“ Bene. A questo punto, come direttore (per quel tanto o quel poco che mi sento di rappresentare dei nostri lettori), credo che il dibattito sullo specifico argomento possa chiudersi. Ringrazio, nonostante tutta la sua 'carica' polemica, la signora Bonito delle ulteriori precisazioni, da cui mi pare di capire che ognuno degli 'esperti' in campo possieda una doppia personalità: quella dello scienziato, schivo e chiuso nel suo lavoro, e quello del partecipante a talkshow o a dibattiti giornalistici, in cui magari dice il contrario di quanto sta 'scoprendo' in laboratorio. Ipotesi verificabili e falsificabili, certo; e capovolgimenti di fronte quotidiani o quasi, come mi è capitato di ricavare anche oggi leggendo una dichiarazione (giornalistica, s'intende!) di una virologa insigne, apprezzata e pagata (dalle tv), secondo cui lei l'aveva previsto (lei che - cito a memoria - a gennaio si era schierata col partito di "è poco più che un'influenza"). Le tante ipotesi sono verificate e falsificate giorno per giorno, a seconda del numero dei "positivi" e della loro qualità (giovani incoscienti, vecchi cadenti, comorbilici, asintomatici, intubati, vaccinati ecc. ecc.); e nemmeno tutta la letteratura 'scientifica' è attendibile allo stesso modo, date le pressioni e le ambizioni di carriera che sottostanno alle pubblicazioni accademiche (questa è l'unica cosa che mi sento di dire professionalmente).
Dunque riprendiamo il dibattito 'medico' quando ci saranno fatti veramente nuovi, e nelle sedi opportune
Quanto alla parte giuridica del dibattito, da non giurista, ma da studioso che si picca di andare in fondo alle parole e alle cose che ci stanno sotto, credo che nessun costituzionalista possa dichiarare che i DPCM tanto abusati siano "pienamente" legali: non sono previsti dalla Costituzione, ma sono retaggio di consuetudini o leggi anteriori alla Repubblica e spesso all'Italia come Stato attuale. Li si tollera in casi di estrema urgenza, non per l'uso regolare che se ne sta facendo. Anche qui, a proposito di "verificare e falsificare", aspetteremo che qualche tribunale discuta e possibilmente risolva una qualche causa specifica intentata da un cittadino o da un ente con personalità giuridica; ma coi tempi italici, la cosa si saprà all'incirca all'epoca della cinquantesima maratona di Vercelli. Per ora, aspettiamo, speriamo (poco) e cerchiamo di dedicarci allo sport praticato se ce lo lasciano fare. ”