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Visto l'andamento manzoniano del discorso, aggiungerei che quando Renzo fa irruzione in casa di don Abbondio per costringerlo a celebrare il matrimonio, Manzoni si chiede chi dei due era l'oppressore e chi l'oppresso. Così in questo caso andrebbe detto che, certo, noi podisti siamo 'oppressi' dai divieti; ma non pretendiamo di andare a correre in centro città nelle ore di punta, come invece sta facendo il personaggio beccato dal vicesindaco (su segnalazione della cittadinanza), poi fermato (e multato) dalle forze dell'ordine. E che la notizia è ricavata da un blog ferrarese che non fa misteri della sua avversione all'attuale amministrazione del capoluogo, avendo dedicato all'episodio ben 7 post dal 4 all'8 aprile, accettando senza discutere le giustificazioni addotte dal podista giramondo, talora con contraddizioni (il blog scrive che il podista corre sempre da solo, ma l' 'imputato' ammette che a volte ci va con suo marito [sic], oppure che alterna i suoi tre cani - ma altri dicono che trascina i cani, che di correre farebbero volentieri a meno). Ferrara è famosa in tutta Italia per le sue mura e tutto il verde che le sta attorno, davvero la 'guarigione' del runner è legata al correre in centro tenendo al guinzaglio un cagnetto minuscolo e suonando a tutto volume le musiche di Baglioni?