realtà potrebbe essere che gli atleti in questo periodo, senza la distrazione delle gare, hanno avuto modo di migliorare alcune caratteristiche, tipicamente quelle relative al potenziamento muscolare.

Per il resto nascono mille considerazioni ed opinioni sull’opportunità di organizzare gare che non sono gare (ne abbiamo viste diverse in questo periodo), perché il vincitore è già deciso, si aspetta solo il tempo finale; anche perplessità sull’utilizzo di ulteriori ausili tecnologici, dicasi le wavelight (già viste, sia pure in altro modo e contesto alle prove di Eliud Kipchoge in maratona) che ti dicono dove ti trovi in qualunque momento della gara rispetto al record che devi battere. Un utilizzo sempre più massiccio delle lepri, cosa peraltro consentita, sia chiaro.

Impossibile non restare affascinati dalla bellezza e facilità della corsa di Joshua Cheptegei, giusto per prendere l’ultima impresa, la sua fantastica cavalcata record sui 10.000 metri, volati in 26:11. Tuttavia l’emozione che suscita il duello uomo contro uomo, donna contro donna, è un’altra cosa; gare anche tattiche, che magari non producono record del mondo, ma sono avvincenti, coinvolgenti, ti tengono col fiato sospeso, alla fine c’è un autentico vincitore della gara. Perché si tratta di gara vera. I meno giovani ricorderanno Antibo contro Skah, El Guerrouj contro Tanui, e così via.

Ma questo è ciò che accade di questi tempi, dove è molto difficile organizzare i veri meeting, quindi proviamo ad accettare di buon grado, e con ammirazione, questo genere tipo di prestazioni.

Del resto, come dice l’amico Ferruccio Demadonna, tutto fa brodo, tutto aiuta ad accendere i riflettori su uno sport che non gode certo dei privilegi di calcio e ciclismo. Un interesse verso l’atletica che si manifesta solo in presenza di record e Olimpiadi.

Perfino la Gazzetta dello Sport è stata costretta ad aumentare lo stringato numero di righe che generalmente ci dedica...  

 
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Una battaglia durata diversi mesi tra chi voleva rinviarle a dopo le Olimpiadi 2021 (ex 2020), il direttivo attuale (direi ovviamente), e chi pretendeva il rispetto delle regole, ovvero il quadriennio olimpico. Si faranno il 31 gennaio 2021, in tempo utile per programmare le attività, soprattutto in prospettiva Olimpiadi, con l’auspicio che si facciano. Ricordo che era stata imposta la data del 15 marzo come termine ultimo per le elezioni.

Il passaggio interessante, che in realtà a me pareva scontato, è che si manterranno gli attuali vertici per quanto riguarda la direzione tecnica. Ecco nel dettaglio quanto deciso, come si legge dal sito Fidal:

Al fine di dare l’opportuna continuità al lavoro degli atleti azzurri e dei rispettivi tecnici personali in funzione dei Giochi Olimpici di Tokyo, il Consiglio ha deliberato: 1) di confermare la Direzione tecnica, la struttura tecnica e la struttura sanitaria fino al 30 settembre 2021; 2) di confermare per il 2021 il regolamento di erogazione delle indennità ad atleti e tecnici dell’Atletica élite club; 3) di approvare l’elenco Atletica élite club e Progetti speciali 2021; 4) di procedere agli incontri di programmazione tecnica al fine di definire i relativi accordi con atleti e tecnici personali.

Purtroppo il meccanismo elettivo resta sempre lo stesso: piccole e medie società, tecnici, è altamente improbabile, come già avvenuto in passato, che si rechino a Roma per le votazioni. In un’epoca dove la tecnologia pare così largamente diffusa e utilizzata, risulta poco comprensibile l’impossibilità di votare online. Si provi a pensare alle iscrizioni alle gare, è tutto online, quale è la difficoltà di farlo in questa circostanza?  

Le elezioni dei comitati regionali dovranno essere effettuate nella finestra temporale 1 gennaio – 15 marzo. Sarà interessante vedere quali si muoveranno prima del 31 gennaio, senza attendere gli esiti del nazionale, quasi a rivendicare, in senso propositivo, la propria autonomia e indipendenza.   

Ora quindi avanti con i candidati sinora dichiaratisi: Stefano Mei, il primo a muoversi; poi Vincenzo Parrinello e Roberto Fabbricini, persone ben note in ambito federale, con una lunga militanza nei più svariati ruoli. Altri new entry? Non impossibile ma certamente difficile, tre mi paiono già tanti. Invece altamente probabile che importanti personaggi del mondo dell’atletica supportino uno dei candidati già presenti, magari perché convinti della bontà del programma, oppure molto più banalmente per la ricerca di un posto al sole nel prossimo consiglio.

Che vinca il migliore, sperando sia davvero così.

 
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Martedì, 06 Ottobre 2020 23:52

Arena di Milano, finalmente si riparte

Accadrà domenica 11 ottobre, una sorta di battesimo con la presenza di rappresentative provinciali lombarde e piemontesi, categoria cadetti (nati 2005-2006) ed è bello che tutto ricominci proprio dal settore giovanile. L’inaugurazione vera e propria avverrà tra breve, così come si spera presto arrivino tutte le attrezzature e si proceda con l’omologazione per tutte le specialità.

Lavori di rifacimento pista durati un anno, in realtà era inutilizzabile già diversi mesi prima (disponibili invece gli spogliatoi, salvo problemi covid). Torna l’atletica, speriamo anche quella di alto livello, che in realtà non si vedeva all’Arena dal 2015, eppure questo impianto nel tempo ha visto prestazioni di alto livello, basti citare il record del mondo realizzato da Marcello Fiasconaro (anno 1973, 800 metri, 1:43:70). Anche altri sport hanno “vissuto” da queste parti, ad esempio fino al 1950 Milan ed Inter giocavano proprio qui le loro partite.

Un impianto storico, nato come anfiteatro nel 1807, divenuto poi settant’anni più tardi Arena Civica. Ben più recentemente intitolata a Gianni Brera.

Il colore, anzi, i colori scelti, perché si tratta di uno “spezzato”, sono il verde e l’arancio.

Speriamo sia l’inizio di una nuova era, e confidiamo che quanto prima si proceda alla ristrutturazione di tutto ciò che si trova intorno alla pista stessa, condizione essenziale per tornare a vedere i grandi eventi dell’atletica.

 

4 ottobre - Anche nella seconda giornata di gare (ieri si è corso il Vertical), scampato il pericolo meteo per il Trofeo Nasego, che si è corso regolarmente: Nasego che nell’occasione era campionato italiano di corsa in montagna su lunga distanza.
Nella gara maschile il primo posto è del francese Sylvain Chacard, che si prende la rivincita da Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana), che lo aveva battuto al recente Fletta Trail; terzo Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche). Quarto posto per il vincitore dell’edizione 2019, Andrew Douglas.

Al femminile la vincitrice è l’irlandese Sarah McCormack, davanti a Francesca Ghelfi (Podistica Valle Varaita), terza Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina).

Per effetto di questi risultati Francesco Puppi e Francesca Ghelfi sono i campioni italiani di specialità del 2020.
Nella classifica per nazioni Italia al primo posto nel maschile, invece al femminile prevale la Repubblica Ceca.

Di seguito maggiori informazioni a cura del comitato organizzatore.

Grande impegno ed attenzione da parte degli organizzatori di Atletica Valli Bergamasche Leffe e di ABCF Comero per disporre un protocollo adeguato: mascherine e distanziamento, le parole d’ordine di questa edizione. Ma al centro c’erano le gare, e le gare non hanno tradito: spettacolo puro con la prima parte come di consuetudine lanciata a tutta nelle vallate laterali di Casto con il Parco Fucine, le Ferrate, i Piani di Alone. Poi la scalata al Nasego, il simbolo ed icona di questa gara giunta alla 19^ edizione.

Al Maschile un plateau di campioni clamoroso che ha dato vita ad una sfida emozionante, ed all’interno una sfida che si rinnova, quella tra Sylvain Cachard e Francesco Puppi, che già al FlettaTrail di Malonno avevano dato vita ad un duello appassionante.

Nella primissima parte si fanno vedere Chevrier e Maestri in un gruppetto che comprende Cachard, Puppi, Douglas e Rancon. I cinque insistono e sono insieme anche a metà gara. La gara gira al km 14 quando la salita più dura è al suo inizio. Cachard e Puppi riescono a fare la differenza mettendo quasi un minuto sugli inseguitori.

Puppi fa il forcing in discesa ma Cachard non si stacca e con sagacia tattica attende la discesa finale per l’attacco che risulterà decisivo. Certo il copione poco si discosta da Malonno ma questa volta a Puppi non riesce il miracolo. Cachard vola letteralmente e polverizza il record di Douglas. Nuovo primato del tracciato: 1h34’11”.Podio completato da Puppi 2° che si laurea tricolore di lunghe distanze e da Xavier Chevrier, super atteso al rientro il fenicottero non ha deluso e dopo tanto tempo conferma intatta classe e talento di uno dei più grandi interpreti del mountain running europeo degli ultimi 10 anni.

Gran top ten, con il gotha europeo della specialità: Andy Douglas (Sco) 4°, un immenso Julien Rancon (Fra) 5°, Cesare Maestri 6°, Henri Aymonod 7° (vincitore della combinata con il Vertical), lo sloveno Beçan 8°, Alberto Vender 9° e Jean Baptiste Simukeka (Rwa) 10°.

Nella gara Femminile assolo stupendo di Sarah McCormack che dopo l’argento dello scorso anno trionfa alla Nasego mettendo in bacheca un altro Trofeo Internazionale di grande prestigio. La vincitrice dell’ultima World Cup è irresistibile per tutte le avversarie, spinge sull’acceleratore e scava un divario di oltre 1 minuto sulle avversarie che danno vita invece ad un continuo avvicendarsi alle sue spalle.

Il duello premia alla fine la portacolori della Pod. Valle Varaita Francesca Ghelfi, 2^ nella generale e nuova campionessa italiana di lunghe distanze. Terzo gradino del podio per Elisa Sortini, autrice di una prova coraggiosa dopo una vigilia segnata dalle incertezze per un infortunio muscolare.

Il podio italiano saluta il bronzo di Alessia Scaini, al suo esordio in una gara così lunga e dura dal punto di vista fisico la giovane e talentuosa promessa dell’Atletica Saluzzo si presenta anche nella top 10 di giornata con il 4° posto finale e con il titolo italiano under 23.

La top 10 femminile generale del Trofeo Nasego 2020 vede poi al 5° posto Primitive Niyirora (Rwa), 6^ Lorenza Beccaria, 7^ Alice Gaggi, 8^ Tegegn (Eth), 9^  la promessa francese Jade Rodriguez, 10^ la detentrice del titolo Lucy Wambui Murigi (Ken).

La mattinata si era aperta con la grande novità di questa edizione 2020: il Trofeo Nasego Junior, una manifestazione internazionale under 20 voluta con forza dai vertici Federali della corsa in montagna per dare un minimo di senso ad una stagione che ha visto la cancellazione dell’intero programma internazionale giovanile con Europeo, Youth Cup e mondiale che non si disputeranno.

Nella cornice splendida del Parco delle Fucine, dove è racchiusa la storia stessa di Casto e della sua comunità, i giovani atleti di Italia, Repubblica Ceka e Slovenia si sono dati battaglia per festeggiare poi con i grandi all’arrivo di Famea.

Vittoria netta al maschile dell’azzurrino Alain Cavagna che ha messo in fila i connazionali Alessandro Crippa ed Alessandro Rossi. Al femminile la ceka Adela Kolackova precede la slovena Nusa Mali e Sona Kourilova (Cze).

 
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Previsto nel mese di aprile e poi rimandato causa covid, finalmente si corre il trofeo Nasego, gara internazionale di corsa in montagna (cui si aggiunge una prova sul chilometro verticale). Il piatto forte è la gara del 4 ottobre, sulla distanza di km 21,450 e dislivello + 1336 metri, che quest’anno (19esima edizione) è campionato italiano di corsa in montagna su lunga distanza.

Il programma della manifestazione, sabato 3 ottobre:

7:30 apertura ufficio gara presso Palazzetto dello Sport di Casto

9:45 appello atlete 

10:00 partenza Vertical Nasego femminile

10:15 appello atleti 

10:30 partenza Vertical Nasego maschile

12:00 premiazione Vertical Nasego presso Rifugio Nasego (all’esterno)

16:30-18:30 apertura segreteria di gara presso centro sportivo Famea per consegna pettorali Trofeo Nasego

domenica 4 ottobre

7:30 apertura ufficio gara presso Palazzetto dello Sport di Casto

9:15 appello atleti/atlete

9:30 partenza Trofeo Nasego

9:45 partenza Trofeo Nasego juniores

10:45 premiazione Trofeo Nasego juniores presso palco in località Famea

11:00 arrivo previsto primi atleti Trofeo Nasego 

Il meteo potrebbe essere la principale difficoltà delle gare, organizzate dall’Atletica Valli Bergamasche e ABCF Comero ASD.

Ecco maggiori informazioni, a cura del comitato organizzatore

Due giorni ricchissimi di competizioni con il clou domenica 4 ottobre con il Trofeo Nasego valido come Campionato Italiani individuale (Assoluto, Promesse e Master e di Società di lunghe distanze e con il Trofeo Nasego International Under 20 Mountain Running Match; l’antipasto di sabato 3 ottobre sarà decisamente sostanzioso con il Vertical Nasego.

Sabato 3 ottobre - Vertical Nasego

Il meteo, la situazione ed il fatto che quest’anno non assegnerà il titolo italiano (che sarà invece in palio al Kilometro Verticale Chiavenna Lagunc domenica 11 ottobre) farà dell’edizione 2020 del Vertical Nasego un evento in tono leggermente minore degli altri anni. Ai protagonisti il compito di onorare un tracciato molto selettivo ed una storia si breve ma che ha già visto sfidarsi su questi sentieri alcune icone dell’only-up internazionale.

Al femminile favori abbastanza netti per Valentina Belotti (Atl. Alta Valtellina) che ha superato l’anemia estiva e che punta dritta all’appuntamento col titolo italiano di Chiavenna tra una settimana, suo obiettivo dichiarato. Valentina è favorita per curriculum e classe, ma rispetto agli anni scorsi deve fare i conti con mille problemi fisici ed una condizione tutta da verificare. Le avversarie più pericolose sono sicuramente la slovena specialista Mojca Koligar e la friulana Dimitra Theocharis, la grande sorpresa di questa stagione 2020, autrice di un filotto di prestazioni convincenti con la perla della vittoria alla Drei zinnen. Altri nomi da segnarsi per le primissime posizioni: Corinna Ghirardi (US Malonno), Angela Serena (SA Valchiese), Arianna Pasero (Atl. Valle di Cembra) e Alessandra Valgoi (Atl. Alta Valtellina). Il record della gara, intoccabile o quasi: Andrea Mayr 38:39.

Nella gara maschile concorrenza decisamente più forte e tanti candidati per la successione a Magnini nell’albo d’oro. Il primo nome è naturalmente quello di Henri Aymonod (Sportification). Per il valdostano c’è l’occasione di vince l’unico grande vertical europeo che manca alla sua “collezione”. Ma prima dovrà battere Patrick Facchini, due volte vincitore qui e detentore del secondo miglior tempo all-time. Non è finita : l’esperto sloveno Miran Cvet è un osso duro cosi come il chiavennasco Andrea Acquistapace (Amici Madonna della Neve Lagunc). Super chance da podio per Tiziano Moia (Gemonatletica). Osservati speciali sono anche lo scozzese Andy Douglas, i gemelli Bernard e Martin Dematteis (Sportification) , i fratelli Spanring, l’irlandese Zak Hanna , Emanuele Manzi e i suoi allievi del team Us Malonno Marco e Luca Malgarida, i portacolori dell’Atletica Valli Bergamasche Leffe Luca Cagnati e Max Zanaboni. Record anche qui importante, griffato da Davide Magnini con 35:17.

Purtroppo persistono grandi dubbi sull’effettivo svolgimento della prova, che potrebbe essere o accorciata con arrivo al rifugio Nasego o annullata se sabato mattina dovessero presentarsi condizioni climatiche che non rendessero sicuro raggiungere la corna di Savallo.

Domenica 4 ottobre - Trofeo Nasego 2020

Sul luogo del trionfo che lo lanciò poi alla conquista della coppa del mondo torna lo scozzese Andrew Douglas, l’eroe del 2919 protagonista di quella cavalcata che gli valse vittoria e record.  Ma nel cuore del Savallese ci sono di certo, indimenticabili, Cesare Maestri e Xavier Chevrier (Atl. Valli Bergamasche Leffe), i vincitori rispettivamente del 2017 e del 2016, punte di diamante della nazionale, atleti clamorosi che con Francesco Puppi  (Atl. Valle Brembana) completano un trittico di italiani che può monopolizzare il podio domenica, sia del campionato nazionale lunghe distanze che della classifica generale. Bisognerà certo fare i conti con l’irlandese Zak Hanna,  con il padrone di casa Alessandro Rambaldini (Atl. Valli Bergamasche Leffe), con i francesi Julien Rancon e Sylvain Cachard , quest’ultimo laureatosi lo scorso week end campione di Francia. Ma tra i top runner non possono essere dimenticati Alberto Vender (SA Valchiese), Luca Cagnati (Atl. Valli Bergamasche Leffe), Bernard e Martin Dematteis (Sportification) , Andrea Rostan (Atl. Saluzzo) , Luca Merli (SA Valchiese), Gabriele Bacchion (La Recastello Radici Group) , lo sloveno Timoteo Becan , il ceco Jiri Sacl, Emanuele Manzi (US Malonno), Jean Baptiste Simukeka (GS Orecchiella Garfagnana), Lorenzo Beltrami e Luca Del Pero (Falchi Lecco), Henri Aymonod (Sportification), Fabio Ruga (La Recastello Radici Group) e i fratelli Italo e Roberto Cassol (La Recastello Radici Group).

Leggermente più contenuto il Parterre femminile, dove spicca su tutte Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina) come candidata per la vittoria del titolo italiano. La talamonese però lamenta un fastidio muscolare e potrebbe dare forfait all’ultimo. A questo punto i favori passerebbero tutti sulle spalle dell’irlandese Sarah McCormack, già protagonista qui lo scorso anno con un gran crono ed il secondo posto dietro a Lucy Wambui Murigi da record. La keniana ci sarà anche quest’anno ma non ci sentiamo di indicarla come favorita numero uno dopo le opache prestazioni recenti culminate con la sfortunata caduta alla Sierre-Zinal.

Grande attesa invece le giovani azzurre Alessia Scaini (Atl. Saluzzo), Lorenza Beccaria (Atl. Saluzzo) e Francesca Ghelfi (Podistica Valle Varaita), le ultime due grandi protagoniste a Malonno in agosto e già in evidenza sui sentieri della Nasego nel 2019. Occhio poi alla ceca Lucie Maršánová che possiede classe ed esperienza ad altissimo livello, potrebbe rappresentare la grande sorpresa di giornata al pari della valtellinese Alice Gaggi (La Recastello Radici Group), sempre più vicina al livello che le compete e che ritrova scenari e sentieri dove ha vinto già più volte, l’ultima nel 2018. Dimitra Theocharis, Primitive Niyirora, Mojca Koligar, Annalaura Mugno (GS Orecchiella Garfagnana), Julia Combe e Barbara Bani (FreeZone) elevano la gara ad un livello di caratura internazionale che saluta anche l’esordio alla Nasego della giovane francese Jade Rodriguez, neo laureata campione nazionale promesse.

Domenica 4 ottobre - Trofeo Nasego International Under 20 Mountain Running Match

All’interno della gara maggiore si disputerà, sempre la domenica mattina, anche il Trofeo Nasego Junior, gara di corsa in montagna riservata agli Under 20 cui partecipano le squadre nazionali  di Italia, Slovenia e Repubblica Ceca. Start poco dopo i big e percorso di circa 6,5 km che porterà gli juniores a tagliare il traguardo di Famea verso le 10:15: l’Italia schiererà otto atleti tra cui cinque lombardi, Alain Cavagna (Atl. Valle Brembana) e Alessandro Crippa (Atl. Alta Valtellina) nella squadra A maschile, Elisa Pastorelli (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) nella squadra A femminile e Alessandro Rossi (As Lanzada) e Marco Zoldan (Atl. Rodengo Saiano Mico) nella squadra B maschile. LE FORMAZIONI COMPLETE

 Dalle 11:00 previsti gli arrivi della gara maggiore, poi scatteranno subito le premiazioni. Sullo speciale palco allestito sul sagrato antistante l’arco di arrivo sfileranno le categorie del campionato italiano (primi tre) e gli assoluti della generale mano a mano che gli arrivi permetteranno di comporre la classifica immediata, anche questa una misura per ridurre assembramenti e proteggere tutti.

Tutte le informazioni su regolamenti, programmi ed orari sono disponibili sul sito ufficiale
www.trofeonasegocorsainmontagna.com.

 

Ci fosse da assegnare un Oscar della sfortuna molto probabilmente andrebbe agli organizzatori di Varese City Run. Nel 2019 fecero una gara sui 20 chilometri, per testare la manifestazione in tutti i suoi aspetti (logistica, percorso, etc) e…venne giù il diluvio, quest’anno la rinuncia causa Covid, situazione che peraltro tocca un impressionante numero di manifestazioni. In parte ho avuto modo di seguire l’avvicinamento alla gara: sarebbe stata la prima mezza maratona nella città di Varese, gli organizzatori ce l’hanno messa proprio tutta, già da prima del lock down, per offrire un “prodotto podistico” di pregio agli appassionati di tutti i livelli. Cito su tutto l’arrivo della gara previsto nello storico stadio di Ossola. Niente da fare, ma resta ferma la volontà di rilanciare la manifestazione nel 2021, già pronta la data: si correrà il 10 ottobre.

Ecco il comunicato degli organizzatori, Sportpiù:

E’ stata una decisione difficile, per gli organizzatori della Varese City Run, rinviare l’evento al 2021. La curiosità e l’attesa aumentavano di giorno in giorno, dopo il più che positivo esperimento dello scorso anno sui 20 km questa sarebbe stata la prima volta della mezza maratona nella città lombarda, oltretutto inserita nel calendario nazionale Fidal. Ci si era lavorato tantissimo a dispetto delle oggettive difficoltà legate al Covid-19, si erano studiati i protocolli sanitari nei minimi dettagli, la voglia di provarci era tanta ma alla fine è prevalsa la prudenza, il buon senso ha consigliato di mettere ogni sogno da parte per un anno, non potendo garantire la necessaria sicurezza a concorrenti, addetti, volontari. D’altronde allestire un evento a mezzo servizio non avrebbe avuto senso, Varese City Run sui 21,097 km dovrà nascere in un clima di piena socialità, essere quella festa che tutti attendono.

Che sia chiaro: non è un addio, ma solo un arrivederci, tanto che la data per il prossimo anno è già stata fissata: dall’8 al 10 ottobre 2021 Varese diventerà una “città di corsa” con tante iniziative culminanti con la sfida sulla mezza maratona ( 10 ottobre) e in questi mesi ci sarà tempo e modo per arricchire sempre di più un menu che già oggi appare molto ambizioso e appetibile.

Intanto però Varese City Run 2020 non si ferma del tutto, anzi si trasforma in VareseCityPlay. L’iniziativa degli organizzatori varesini è semplice e allo stesso tempo intrigante: basta indossare maglietta e calzoncini e andare a correre per le strade o i sentieri della propria città, pubblicare una foto taggando la pagina Instagram della manifestazione @varesecityrun_ e/o su Facebook utilizzando l’hashtag #varesecityplay, in tal modo si potrà concorrere ai premi consistenti nei gadget della Varese City Run 2020. Non c’è da pagare alcunché, solamente dare sfogo alla propria passione e ricordarsi che la Varese City Run c’è e vi aspetta, anche con i suoi premi.

Per informazioni: Sportpiù Spd, tel. 0331.1710846, www.varesecityrun.it

 

17 settembre - Innegabile che questa edizione fosse meno regale delle precedenti, ma i risultati sono venuti fuori. E che risultati. Armand Duplantis (vent’anni!) fa il record del mondo nel salto con l’asta (outdoor), superando con 6,15 metri il precedente primato di un certo Sergey Bubka. Ma venendo alle cose che competono maggiormente a questa rivista, per noi è la serata di Yeman Crippa, sui 3.000 metri: con 7:38:27 (quarto posto) migliora il “vecchio” record italiano di Genny Di Napoli, quel 7:39:54 realizzato nel lontano 1996. Una gara tatticamente perfetta, dal mio punto di vista: resta col norvegese Jakob Ingebritsen, l’ugandese Jakob Kiplimo e l’australiano Stewart Mc Sweyin fino a che può, poi valuta correttamente che quel ritmo è impossibile e, pur restando solo per metà gara, si gestisce magnificamente. Voleva il record, ha fatto il record, migliorando sensibilmente il suo precedente personal best (7:43:30).

Ora detiene i primati italiani su 3.000, 5.000 e 10.000 metri.

Vince Kiplimo in volata su Ingebritsen, tempi rispettivamente di 7:26:64 e 7:27:05, polverizzati i precedenti personali, peraltro fatti quando entrambi erano giovanissimi. Terzo l’emergente Stewart McSweyn (7:28:02), che ha condotto la gara in testa sino quasi al termine, dando l’impressione di fare da lepre.

Ottima prova per Pietro Riva e Osama Zoghlami: il primo, da un anno sotto la guida di Stefano Baldini, migliora il suo personale di quasi 5 secondi, portandolo a 7:50:03, coronando un ottimo periodo di forma, infatti aveva già ritoccato i suoi personali nel 2020 su 1.500 metri, miglio e 5.000 metri. Zoghlami, anche lui recentemente miglioratosi su 1.500 metri e miglio gli finisce poco avanti, con 7:48:63; altro personal best, precedente 7:50:84.  

Golden Gala che ha riservato altre soddisfazioni ai colori italiani: Edoardo Scotti addirittura vince realizzando il record italiano Under 23 sui 400 metri, 45:21. Bene sui 100 metri Filippo Tortu e Marcel Jakobs , 10:09 e 10:11. Luminosa Bogliolo nei 110 hs (secondo posto,12:83) e Gianmarco Tamberi (secondo posto, 2,27 mt).

  

 
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Se qualcuno pensava che il miglio di San Donato Milanese avesse tolto energie fisiche (e magari mentali, per aver mancato il record di un nulla), si è sbagliato di grosso; Crippa corre un fantastico 5.000 metri, con intelligenza e capacità, e fissa il nuovo record italiano a 13:02:26. Il precedente apparteneva a Salvatore Antibo, 13:05:79 (1990).

Una gara di alto livello tecnico, era proprio quello che ci voleva, per Crippa e per gli altri protagonisti. A cominciare da Salomon Barega (Etiopia) e Jakob Kiplimo (Uganda).

Testa della gara ovviamente subito presa dalle due lepri Sikor e Saleh, il loro compito si esaurisce subito dopo il terzo giro, parrebbe evidente che dovessero solo impostare il ritmo, anche se forse sembra breve il loro lepraggio. Prende l’iniziativa l’etiope Lamecha Girma, che condurrà Barega fino ai 3400 metri. Poco dietro Crippa si mette in scia all’ugandese Kiplimo, certamente un ottimo punto di riferimento per il nostro atleta.

Dopo i 3.000 metri Kiplimo, 19 anni, già campione del mondo di cross U20, inizia una pazzesca progressione; Crippa si gestisce bene, non si scompone, continuando col suo passo, probabilmente già sente odore di record italiano. Precedenti passaggi assolutamente in linea: 1.000 metri in 2:32; 2.000 metri in 5:11; 3.000 metri in 7:45, poco sopra il suo personale di 7:43.

Raggiunto Barega, Kiplimo si mette in testa, cambia passo ai 4600 metri; Barega sembra tenere, forse anche superarlo, ma un ennesimo allungo chiude la partita. Vince Kiplimo in 12:48:63, polverizzando il precedente di 13:13:64 (fatto a 17 anni!).

Yeman Crippa chiude alla grande, nuovo record personale, oltre cinque secondi meno del precedente. Decimo tempo europeo all time, vicinissimo al fenomeno Jakob Ingebritsen, vicino al muro dei 13 minuti. 

Discreta la prova dell’altro italiano in gara, Said El Otmani, tempo di 13:24:13.

Aggiungo un pensiero personale, doveroso, meritato, ricordando il mio amico Marco Borsari: il percorso di Yeman Crippa è cominciato proprio con lui, quando se lo portò nella S.A. Valchiese per insegnargli a correre. 

Marco, un forte abbraccio che ti arrivi fin lassù.

 
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