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La "serie C" non implica necessariamente un giudizio di valore, ma si basa sui numeri. Crevalcore nel 2019 con 301 classificati si collocò al 46° posto nel ranking delle maratone italiane (secondo la tabella che abbiamo appena pubblicato; potrebbe avanzare un po', ma non di molto, introducendo un ulteriore parametro): in similitudine col campionato di calcio, supponendo serie da 20 componenti, sarebbe appunto nella terza serie... che non vuol dire che sia da disprezzare (come non è da disprezzare il Modena calcio che sta in serie C, ma non può essere messo alla pari con Parma o Bologna o Spal che sono in serie A). Dunque non vedo contraddizioni coi miei precedenti giudizi positivi, che si riferivano appunto all'organizzazione e non al numero dei partecipanti. Che poi nel 2020 i partecipanti alla maratona si siano ridotti a 239 (altrocché 800!), malgrado l'assenza di concorrenti, vorrà pur dire qualcosa. E che i pregi organizzativi della maratona siano quelli sopra elencati... d'accordo, allora anche la maratona di Calderara li possiede (tranne, credo, lo "speaker internazionale") ma non per questo ambisce alla serie A (quella nella quale noi 'media' pretenderemmo anche comunicati stampa e diramazione delle classifiche un po' prima delle 30 ore dall'evento). Infine, come giustamente intuisce Accorsi, il mio commento non era relativo a Crevalcore (nemmeno nominata) ma agli accaparramenti degli eventi sportivi da parte di agenzie fotografiche, cosa che porterà soldi agli organizzatori e tenderebbe a prelevarli agli utenti. Su questo,invito i lettori crevalcoresi a leggersi, sulla testata Modenacorre/Reggiocorre a loro ben nota, il commento del direttore a proposito di Reggio e delle foto a pagamento.
Da ultimissimo: grazie per l'invito, ma se verrò pagherò la cifra pattuita come ho sempre fatto, e ovviamente il numero 1 non spetterebbe mai e poi mai a un maratoneta autenticamente e orgogliosamente di serie C quale sono.