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Giu 16, 2020 Christian Dall'Olio 6663volte

Il mio progetto per tornare a gareggiare

In considerazione dell’emergenza sanitaria in corso e della necessità di adottare una distanza di sicurezza fra atleti in gara, ho pensato ad un metodo per gestire la partenza di una gara di corsa su strada.

Premessa. Ho letto recentemente della possibilità di far partire gli atleti come in una gara a cronometro, a 10-20 secondi l’uno dall’altro. Con quale ordine? Vediamo due casi.

1. Ordine dal più veloce al più lento, nel senso che gli atleti più forti partono per primi e via via partono quelli più lenti. Questo a mio modo di vedere crea un problema di sicurezza, perché atleti aventi velocità simili fra loro partiranno con uno sfasamento temporale minimo, vale a dire di soli 10-20” l’uno dall’altro, per cui sarà molto elevato il rischio che durante la gara si formi una moltitudine di gruppetti di atleti che viaggiano assieme e che si daranno battaglia fino all’arrivo. Il rischio contagio è molto elevato.

2. Ordine casuale, nel senso che un atleta lento può partire prima di un atleta forte e viceversa. Questo criterio della casualità è paradossalmente meno critico del precedente, ma può capitare che partano vicini atleti aventi una velocità di corsa simile, i quali vadano inevitabilmente a formare dei gruppetti di atleti che viaggiano assieme e che si danno battaglia fino all’arrivo. Se i gruppetti che si formano sono composti da due atleti, su una strada larga almeno due metri possono correre affiancati, riducendo significativamente il rischio contagio. Se i gruppetti che si formano sono da più di due atleti, il rischio di contagio torna a salire in modo inaccettabile.


Proposta. La mia proposta tiene conto dei problemi sopra esposti, cercando di risolverli. Un esempio è chiarificatore. Gli atleti si iscrivono. Si chiudono le iscrizioni. I pettorali vengono assegnati con questo criterio: numeri bassi ad atleti forti e via via numeri sempre più alti ad atleti più lenti (es.: come nel Triathlon si introduce il concetto di rank). Ipotizziamo di avere 200 iscritti, e di aver assegnato pertanto pettorali dall’1 al 200: il pettorale n.1 all’atleta più forte ed il pettorale n. 200 all’atleta più lento. Si formano 10 batterie.
Nella batteria n.1 rientrano atleti con pettorale che termina con 1, vale a dire: 01, 11, 21, 31, 41, 51, 61, 71, 81, 91, 101, 111, 121, 131, 141, 151, 161, 171, 181, 191. Quindi 20 atleti. Per le batterie successive si adotta un criterio analogo. Così, un atleta dal proprio pettorale saprà immediatamente a quale batteria appartiene (il che è un vantaggio): ad esempio l’atleta con il pettorale n.157 apparterrà alla batteria n.7. Consideriamo ad esempio la batteria n.1. Gli atleti dovranno partire con l’ordine fornito sopra, dal più forte (atleta con pettorale n.01) al più lento che partirà ventesimo in questa batteria (atleta con pettorale n.191). Gli atleti di una medesima batteria potranno partire ogni 10”.
Pertanto 20 atleti
impiegheranno un tempo complessivo per partire pari a 180” (3’00”). Quindi se la partenza è alle ore 9.00 allora alle 9.03’.00” tutti gli atleti della prima batteria saranno partiti. La batteria successiva potrebbe partire dopo 5’ (o dopo un tempo maggiore), vale a dire alle ore 9.05. Gli organizzatori avrebbero pertanto 02’00” per fare partire la seconda batteria dopo che si è esaurita la prima batteria.
Ciò è un vantaggio rispetto ad una partenza a cronometro “pura”, dal punto di vista organizzativo, con una partenza che invece è più caotica. La seconda batteria parte con lo stesso criterio con cui è partita la prima batteria, nel senso che parte prima l’atleta con il pettorale n.02, poi quello con il pettorale n.12 e così via fino all’atleta con il pettorale n.192. La batteria n.02 impiegherà per partire dalle ore 9.05 alle ore 9.08.00”. La terza batteria parte alle ore 9.10 e così via.
L’ultima batteria parte alle 9.45. Quindi, nel giro di 50’ sono partiti 200 atleti. Ciò non allunga di molto i tempi della manifestazione podistica. Torniamo agli atleti della prima batteria. L’atleta con il pettorale n.31, ad esempio, parte dopo 10” dall’atleta con il pettorale n.21; l’atleta con il pettorale n. 31 è più lento (almeno teoricamente) dell’atleta con il pettorale n. 21, ed è tra l’altro svantaggiato di 10”, per cui è difficile che questi due atleti possano darsi battaglia durante il corso della gara.
Se ciò dovesse avvenire formeranno un gruppetto di due atleti e viaggeranno affiancati. La probabilità che pure l’atleta con il pettorale n.41 (oppure quello con il pettorale n.01) possa aggiungersi a questo gruppetto sono basse, così che il rischio contagio sia minimo.
Un gruppetto si sarebbe probabilmente formato, invece, se gli atleti in questione fossero stati quelli con il pettorale n. 11, 12, 13 partiti a soli 10” l’uno dall’altro (si veda premessa), ma il metodo che ho proposto non lo consente. L’atleta con il pettorale n.02 della seconda batteria (e così pure gli altri atleti a seguire, vale a dire quello con il pettorale n.12, 22, ecc.) recupererà, e supererà, nel corso della gara, alcuni atleti della prima batteria. Tuttavia, i sorpassi avverranno fra due atleti per volta (l’atleta n.02 sorpasserà prima il 191 e poi, successivamente, il 181 e così via), senza assembramenti per via della significativa differenza di velocità fra atleti. Inoltre, se la strada è larga almeno due metri, agli atleti si potrà chiedere di mantenere la destra e quelli in sorpasso la sinistra.
I sorpassi saranno frequenti con questo metodo, ma avverranno fra un atleta veloce ed un altro molto più lento, compiendosi quindi in breve tempo. L’atleta con il pettorale n.02 non recupererà mai l’atleta con il pettorale n.01 e se ciò dovesse avvenire (tra i due atleti intercorre un tempo alla partenza di 5’) non si creerà un gruppetto perché l’atleta n. 01 sarà, con ogni probabilità, sotto tono quel giorno e dovrà cedere il passo all’atleta con il pettorale n.02.
Anche in questo improbabile caso il sorpasso si compirà soltanto fra due atleti, ed in breve tempo. Quello sopra è un esempio, e sono ammesse molte variazioni. Ad esempio, se si teme ad esempio che atleti consecutivi alla partenza possano formare un gruppetto (l’atleta con il pettorale n. 21 possa cioè raggiungere l’atleta con il pettorale n.11), allora all’interno della prima batteria si potrebbero formare due sotto-batterie che chiamiamo 1a e 1b. Nella prima sotto-batteria 1a si inseriscono gli
atleti 01, 21, 41, 61, 81, 101, 121, 141, 161, 181 e nella sotto-batteria 1b i restanti. A questo punto l’atleta con il pettorale n. 21 è molto più difficile che possa essere recuperato dall’atleta con il pettorale n. 41, vista la notevole differenza di (rank e quindi di) velocità che ci sarà fra i due atleti. Ovviamente partiranno, senza soluzione di continuità, tutti gli atleti della prima sotto-batteria nell’ordine sopra indicato ed a seguire quelli della seconda sotto-batteria, sempre in ordine crescente (11, 31, 51, ecc), così che nel giro di 3’00” tutti gli atleti della prima batteria siano comunque partiti.

Se il numero di atleti partecipanti sale in numero, arrivando ad esempio a 400, si dovrebbero mettere in ciascuna delle 10 batterie quaranta atleti che partiranno con il criterio sopra proposto. Naturalmente ciascuna batteria dovrà partire con maggiore ritardo, ad esempio ogni 8’-10’, eventualmente ricorrendo alle sotto-batterie, come sopra spiegato. Mantenere 10 batterie può essere preferibile, ma non obbligatorio. Si potrebbe persino eliminare l’uso di batterie, creando una partenza cosiddetta a cronometro, purché si continui ad adottare il criterio di assegnazione pettorali sopra proposto (tramite rank) ed un ordine di partenza sopra proposto (01, 11, 21, 31, …, 191, 02, 12, 22, …, 180, 200).

3 commenti

  • Link al commento Silvano Giovedì, 18 Giugno 2020 10:03 inviato da Silvano

    Mamma mia, che macchinosita ', tanto impegno di tempo e logistica, certo ognuno cerca di proporre il meglio, ma tanti desisteranno, va a finire che peruna gara corta, perdi tutta la mattina!

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  • Link al commento Fausto Mercoledì, 17 Giugno 2020 10:40 inviato da Fausto

    La proposta è interessante ma richiede un notevole impegno organizzativo. Per ripartire immagino una gara a cronometro, numero chiuso di partecipanti, iscrizioni e pettorali on-line, orario di convocazione sulla linea di partenza per evitare assembramenti, premiazioni con voucher on-line, obbligo della distanza prima durante e dopo la gara. Regola base da applicare durante la corsa in caso di sorpasso utilizzare le indicazioni dell'art. 148 del codice stradale adattate alle esigenze della corsa. In particolare "Il concorrente che sorpassa un altro partecipante che lo precede deve portarsi sulla sinistra dello stesso, superarlo rapidamente tenendosi da questo ad almeno un metro di distanza laterale e mantenendo sempre la medesima distanza riportarsi a destra appena possibile" e " Il concorrente che viene sorpassato deve agevolare la manovra e non accelerare. Nelle strade ad una corsia per senso di marcia, lo stesso concorrente deve tenersi il più vicino possibile al margine destro della carreggiata".
    Fausto Cuoghi

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  • Link al commento Andrea Basso Mercoledì, 17 Giugno 2020 10:16 inviato da Andrea Basso

    Buongiorno Christian,

    l'esercizio è interessante e l'ho apprezzato. Vedo tuttavia due principali criticità:

    1) La difficoltà nell'avere un ranking attendibile, che potrebbe essere valido su distanze relativamente brevi, mentre su distanze più lunghe subentrano altri fattori che rendono difficile prevedere se l'atleta X che ha un personale da 3h00' in maratona sarà effettivamente più veloce quel giorno dell'atleta Y che ha un personale da 3h10'.

    2) L'applicabilità in termini numerici. Dai tuoi calcoli, il sistema consentirebbe di far partire 200 atleti in 50 minuti. Quindi per far partire 1.000 atleti servirebbero oltre 4 ore. Questo vuol dire che per una mezza maratona o una maratona non eccessivamente grande, servirebbero 7 / 10 ore di chiusura strade, un "lusso" che sostanzialmente nessuno si può permettere, a meno che l'evento si svolga interamente in area pedonale.

    In sintesi, considero possibile una ripartenza in tempi brevi per eventi poco partecipati, che d'altra parte saranno anche quelli che hanno meno risorse economiche per implementare altre soluzioni "mitigatrici del rischio diffusione COVID-19" (controlli temperatura, servizi igienici mobili sovradimensionati e con sanificazione frequente, ecc.). Per i grandi eventi (e lo vivo in prima persona da coordinatore generale della Milano Marathon) ci sarà da attendere ancora, purtroppo.

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