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Gentile signor Lollini, io credo che non sia produttivo usare i morti come una clava. Lo hanno già fatto ampiamente in tanti in questo disgraziato Paese. Io mi sono limitato a sostenere una tesi condivisa da tanti liberi pensatori. Ossia che il Covid-19 non è la peste, così come in molti ancora si ostinano a presentarcela, bensì una infezione seria che ha colpito in gran parte i soggetti immunodepressi. Soggetti che andavano protetti al massimo grado. D'altro canto in Italia ogni anno muoiono circa 700 mila persone all'anno. Di queste ben 50.000 per infezioni contratte negli ospedali a prescindere dalla natura del ricovero. Ma, a quanto pare, nessuno si è sognato di bloccare completamente il Paese per questa catastrofe di cui nessuno parla. A mio avviso uscire il prima possibile da questo clima di paranoia collettiva sarebbe nell'interesse di tutti.
Un cordiale saluto.