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Mag 29, 2018 3950volte

Palagianello (TA) - 12^ Corri Palagianello

Mino Albanese, il vincitore Mino Albanese, il vincitore Foto Antonia Annoscia

“E’ bello correre a Palagianello”, recitava il cartello preparato dagli arditi atleti della Pro Canosa, giunti qui in rilevante numero.

E, in effetti, è bello correre da queste parti anche se in tanti non devono averla pensata in questo modo, visto che “solo” 895 si sono iscritti alla 12^ edizione della CorriPalagianello, valevole come 10^ prova del Campionato Master regionale di corsa su strada, il celebre “Corripuglia”.

Il passaggio nel calendario della prima parte di stagione (l’anno scorso la gara si era svolta a novembre) ha prodotto l’aumento di appena 15 adesioni, troppo poco, ma per il 2018 occorre considerare che sono i numeri dell’intero Corripuglia a essere in calo, per le troppe concomitanze e l’ostracismo “a prescindere” da parte di alcuni atleti. 

Un vero gioiellino questa manifestazione, studiata e curata nei minimi particolari, non molto ricca nei premi finali di categoria per assenza di grossi sponsor, ma che ha garantito tutto e più del necessario a ogni partecipante (e familiare) in ciascuna fase.  

Piazza Giovanni Paolo II è stato il palcoscenico della manifestazione: piazza caratteristica, con la sola costruzione a ricordare che lì una volta c’era la stazione e che ora è il salotto della cittadina; spariti i binari, più in là una locomotiva celebrativa riporta indietro negli anni.

Curatissimo il disbrigo delle pratiche di iscrizione (ricordo che da quest’anno il Corripuglia ha pettorale e chip unici per tutte le tappe), nel locale attiguo si iscrivono i cosiddetti liberi, più in fondo la consegna dei premi di partecipazione.

7 euro il costo dell’adesione, un buon pacco gara alimentare – con confezione di ciliegie - è consegnato ad ogni iscritto, la canotta è invece riservata ai soli liberi, nella speranza di invogliarli a continuare a correre.

Ottimamente celati i bagni chimici alle spalle dello scheletro della stazione, i partecipanti risolvono rapidamente tutti gli oneri del pre-gara.

Giornata calda, con il passare dei minuti diverrà ancor più bollente, il mio consiglio per tutti i corridori che incontro è di cominciare a bagnarsi subito e a bere.

Diverse fontanine erogano acqua in zona, lo sponsor che pubblicizza integratori non nega a nessuno un bicchierino di “sali”.

La voce esperta di Paolo Liuzzi ha intanto preso il sopravvento sulla musica che ci aveva accolto, la gente lo saluta con piacere, Paolo non è solo lo speaker, è parte integrante delle manifestazioni, una piacevole tradizione in continua evoluzione.

Giornata sempre più a calda ho scritto e, infatti, oggi si indossa il completino sociale con piacere, meno con piacere si cominciano le operazioni di risveglio muscolare che portano da subito a sudare tanto.

E così, tra un allungo, lo stretching, il selfie, la foto di gruppo, la foto con la locomotiva alle spalle e il bacetto all’amico/a che non vedevi da tempo, il tempo passa e bisogna entrare in zona partenza.

Ben transennata e nastrata l’intera area, la zona pole è riservata agli atleti che espongono il bollino sul pettorale, atleti in precedenza selezionati dalla Commissione Master della Fidal Puglia in base ai crono realizzati. Tutto funziona ottimamente, i meno veloci sono ordinatamente schierati nel loro spazio di competenza, pronti a scattare e magari realizzare il tempone che garantisca anche a loro la presenza nella pole per le gare a venire.

Un minuto di silenzio celebra la memoria di Valerio Resta, atleta locale e stupenda persona, che ricordo e ricorderò sempre con piacere e stima.

Finito il momento di silenzio, con gli atleti della società organizzatrice a creare il cordone che tiene fermi gli atleti sul punto di via, ecco sopraggiungere lo sparo che apre le ostilità.

Pochi metri e Mino Albanese, favoritissimo della vigilia, è già in testa; assegnato quindi il primo posto, è lotta serrata per le altre posizioni. Lotta che si verifica anche al femminile, in maniera ancor più cruenta, dove tutte le protagoniste sono in una fazzoletto.  

Ben presto gli atleti ripassano sul viale di via, intanto hanno già assaggiato la prima salita, in un percorso che non permette exploit di crono, tecnico e difficile qual’é.

Comincia il tratto più piacevole paesaggisticamente parlando, la gravina accompagna gli atleti che nel loro andare affrontano numerosi falsipiani, alcuni anche di rilevante ascesa/pendenza; una lunga rampa di gradini mina i muscoli delle gambe, ma mai arrendersi, la musica diffusa dalle auto mette forza e coraggio; si prosegue in città, il pubblico applaude, Albanese è staccato in testa, si lotta e si suda, nel finale il passaggio nella zona più rupestre e l’apparizione di quella salita che spaventa e che fa bestemmiare, complice anche il sole che batte, ma che si completa prima della lunga passerella sul viale sterrato fantasticamente addobbato da bandierine tricolori, che conduce verso il traguardo, raggiungibile con due svolte e il corso di arrivo che permette anche spettacolari sprint.

Ripeto, tecnico e spettacolare, difficile e allenante, duro per le gambe ma piacevole per gli occhi, il tracciato di questa manifestazione lungo 9160 metri, prevedeva il ristoro con acqua a metà distanza; da segnalare che lo sponsor di integratori ha voluto allestire  due punti di idratazione al 3° e al 7° km, peccato che per scarsa abitudine pretendeva di riempire i bicchieri all’atto del passaggio degli atleti, con tanti rimasti a secco e che poi hanno manifestato il disappunto agli incolpevoli organizzatori.

Organizzatori che hanno allestito un ristoro finale da favola, con mozzarelle, gelato e albicocche a volontà, oltre chiaramente ad acqua e il più volte citato integratore. E hanno continuato a distribuire fino ad esaurimento dello scorte, la gente ha portato via buste di mozzarelle e di albicocche, anche i parenti hanno gustato i gelati.

Ottima, poi, la gestione della zona arrivi, con suddivisione tra atleti Fidal e liberi.

Ma è tempo di tornare alla cronaca sportiva, perché “Saetta” Albanese non ha fatto sconti e pur gareggiando con poche ore di sonno (alle tre di notte ha smesso di preparare pizze!) e senza concorrenza, ha chiuso nell’ottimo tempo di 31:14, su di un percorso ostico e con il gran caldo. Bravissimo Mino, atleta massafrese tesserato per l’Atletica Crispiano, sempre umile e affabile.  

50 anni e non sentirli, 50 anni e tanta classe e voglia di insegnare atletica, 50 anni e vai se i dolori ti lasciano stare: Angelo Pazienza, bitontino tesserato per la Dynamyk Fitness di Palo del Colle, è secondo in 33:10; un boato accoglie il terzo arrivato, gioca in casa, è un bravissimo ragazzo, Stefano Todisco chiude terzo in 33:15, facendo felice tutta la città e l’intera Atletica San Giovanni Bosco.

Ottimo triatleta, tra una gara e l’altra viene a correre: sempre brillante, Vito Perta (GS Paolotti – Atl. Martina Franca) è quarto in 33:20, a precedere l’esemplare Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle), sempre tra i primi, mai una polemica, quinto in 33:39. Sesto posto per il vice campione europeo SM55 di mezza maratona (domenica scorsa ad Alicante, in Spagna): l’eterno Enzo Romano (Montedoro Noci) è sesto in 34:16, davanti alla promessa, di età e di fatto, Pietro Torroni (Runners San Michele Salentino), un ragazzo che a mio modesto parere può migliorare di molto, settimo in 34:17. E’ ottavo Antonio Di Giulio (Atletica Pro Canosa), grandi ritmi in allenamento ma purtroppo con il freno tirato in gara, in 34:24; altro boato per il nono, di nuovo la squadra di casa, questa volta rappresentata dal validissimo Mario Greco, in 34:30; chiude la top ten, Vito Alò (Atletica Monopoli), maestro di regolarità e serietà, in 34:35.

Grande lotta tra le donne, a presentarsi per prima sul traguardo è l’ottima Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), una persona che stimo davvero tanto, che conclude in 38:49, 88^ assoluta. In grande forma, Mariantonietta Amatulli (Montedoro Noci), un misto di gentilezza e di grinta, è seconda in 40:19, con la bravissima Marie France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), a completare meritatamente il podio in 40:27.

Brillante prestazione di Ornella Donghia (Nadir on the road Putignano), quarta in 40:33, a precedere la tenace Marisa Russo (Marathon Massafra), quinta in 40:54, e la determinata Antonia Chiochia (Taranto Sportiva), sesta in 40:59. Sempre potente, Roberta Lanzillotti (Atletica Carovigno) è settima in 41:19, seguita da Mara Lavarra (Amatori Putignano), un tantino meno veloce del solito, ottava in 41:26, e dalla capacissima Francesca Riti (Montedoro Noci), nona in 41:40. Carmen Albani (Atletica Polignano), sempre combattiva, è decima in 42:23.

847 risultano i finisher: tra le donne, sempre sorridente, chiude Antonella Stani (Ikkos Atleti Taranto) in 1:23:48; tra gli uomini, Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano), classe 1933, in 1:39:54, che ha corso tutta la gara in compagnia di Leonardo Palmisano, oramai 90enne, reduce da una caduta da un albero (fa tuttora il contadino!) e dalle vertebre schiacciate, ma tanta voglia di correre, oggi “libero”. Chapeau, signori!

Alcun problema odierno di rilevazioni elettroniche, di presenze in classifica, di stampanti che non funzionano, e tutto scorre via liscio e immediato con le classifiche subito affisse e, conseguentemente, non apppena arrivati gli ultimissimi, il via alla cerimonia di premiazione.

Cerimonia agile e veloce che comincia naturalmente dai due vincitori, Albanese e Carrino, premiati con un paio di scarpe dal sempre presente, sia come atleta che come sponsor, Giambattista Colangelo, il signor Top Running di Castellaneta. Per i due vincitori, inoltre, una mega confezione di ciliegie, latte di olio, tris di bottiglie di vino e trofeo, il giusto tributo a chi vince!

A seguire la premiazione dei primi cinque di ciascuna categoria sino alla 60 maschile e alla 50 femminile (i primi tre delle restanti), tutti premiati con bottiglie di pregiato vino (tre, due e una a scalare).

Premi anche per i primi tre liberi e libere che hanno ottimamente partecipato e che speriamo di vedere presto tesserati Fidal; il premio ad estrazione, per chi ha comprato il biglietto, uno splendido dipinto del maestro–podista Pietro Carrieri, va ad un vincitore al momento non presente, ma che riceverà a casa il quadro.

Toccante la consegna della targa del memorial Valerio Resta alla moglie, la troppo addolorata Maria Fiele, atleta della società organizzatrice: tante le lacrime di Maria, a me piace ricordarli sempre uniti e vicini…

Ultimo atto ufficiale, la premiazione delle prime cinque società per numero complessivo di arrivati: vince la Montedoro Noci con 62 finisher su Marathon Massafra (48), Amatori Putignano (46), Gioia Running (42), Nadir on the road Putignano (41).  

La foto di gruppo dell’Atletica San Giovanni Bosco Palagianello è l’ultimo atto della manifestazione, unitamente ai ringraziamenti del fattivo presidente Claudio Notarangelo e ai saluti di speaker Paolo.

Anche quest’anno, a costo di essere ripetitivo, l’unica cosa che non ha funzionato sono stati i numeri, peccato perché questa manifestazione, secondo me davvero ben organizzato e dal tracciato molto particolare, meriterebbe molto di più. Speriamo per le prossime edizioni!

Intanto, per l’imminente futuro, domenica prossima il Corripuglia fa tappa a Carosino, sempre nel tarantino, in occasione della 6^ Carosino in corsa, valevole come 11^ tappa e soprattutto come campionato regionale master 10 chilometri: converrebbe non mancare…

 

1 commento

  • Link al commento Claudio Notarangelo Mercoledì, 30 Maggio 2018 17:54 inviato da Claudio Notarangelo

    Grazie Roberto, sempre molto utili i tuoi articoli...per noi sprono per migliorarci sempre di più. Chiediamo scusa, anche per la non perfetta consegna dei due ristori di sali minerali....ma per l'anno prossimo sicuramente (oltre ad ideare un tracciato nuovo ma sempre affascinante ) precederemo due rifornimenti di acqua oltre ai sali all'arrivo. Grazie ancora

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