“ Da non fare in questo tipo di gare ma io al bivio per il finale dopo il quinto giro, avendo constato circa quattro chilometri sul gps, nel dubbio di non avere completato la distanza che era stata annunciata da programma in (circa) sei chilometri ho proseguito effettuando un giro supplementare e auto penalizzandomi nella classifica di tappa e di circuito. Evidentemente non posso recriminare in merito se non fare tesoro di esperienza, tuttavia osservo poco coerente all'ultima tappa tracciare un percorso di scarsi quattro chilometri e mezzo quando in tutte le tappe precedenti e nella norma delle campestri la distanza per le categorie master è di sei chilometri.
La tappa di Urgnano trovo che se sia stata valida come facilities ed ottimale per le categori juniores, abbia avuto proprio nel percorso con un circuito da ripetere ben cinque volte (o sei per chi non ne avesse avuto abbastanza) un anomalia mai sperimentata in altre gare. Il Monga in generale, come manifestazione di rango storico, credo per conservare il suo spazio in una competizione sempre più stringente con altri circuiti di cross, deve pensare ad altre proposte un po' più complete e stimolanti, forse anche come suggerisce lo stesso ottimo Rodolfo in un calendario alternativo. ”