Roma, 14-15 giugno - C’era anche Letsile Tebogo, sprinter del Botswana, in questo fine settimana per il Giubileo dello Sport. Letsile, che ha vinto l’oro nei 200 metri ai Giochi olimpici di Parigi 2024 (19’46’’ il suo tempo), è primatista africano sulla distanza oltre che quinto uomo più veloce di sempre su questa distanza. E’ stato tra i protagonisti del convegno internazionale “Lo slancio della speranza”.
Ma procediamo con ordine raccontando di questo intenso fine settimana organizzato dal Dicastero vaticano della cultura e dell’educazione. La giornata del 14 giugno si è aperta con l’udienza di papa Leone XIV. I circa 400 iscritti al convegno vi hanno partecipato con attenzione. Leone ha parlato della speranza come costruzione di ponti (“Distinguere è utile, dividere mai”) e, nella parte finale, ha rivolto un appello alla pace, vista l’escalation di questi ultimi giorni, invitando a “sostenere la causa della pace avviando cammini di riconciliazione e favorendo soluzioni che garantiscano sicurezza e dignità per tutti".
I partecipanti al convegno su Sport e speranza si sono spostati dalla basilica di San Pietro alla sala Convegni Augustinianum, dove Alessandro Gisotti e Novella Calligaris hanno presentato i relatori del convegno. Tra i partecipanti oltre al citato Tebogo, Sérgio Conceição, ex giocatore di alto livello e ora affermato allenatore, e Amelio Castro Grueso atleta della squadra di scherma paralimpica dei rifugiati.
I lavori sono stati aperti da due interventi istituzionali di grande spessore. Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della cultura e dell’educazione, accogliendo i presenti ha richiamato “la profondità del Vangelo” che “offre orizzonti di senso per la pratica dello sport”. Ha poi spiegato il metodo seguito nella preparazione di questo Giubileo degli sportivi: offrire una riflessivo poliedrica: “più che proporre teorie vorremmo prediligere l’arte dell’ascolto. Oggi vogliamo ascoltare le biografie di chi vive l’adrenalina dello sport e di chi lavora nella pastorale dello sport. Vorremmo ascoltare e condividere per discernere insieme su come lo sport possa essere un segno di speranza”.
Thomas Bach, quasi al termine del suo mandato come presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ha detto: “lo sport come la fede può essere fonte di pace, unità e soprattutto speranza. L’idea fondamentale dei Giochi olimpici è quella di unire il mondo intero. I Giochi olimpici sono un segno potente di pace e speranza; lo abbiamo visto nelle Olimpiadi di Parigi 2024 dove gli atleti hanno costruito una vera cultura della pace”.
Nel pomeriggio del sabato si è svolto il pellegrinaggio giubilare nella basilica di San Pietro con il passaggio della Porta Santa. Domenica mattina la santa messa in San Pietro alla presenza dei Thomas Bach e del ministro dello sport, Andrea Abodi. Papa Leone nel giorno della solennità della Santissima Trinità ha affermato: “Il binomio Trinità-Sport non è di uso comune eppure l’accostamento non è fuori luogo. Ogni buona attività umana porta in sé un riflesso dell’amore di Dio. Dio non è statico, non è chiuso in sé, è comunione e relazione”. Ha poi ciato una frase di papa Giovanni Paolo II: “Lo sport è gioia di vivere, festa”, per sviluppare “tre aspetti che rendono lo sport un mezzo di formazione umana e cristiana”: il valore della collaborazione e della condivisione in un mondo spesso individualista, il senso dello spazio e della corporeità in una società sempre più digitale in cui le tecnologie a volte allontanano le presone. Infine il contatto con la propria fragilità ed il proprio limite, in una società competitiva che esclude la possibilità di perdere. Per concludere ha notate che “nella vita di molti santi del nostro tempo, lo sport ha avuto uno spazio importante”, facendo riferimento in particolare a Piergiorgio Frassati, patrono degli sportivi, che sarà santo il prossimo 7 settembre.
Ricordiamo che in queste prime settimane di pontificato papa Leone ha avuto modo di incontrare varie volte il mondo dello sport: il passaggio del Giro d’Italia in Vaticano il 1 giugno, le udienze al tennista Jannik Sinner e alla squadra di calcio del Napoli vincitrice dello scudetto 2024-2025.
Il connubio sport-pace è tornato anche alla recita dell’Angelus di mezzogiorno: “Vi esorto a vivere l’attività sportiva, anche ai livelli agonistici, sempre con spirito di gratuità, con spirito ‘ludico’ nel senso nobile di questo termine, perché nel gioco e nel sano divertimento la persona umana assomiglia al suo Creatore. Mi preme poi sottolineare che lo sport è una via per costruire la pace, perché è una scuola di rispetto e di lealtà, che fa crescere la cultura dell’incontro e della fratellanza”.