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Il Comunicato stampa dell'editore

E' fresco di stampa il libro RETRORUNNING, prima pubblicazione italiana sulla corsa all'indietro, scritto dal runner Giorgio Calore.
L'opera vuol far conoscere il retrorunning, disciplina sportiva semplice e naturale.
Nel volume vengono ripercorsi gli eventi storici che hanno dato vita al retrorunning e messi in evidenza gli atleti e i principali promotori.
L'Associazione Italiana Retro Running ha creato un circuito nazionale di gare, e le regioni Veneto e Toscana fanno la parte del leone.
Nel testo vengono analizzate le principali tecniche di approccio al retrorunning e i benefici terapeutici che ne conseguono anche nell'ambito della medicina riabilitativa.
La pubblicazione è a cura della Edizioni Bertato, Villa del Conte (PD).

La Recensione
E' stata la "mia" disciplina per oltre un decennio, dal 1992 al 2004 ho corso all'indietro per poi chiudere l'agonismo nel cassetto ma continuando a retro-correre per i fatti miei.

Ci voleva la lettura di questo bel libro di Giorgio Calore per farmi tornare la voglia di retro-gareggiare, lo farò certamente il prima possibile in uno degli appuntamenti del calendario dell'Associazione Italiana Retro running. 
Ho acquistato il libro presso la Libreria Universitaria https://www.libreriauniversitaria.it, ma ora lo si trovi anche su https://www.lafeltrinelli.it/ e  http://www.ibs.it.
il libro rappresenta il primo utilissimo tentativo (riuscito) in lingua italiana, di raccontare cosa sia, da dove arrivi e dove voglia arrivare, questa originale ma non insignificante disciplina sportiva; lo fa attraverso un'attenta ricostruzione della limitata bibliografia sul tema, nonché descrivendo gare ed atleti che hanno fatto la storia della disciplina in Italia.
La parte più interessante a mio avviso è quella legata ai benefici, il tema meriterebbe un approfondimento specifico in quanto, come ben anticipato dall'autore, sono molteplici ma sino ad ora poco esplorati.
Personalmente ritengo che il beneficio più interessante, da indagare ulteriormente, sia certamente quello della correzione dell'eccesso di pronazione, questo avverrebbe a causa dell'eccezionale stimolo al rafforzamento dell'arco plantare ed allo sviluppo propriocettivo (La propriocezione nota anche come cinestesia).
Se l'autore del libro non ne parla esplicitamente, pur parlando di stimolazione alla propriocezione, è perché nessun ricercatore su questo ha mai indagato in modo approfondito.
Io penso che con una pratica costante della retrocorsa, la correzione inizierebbe molto rapidamente, io ne sono il caso vivente.
Il libro di Calore è infine un'utilissima miniera di informazioni sui pionieri e sui personaggi, italiani in particolare, che in questi anni hanno promosso la disciplina.
Un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ha praticato la disciplina e di chi ne è incuriosito.

Stefano Morselli

se vi sembra una disciplina innaturale... l'americano Aaron Yoder - 5'30" sul miglio


 


 

 
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15 luglio – Si conclude nello strapotere tedesco, ma con ottimi risultati anche per la formazione italiana la settima edizione del World  Retrorunning Championship”, Campionato Mondiale di Retrorunning , organizzata dall’Associazione Culturale “Spetroliamoci” e Atletica Pontevecchio di Bologna, svolta a Bologna dal 13 al 15 luglio.

Nella giornata di chiusura, la pista per la mezza maratona e maratona, ricavata sul circuito in asfalto nel parco dei Giardini “Cà Bura” del quartiere Navile, ha ospitato rappresentanti di Germania, Inghilterra, Italia, Porto Rico, Polonia, Cuba, Brasile, Spagna.

Nella gara maschile, sulla distanza di ventuno chilometri e 97 metri, dominio tedesco con Markus Jurgens, vincitore con il tempo di 1:44:25 davanti al conterraneo Michael Binder, 1:59:36, e al britannico Nigel Holmes, 2:06:45.

Medaglia di bronzo per l’azzurro Paolo Callegari, uomo di punta della società sportiva “Corriferrara”, che si aggiunge al titolo di campione mondiale nei cento metri, vice campione nei diecimila metri, medaglia d’oro e nuovo primato italiano in 5:58 nella staffetta 4 x 400.

Tornando alla maratonina, nel settore femminile la tedesca Jenny Wehmschulte conquista il titolo iridato in 2:54:30, secondo gradino del podio per la polacca Agata Bak, 3:13:12.

Zona alta nella classifica “Over 55” per la coppia azzurra NIcola Fabiani, medaglia d’oro e Campione mondiale di categoria in 2.27.08 , argento per Fernando Olezzi, 3:08:47.

Gara di chiusura, la maratona, che registra il successo del tedesco Kurth Hassan, 5:45:56; secondo Aaron Yoder in 6:07:40, medaglia di bronzo per il francese Jean Pierre Grasland, 7:26:16.

Il bilancio resta positivo per Alberto Venturelli, uno degli organizzatori della manifestazione, già argento nei diecimila e nella staffetta 4 x 100, bronzo nella 4 x 400, che al debutto sulla distanza di 42 chilometri e 195 metri è rimasto In seconda posizione fino al trentesimo chilometro, quando ha dovuto gettare la spugna a causa di problemi muscolari

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Domenica, 15 Luglio 2018 10:33

Bologna – 7° World Retrorunning Championship

13-14 luglio – Sulla pista del Centro Sportivo "Arcoveggio" di Bologna, dalle gambe degli atleti in gara nella settima edizione del “World  Retrorunning Championship”, Campionato Mondiale di Retrorunning , organizzata dall’Associazione Culturale “Spetroliamoci” e Atletica Pontevecchio di Bologna,  con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana e Quartiere Navile di Bologna, arrivano i record. 

Dominatore assoluto, il 13, nei 10mila riservati agli uomini il tedesco Achim Arets, primatista mondiale di mezza maratona, protagonista dal primo al venticinquesimo giro sulla pista bolognese, dove ha concluso in 47:39:8, crono migliore del primato italiano ma distante anni luce dal record mondiale ottenuto dal conterraneo Thomas Dold nel 2015 a Dresda in 39:20, atleta bionico detentore di nove record mondiali che si è poi rifatto sulla distanza dei tremila e cinquemila. Secondo classificato, con un distacco di oltre cinque minuti, un altro rappresentante della Germania, Michael Binder, 53:01:4, davanti all’azzurro Paolo Callegari, 55:35:6.

“Questo è il mio quinto mondiale – afferma Callegari dopo il traguardo – sono soddisfatto del risultato e della medaglia di bronzo. Terrò alte le adrenaline: mi serviranno per la mezza maratona mondiale di domenica prossima”.

In gara, per provare le gambe in vista della maratona, 42 chilometri e 195 metri tutti in retromarcia, che correrà nella giornata conclusiva dei mondiali sul circuito in asfalto ricavato nel cuore del parco dei Giardini “Cà Bura” del quartiere Navile, il compagno di squadra Alberto Venturelli, un vignolese residente in provincia di Bologna su cui gravano anche le fatiche di co-organizzatore di questo evento.

La spagnola Sandra Corcuera si laurea campionessa mondiale con il tempo di 1:14:39, davanti alla polacca Agata Bak ,1:18:30

LIl giorno 14, doppietta mondiale per il tedesco Thomas Dold, 34enne di Wolfach, città termale nella Foresta Nera e parte dell'Ortenaukreis nel Baden-Württemberg, atleta bionico di 176 centimetri di altezza per 76 chilogrammi di peso, che oltre a essere il numero uno al mondo nel retrorunning per riempire il tempo libero fra un record e l’altro nella corsa in retromarcia si porta casa il titolo  di campione di “Vertical Sprint” (salire di corsa le scale dei grattaceli)  con sette vittorie al’ “Empire State Bulding Run Up” di New York. 

Sulla distanza dei tremila stabilisce il nuovo record in 11:00:56 migliorando il crono iridato che aveva ottenuto in 1:11.76 il 2 agosto del 2014 ad Aosta, e nei cinquemila metri con il tempo di 19:16:99 ottiene la miglior prestazione  su pista di tutti i tempi. 

“Devo complimentarmi per l’ottima pista – afferma – elastica e veloce”. 

Fleury Urbano Contreras, 30enne velocista della Repubblica Dominicana, centra il record mondiale sui duecento metri in 30:33 e lo statunitense 32enne Dan Yoder si laurea recordmen iridato sui quattrocento in 1:08:34. 

C’è anche che si porta a casa una medaglia particolare con inciso il logo “oltre l’ostacolo” dello stesso valore di quella conquistata dall’atleta tedesco. Francesco  Del Carlo, organizzatore del Mondiale bolognese di Retrorunniong, un passato da campione mondiale nella staffetta 4 x 100, medaglia di bronzo nei cento metri  con un futuro in azzurro nel salto con l’asta. 

All’apice della sua carriera sportiva viene travolto da un'auto che lo costringe a un delicato intervento chirurgico con l’inserimento di una protesi permanente nella gamba sinistra. 

Questo è stato anche il suo mondiale da atleta: ha corso i cento metri in 18:69, crono lontano anni luce dal 16:09, prima dell’incidente, che lo aveva eletto campione. 

L’Italia conquista il titolo di vice campione mondiale di categoria nei diecimila metri con  il ferrarese Paolo Callegari, 55:35:6, e domani sarà in gara nella mezza maratona in programma alle 7:00 sul circuito in asfalto ricavato nel cuore del parco dei Giardini “Cà Bura” del quartiere Navile. 

Alla stessa ora partiranno anche i partecipanti della  maratona di 42 chilometri e 195 metri. 

In gara con la maglia azzurra Alberto Venturelli, Luciano Morandin, Giuseppe Insolito che dovranno difendersi dagli attacchi del francese Jean-Pierre Grasland e dal polacco Kamil Babel.

Mi sono intrufolato a sgambettare in questi Mondiali non per presunzione, ma per la comodità della sede, la solidarietà nei confronti degli organizzatori (che hanno allestito questo Mondiale in sei mesi, dopo la rinuncia di Dublino sede designata) e molta nostalgia di quel retrorunning primordiale che si praticava una ventina d’anni fa, col campionato italiano gestito dal CSI e disputato a Poviglio (RE), non molto lontano da casa di Stefano Morselli, che per vari anni vinse il titolo, sotto il commento di Vando Morini, uno che non c'è più, come alcuni dei partecipanti di allora, primo (ma allora tra gli ultimi) William Govi.

Anzi, il sito dedicato al “Gambero” e inventato da Morselli a metà degli anni Novanta può considerarsi un antenato di Podisti.net. È dal 2010, dopo 19 edizioni, che il “Gambero d’oro” di Poviglio non si disputa più: ed è dal 2008 che non avevo personalmente partecipato sulla distanza classica dei 3000 metri, l’unica che conosco (a parte un occasionale Miglio corso una sola volta). Questa dunque ho scelto di affrontare nel pomeriggio di venerdì 13 (d’altra parte, l’unica giornata libera nella mia agenda, che non aveva lasciato spazio a una sola seduta di allenamento specifico).

Ma in un pomeriggio di pista dell’Arcoveggio “ho visto cose” (diceva l’androide) che non ricordavo di avere mai sperimentato in dieci anni di gamberi povigliesi: il vincitore dei 3000 Thomas Dold che mi ha doppiato tre volte procedendo come in una sorta di salto triplo prolungato all’infinito, e che gli è valso una media di 3:40” a km (velocità che ben pochi di noi podisti sono capaci di raggiungere correndo in avanti).

Per il resto, ho sperimentato una organizzazione alquanto professionale, comprese le sgridate che l’addetto alla fotocellula d’arrivo mi ha lanciato quando ha sospettato che stessi varcando una seconda volta – per motivi giornalistici – la linea del traguardo dopo averla varcata come (ehm ehm) atleta; un gruppo di atleti entusiasti ma soprattutto preparati e disciplinati, dai tedeschi (incluso un ragazzetto di dieci anni) alla mammina dell’Estremo Oriente con figlioletta al seguito, dalla vistosa ragazza polacca alla portoricana scortata (in avanti) dal suo compagno di squadra quando era rimasta l’ultima sulla pista altrimenti deserta. Stadio eccellente (temo, poco usato, a parte la contigua piscina), spogliatoi ampi e con docce caldissime; discreta la rappresentanza degli italiani, dalla coppia ferrarese compagna di Morselli al tempo dei fasti di Poviglio (e Albignasego, e Prato), a Nina Pursiainen, finlandese di Turku felicemente trapiantata in Italia, al veterano bolognese Fernando Olezzi che per primo (a quanto ricordo) corse una maratona all’indietro, a Calderara un ultimo dell’anno sotto lo sguardo protettore di patron Gianfranco Gozzi.

Sarà – come disse un tale, agli inizi del movimento – che il beneficio principale del retrorunning è di non prendersi i moscerini in bocca, ma in epoche come queste, in cui ci si dopa perfino alle partite di bridge, e si praticano “sport” come il bongee jumping o il color run e simili (cosa si aspetta a lanciare uno shit-run? avrebbe certamente successo), la corsa all’indietro ha una sua dignità, che la tre giorni bolognese ha riconfermato. [F.M.]

 

 

Informazioni aggiuntive

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Dopo l’ultima edizione di Essen, in Germania, nel 2016, e la precedente di Aosta nel 2014, la città di Bologna dal 13 al 15 luglio ospiterà il “World Retrorunning Championship”, campionato mondiale di retrorunning, organizzato dall’Associazione Culturale “Spetroliamoci” e Atletica Pontevecchio di Bologna.
Le prime due giornate di gara si svolgeranno sulla pista del centro sportivo “Arcoveggio” per le sfide su distanze da cento a diecimila metri; il terzo giorno la chiusura del mondiale è affidata alla mezza e maratona, prima volta ai mondiali di retrorunning, nel cuore del parco dei Giardini “Cà Bura” del quartiere Navile.

L’elenco provvisorio degli iscritti alla corsa all’indietro, “retro- o backwards running” disciplina sportiva con un popolo numeroso di praticanti sopratutto in Giappone dove da secoli viene utilizzato come esercizio quotidiano,  sbarcata nel nostro paese negli anni ‘90 (e molti di noi ricordano i successi nazionali di Stefano Morselli, poi di Gian Matteo Reverberi), assegna alla delegazione tedesca la nazione con il maggior numero di partecipanti e atleti da zone alte della classifica.
Uomo di punta THOMAS DOLD, 34enne di Wolfach, città termale nella Foresta Nera - Ortenaukreis nel Baden-Württemberg, atleta bionico di 176 centimetri di altezza per 76 chilogrammi di peso, detentore di sette “world records” su distanze da 400 a 10.000 metri e specialista “Vertical Sprint “ (salire di corsa le scale dei grattaceli) con sette vittorie all’”Empire State Bulding Run Up” di New York.
L’Italia si affida a ALBERTO VENTURELLI, atleta di Vignola che occupa il secondo posto nella classifica provvisoria del Campionato Nazionale Retro Challenge, e per la categoria “Over70” a FERNANDO OLEZZI, 71enne di Calderara di Reno, già campione mondiale che il 27 maggio u.s ai tricolori AICS ha conquistato la medaglia di bronzo.
Cena di benvenuto per atleti e accompagnatori alle 20,30 di Venerdì 13 luglio presso l’Azienda Agricola “La Rizzola” di Calderara di Reno (BO) con un menù emiliano in linea con la corsa all’indietro: si parte dall’amaro per arrivare all’antipasto.

Info : www.retrorunningbologna.info

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Si svolgerà domenica 27 maggio 2018 ad Albignasego, in provincia di Padova, il 18° Campionato Nazionale AICS di RETRO RUNNING, cioè corsa all'indietro.
L'evento vedrà al via i migliori specialisti italiani della disciplina, oltre a 2 concorrenti che giungeranno dalla Spagna, specialisti conosciuti agli ultimi Mondiali della specialità ad Essen in Germania a luglio del 2016.
Come da copione ormai collaudatissimo, la manifestazione vedrà, prima le prove dimostrative dei “piccoli”, poi a seguire la categoria giovanile che si misurerà sulla distanza del chilometro, quindi le varie categoria adulte, sulla distanza dei 3 chilometri.
Terminata la gara che assegnerà i titoli nazionali. gli atleti potranno affrontare una prova che assegna titolo internazionale, si tratta della ALTERNATA IN COPPIA MISTA, una gara unica e divertente, ideata proprio qui ad Albignasego.
Si correrà sulla distanza di 1 chilometro, due atleti di sesso diverso correranno una all’indietro e l’altra di fronte a lui in avanti per 500 metri, al giro di boa, si invertirà la coppia e quindi anche la direzionalità di marcia; chi prima correva in avanti andrà all’indietro e chi andava all’indietro andrà in avanti, sempre uno di fronte all’altro e con tempo che viene rilevato con l’arrivo del secondo componente la coppia.
L'evento si concluderà con un altra disciplina divertente e faticosa come la CORSA ALTERNATA INDIVIDUALE l’alternata singola sulla distanza di 3 chilometri. Ogni atleta correrà i primi 500 metri all’indietro ed i secondi 500 in avanti, cosi per tre volte, quindi fino alla fine.
Queste ultime due gare vengono proposte per avvicinare maggiormente i podisti alle retro, ed i consensi, aumentano di anno in anno, tanto che l’anno scorso, nella gara in coppia mista, c’erano oltre 30 coppie in gara.
Si potrà affrontare anche la manifestazione in maniera meno competitiva, in quanto sulla stessa distanza dei 3 chilometri è anche prevista la settima Retro Camminata Nazionale Fiasp, manifestazioni inserita sia nel calendario nazionale e che provinciale della federazione che coordina l’attività ludico motoria in tutta Italia.
Siamo certi che anche questa nuova edizione dell’appuntamento Albignaseghese, potrà contare su un partecipazione qualificata di atleti, trattandosi di una gara che, nonostante le variazioni di ritmo imposte dai giri di boa, normalmente è tra le gare più veloci del circuito del Retro Challenge, che vede l’iscrizione di nuove manifestazioni in provincie e regioni dove attualmente la disciplina non è conosciuta.


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