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In risposta ai commenti ricevuti sulla pagina Facebook di Podisti.Net:

1.C’è almeno una cosa in comune tra Fabio Marri e Mario Draghi: nessuno dei due ha account su Fb e Twitter, dunque si guardano bene dall’intervenire in quei campi, e tanto meno si curano dei like o dei pollici versi. Tanto più quando la discussione scade a rissa, spesso innescata da preliminare falsificazione dei dati. Se un articolo parte dall’elenco dettagliato delle maratone o ultra cancellate negli ultimi due giorni, e un oppositore replica che anzi, molte gare sono “in via di conferma”, ma non si degna di leggere oltre la seconda riga perché non ha tempo, che risposta si dovrebbe dare? Se uno lamenta di non aver mai avuto risposta ad una sua domanda relativa a un articolo sulla 100 km di Seregno, F.M. può replicare (a parte il fatto che nessun giornale risponde a tutte le lettere che riceve) di non ricordare di aver mai ricevuto una lettera del genere, ma esclude comunque di aver mai scritto articoli su Seregno per la semplice ragione che, DA SEMPRE, scrive solo di gare cui partecipa; a Seregno non c’è mai stato, dunque non ha articoli di cui discolparsi.

2.Da prendere più sul serio un altro genere di obiezioni, specie se uno qualifica il pezzo come “sparata no vax così a caso, nel mucchio”: qui i lettori neutrali hanno diritto di sentirsi dire che “nel mucchio” spara semmai l’oppositore. MAI è stato scritto contro le vaccinazioni (e sfido chicchessia a estrarre dal “mucchio” una qualsiasi frase di questo tenore): anzi, F.M. si è già dichiarato (per quanto lo riguarda, come persona che si assume le responsabilità di quanto dice, senza per questo pretendere l’unanimità della testata Podisti.net) non solo a favore della vaccinazione, ma anche e soprattutto del “certificato vaccinale”, come via breve per poter accedere alle manifestazioni pubbliche, dal ristorante al cinema, dai palasport alle (sissignori!) gare podistiche. Naturalmente, bisogna che il vaccino sia efficace, e questo chi può dirlo? La scienza ci dice che i tempi ordinari per realizzare un vaccino efficace sono DIECI ANNI; i vaccini messi in giro oggi sono stati realizzati in dieci mesi, con intento lodevole ma notevoli margini di rischio e di dubbio (chi scrive è abbastanza vecchio per aver subìto da bambino l’iniezione antipolio Salk, la cui efficacia relativa era riconosciuta, poi da adolescente lo zuccherino Sabin che ha debellato la malattia; benvenuto Salk, certamente è valsa la pena di correre qualche rischio, ma quanti si sono ammalati dopo quel vaccino o anche a causa sua? E quante epidemie mortali di vaiolo si verificarono a fine Settecento, per un dosaggio errato delle somministrazioni immunitarie preventive?).
Le informazioni e i dubbi sull’efficacia dell’ultimo vaccino proposto e quasi imposto (ad esempio, alle Forze dell’ordine italiane, il cui sindacato ha espresso ampie riserve, quasi un rifiuto) non sono stati raccolti ai bar (luoghi che, spiace per loro, F.M. non frequenta), ma dalla stampa e da siti qualificati.
F.M. non si atteggia a virologo e deve fatalmente stare a quanto scrivono gli esperti: che poi in quest’anno di pandemia gli “esperti” ne abbiano dette di tutti i colori (dall’ “è poco più di un’influenza” a “rischio zero per l’Italia” a “le mascherine sono inutili” a “è così bello che mi farò un ciondolo”) dimostra che anche chi più sa quandoque dormitat.

Ecco alcuni indirizzi e titoli sommari per chi volesse scendere oltre la seconda riga: riportiamo, non decidiamo noi. Dunque chi volesse contestare si rivolga ai siti e agli esperti sottoindicati, non a noi.

https://www.la7.it/laria-che-tira/video/vaccino-anti-covid-astrazeneca-per-over-65-il-virologo-andrea-crisanti-dobbiamo-rispettare-il-trial-05-02-2021-363639
Vaccino anti-Covid AstraZeneca per over 65, il virologo Andrea Crisanti: "Dobbiamo rispettare il trial altrimenti uno fa come je pare"
“Il vaccino AstraZeneca è stato sperimentato su un gruppo di persone che non comprendeva in modo significativo individui che avevano un'età superiore ai 65 anni. La Svizzera non l'ha approvato, non è che si può sperimentare sulle persone".

https://www.nursetimes.org/burioni-vaccino-astrazeneca/113570
Secondo Burioni il vaccino di AstraZeneca non protegge dall’infezione asintomatica

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/02/08/covid-primi-dati-astrazeneca-efficace-al-10-sulla-variante-sudafricana-_e5ae1780-a66f-4f84-96fd-9bca99018c12.html
Primi dati, AstraZeneca efficace al 10% sulla variante sudafricana. Anticipazione di studi preliminari che saranno presentati dall'Oms

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/covid-vaccini-astrazeneca-dubbi-su-variante-sudafrica
L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha convocato un gruppo indipendente di studio per valutare l'efficacia del vaccino di AstraZeneca contro la variante sudafricana del nuovo coronavirus. I dubbi sollevati da uno studio anticipato sabato scorso dal Financial Times hanno infatti spinto le autorità di Pretoria a sospendere le vaccinazioni.

https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_03.02.2021_18.23_68910689
La Svizzera ha deciso di rifiutare l'approvazione all'utilizzo del vaccino prodotto da Oxford e AstraZeneca ritenendo che i dati forniti dai produttori siano insufficienti e che servano ulteriori studi. La decisione viene dopo che altri paesi, fra cui Francia, Svezia e Germania, hanno deciso di non consentire la somministrazione del vaccino alle persone di eta' superiore ai 65 anni. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che il vaccino e' "praticamente inutile" per chi appartiene a questa fascia di eta'.

https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?approfondimento_id=15728
Il vaccino COVID-19 AstraZeneca può ridurre la trasmissione del virus da una persona all'altra?
L'impatto della vaccinazione con il vaccino COVID-19 AstraZeneca sulla diffusione del virus SARS-CoV-2 nella comunità non è ancora noto. Non è ancora noto quanto le persone vaccinate possano essere ancora in grado di trasportare e diffondere il virus.
Quanto dura la protezione dal vaccino COVID-19 AstraZeneca?
Al momento non è noto per quanto tempo duri la protezione fornita dal vaccino COVID-19 AstraZeneca. Le persone vaccinate negli studi clinici continueranno a essere seguite per 1 anno per raccogliere maggiori informazioni sulla durata della protezione.
I bambini possono essere vaccinati con il vaccino COVID-19 AstraZeneca?
Il vaccino COVID-19 AstraZeneca non è attualmente raccomandato per l'uso nei bambini. L'EMA ha concordato con la società un piano per condurre studi che coinvolgono i bambini in una fase successiva

3. Più innocua, anzi ‘accademica’, la discussione sull’ordine delle parole nella frase interrogativa inglese. Nemmeno in questo caso, Podisti.net si atteggia a rivista “scientifica” o “di fascia A” (secondo i canoni VRA o VQR, tanto per parlare difficile); e F.M. riconosce senza esitazioni che l‘ordine normale dell’interrogativa in inglese classico, oxoniano ecc., mette il soggetto dopo l’ausiliare; ma, a parte che non c’è un inglese unitario (né diatopico né diastratico, per continuare a parlare difficile: quanti dei contestatori dicono ancora “whom did you see?”, come amerebbe Queen Elizabeth?), l’intenzione è stata di presentare una frase fatta, una sequenza nota, che come tale si è cristallizzata e non può essere modificata quando è a livello di citazione. “Can che abbaia non morde”, o “questo matrimonio non s’ha da fare” si riportano così come si sono fissate, sebbene oggi in Italia nessuno parli a questo modo. Per citare altre parole o frasi di uso comune, come sponsor o campus o est modus in rebus, quanti inserendole in un discorso italiano osano “la mia società sportiva ha trovato un sponsorem” oppure “sono andato al campum di Forlì” o “conosco il tuo modum in rebus”?
“We shall overcome” è un motto-bandiera, in un certo senso intoccabile (come, per fare un altro esempio, “coronavirus” è una parola ormai fissata così, sebbene costruita in modo aberrante per le lingue neolatine, che vorrebbero “virus-[a]-corona”). Al termine ci vorrebbe un punto esclamativo (e c’era nelle formulazioni più antiche, quando anzi suonava “I'll overcome” o “ We will overcome”): ma in questi tempi di incertezze, l’orgogliosa sicurezza del punto esclamativo si sta trasformando in interrogativo angoscioso.
Se la cosa non vi convince, pazienza: prima dell’inglese, sarebbe tuttavia più importante imparare l’italiano, in modo da non scrivere, come per esempio fa un altro polliceverso, “però ci da dentro”, dove persino il correttore automatico di Word segnala qualcosa che non va.
Infine, per consolarsi, F.M. rileggerà l’ultima riga dei “Promessi sposi”, rassegnandosi a veder scemare i suoi venticinque lettori, e… bonalé!