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Di Mike Kipruto, ventunenne, l'archivio Fidal attesta la partecipazione con buoni risultati a diverse maratonine quest'anno (Vittorio Veneto, Pescara, Latina e altre), e un terzo posto assoluto alla mezza di Numana valida quale campionato italiano, più un sesto posto nazionale nella Vivicittà del 3 aprile.
Mohammed Hajjy, 43enne, è invece notissimo, da un paio di decenni, per i suoi brillanti piazzamenti in varie maratone nazionali: tra quelle Fidal, citiamo Terni, Roma e Barchi quest'anno, Roma Napoli Firenze e Pisa nel 2021. A cui vanno aggiunte numerose maratone di secondo o terzo piano, con omologazioni e misurazioni più traballanti, ma ugualmente dotate di premi per i meglio piazzati.
Chissà se il romanziere & autore del panegirico pubblicato su "Repubblica" del 30 dicembre scorso, di Hajjy "l'operaio-maratoneta che non si ferma mai", anche perché "a tavola tanta pasta, più pesce che carne, e integratori, vitamine, proteine..." [bè, adesso sappiamo che non era tutto...], autore non avaro di elogi a personaggi discussi (anche su "Correre"), a questo punto, in coerenza colla sua assidua partecipazione a videoblog intitolati alla caccia ai dopati, scriverà qualche riga sulla sentenza e aggiungerà Hajjy alla lista dei tanti già mediaticamente perseguitati su quel videoblog, magari per essersi dati un collirio o spalmata una crema inclusa nella lista degli aiutini proibiti.