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Anche Roma, dal 1995 in poi, ha fatto i suoi comodi quanto a calendario. Ricordo edizioni svolte oscillando pressoché in tutte le settimane di marzo, incuranti del fatto che in quelle stesse domeniche si svolgessero altre maratone (Piacenza e Ferrara, per esempio, furono danneggiate). Per il resto, non è scandaloso che in uno stesso giorno si svolgano due o tre maratone: in Germania, per esempio, accade regolarmente. Più 'strano' è che si diramino leggi, gride e divieti, salvo poi lasciare tutte le scappatoie e concedere tutte le deroghe. Che poi certi grandi organizzatori insistano scientemente nel mettere la propria gara nello stesso giorno di un'altra 'grande', indica soprattutto che non vogliono i grandissimi numeri di partecipazione perché non saprebbero gestirli. Roma stessa ha ridotto i tempi massimi perché evidentemente gestire 11mila classificati era troppo.