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Con fratello Gianni e la signorina Grazia la Leonessa (lo so bene!!!) del Negev abbiamo trascorso pochi ma intensi giorni in una realtà diversa dalla nostra e interessantissima per motivi non esclusivamente geografici ma soprattutto storici, sociali e culturali, si perché Palestina e Israele costituiscono una realtà unica al mondo......

Mercoledì 27 ormai notte con la macchina finalmente in moto avanziamo in un contesto abbastanza surreale, austero e quasi invisibile che ci circonda, la Nafkha Prison, un penitenziario che incontriamo appena fuori lungo la strada deserta, due cosi che non saprei definire, mezzi militari da deserto a quattro ruote credo ma non ne sono certo, super rumorosi e senza luci posteriori ci sorpassano..... giungiamo a Mitzpe Ramon. Di hostels come quello descritto da Gianni ne ho vissuti svariati praticamente sempre in questi miei anni di viaggi around the world, solo a prezzi più ragggionevoli, per fare un esempio in India l'avremmo potuto pagare sei, sette euro, a Jericho due giorni dopo in uno simile abbiamo soggiornato per quaranta euro, a Mitzpe Ramon in Boker Street al cambio quasi cento euro!!! alla faccia del luogo alternativorastahippy radicalfricchettone!!!!

L'indomani giovedì 28 continuando in direzione sud lungo la desertica A 40 che poi incrocerà la A 90 incontriamo alcuni dromedari e caprini di cui cartelli già avvisavano la presenza...... infatti ad opera di un paziente lavoro da fabbro ferraio o più probabile da catena di montaggio ne troneggiano immobili varie sagome metalliche, a ridosso delle piccole creste rocciose a capeggiare nelle vicinanze della strada, poco più avanti a ridosso della strada notiamo un cartello con su scritto "firing area entrance forbidden" “area di fuoco vietato l'accesso” ci ricorda mezzi militari in movimento incontrati per strada, postazioni militari e aerei in volo visti e uditi, strano luogo il Negev di Israele. Eilat moderna città di mare come tante altre a me non lascia particolari impressioni se non i suoi prossimi confini per terra o mare con Giordania, Egitto ed Arabia Saudita. L’Ice Mall è un centro commerciale a Eilat a forma tonda con una grande pista di ghiaccio in mezzo e negozi intorno e al piano superiore che a me ricorda uno simile visto anni fa ad Antofagasta in Cile ma i cui negozi erano distribuiti su più piani. Sede per questo evento sportivo, centro di ritrovo per la distribuzione dei pacchi gara e pettorali, previo presentazione del bib number!!! luogo di partenza/arrivo della maratona sulle distanze per noi di 42k ma anche 21k o 10k che ci regalerà

venerdì 30 dalle ore 06,00 divertimento, un po' di sana fatica, paesaggi suggestivi, e la possibilità di prendere foto. Possiamo dire che il terreno del percorso sia abbastanza agevole, presenta rari tratti di single trek, , ma cosa significa agevole? Vabbè diciamo che non è una maratona su asfalto ma neanche un trail in montagna che Gianni ed io da prudenti trailers abbiamo corso come ne conviene ossia con scarpe da trail ma non particolarmente pronunciate, mentre la leonessa con scarpe da strada leggere sostenendo che le scarpe da trail fossero per lei troppo pesanti!!! sarà per questo che è giunta al traguardo prima di noi!!? il dislivello positivo è di 600m, ristori ogni 3-4 km, temperatura fresca alla partenza, tiepida in seguito. All'arrivo ci incontriamo e siamo tutti contenti.......e affaticati!!!
Riprendiamo posto verso le 11,30 nel nostro mini appartamento per una sana e meritata doccia fuori tempo massimo previsto dal check out ma concessa dal giovane e gentile gestore su nostra precedente richiesta. Arriviamo a Jericho nel tardo pomeriggio dopo circa quattro ore di guida con brevi soste per foto, pipì e rifornimento benzina. Siamo ora nello stato palestinese, fermiamo la macchina e chiediamo ad un fruttivendolo l'indicazione per il nostro hostel e lui intanto offre un dattero a ciascuno di noi.......

In un sabato 30 novembre cosa c’è di meglio per defaticare dopo i 42k se non quello di vistare la città più antica del mondo, onore che ci concediamo trascorrendo l’intera mattinata tra visite in luoghi storici e brevi ma interessanti incontri con abitanti locali, nonché di un buon caffè arabo e una spremuta di ottimo melograno. La visita presso il fiume Giordano offre a chi lo vuole, tra le tante, una considerazione a parte, siamo in Palestina ma in questo sito delimitato tutto intorno da filo spinato e cartelli con su scritto “danger mines!” “pericolo mine!” (c’è anche il punto esclamativo) sventola bandiera israeliana, allora sempre per chi osa torna in mente quello che si legge riguardo le centinaia di insediamenti israeliani illegali in terra di Palestina…..

Domenica 1 dicembre di mattina alla buon’ora ma non quella di Gianni che ci avrebbe voluto già in riga ancor prima del primo richiamo alla preghiera del muezzin torniamo a Gerusalemme. Entriamo ancor prima del sorgere del sole attraverso la Damasco Gate nella Gerusalemme Est dello stato di Palestina, tra una visita, un caffè, un mini shopping quando quasi tutte le attività commerciali devono riprendere, ma soprattutto viviamo ancora un'atmosfera rilassata in aree che consideriamo ora un po’ cosa nostra avendole scoperte lo scorso mese di marzo in occasione della Jerusalem Marathon quantomeno per quello che riguarda quei luoghi di richiamo internazionale e che nei nostri progetti futuri andremo ancora a conoscere e ad approfondire.

Più tardi, al profumo e al gusto degli ormai collaudati panini della leonessa ci congediamo per il momento da questo molto stridente e straordinario paese


Salam aleikum, shalom