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Tra due mesi, come diceva presidente della Croce Rossa di Bergamo in un'intervista televisiva, torneremo tutti a correre liberamente. Lo spero vivamente. Nel frattempo rinunciare al nostro passatempo preferito credo sia solo un sacrificio trascurabile, in confronto a quello che stanno patendo i malati. Credo che in questo momento sia meglio per tutti rispettare le disposizioni (per quanto dure e amare siano) e, per chi crede, pregare. E per vincere la tristezza si può provare a rivisitare le tante immagini e i tanti bei ricordi della nostra carriera podistica, come sto facendo io in questi giorni.

Un fraterno (ancorché virtuale) saluto a tutte e a tutti. Sursum corda.