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Ago 30, 2018 Michele Rizzitelli 2592volte

Agosto di fuoco (22 maratone e una Sei Ore)

Gargano e Ancora sotto la tutela di Lucio Battisti Gargano e Ancora sotto la tutela di Lucio Battisti Michele Rizzitelli

Dopo un luglio bollente, un agosto infuocato! Nella prima decade di luglio, 10 maratone consecutive in Austria con Angela prima assoluta; il 12, piatta maratona nel Parco Ruffini di Torino sotto un temporale estivo; il 15, la 50 km del Monte Grappa con caldo tropicale nella prima metà e freddo glaciale con pioggia nella seconda; domenica 22, riposo per assenza di maratone in Italia. Il mese di luglio si conclude il 29 alla 50 km del Gran Sasso con partenza-arrivo nel gioiello medievale di Santo Stefano di Sessanio (1.200 m s.l.m.) e per molti chilometri a scorrazzare su Campo Imperatore (1.700 m s.l.m.), piccolo Tibet italiano, sotto un sole cocente; non l’ombra di un albero, le cui radici potevano impedire la crescita rigogliosa dell’erba che in estate doveva nutrire le greggi che poi dovevano andare a svernare nel Tavoliere di Puglia.

Il primo agosto, la “Levante” scivola veloce nella pianura pugliese e sulla Salerno-Reggio Calabria per giungere a Curinga (CZ), piccolo paese appollaiato sui primi rilievi collinari tirrenici. Il 2 agosto, di primo mattino, si è al via della 1^ Edizione della Maratona di Montagna, un duro percorso ricavato sulle montagne che sovrastano il paese. Curinga ha le spalle rivolte ai monti e la fronte al mare, distante 7 Km. Il 3 agosto si è sul suo mare per la 2^ Edizione della Maratona in Pineta, che si disputa a ridosso della grandiosa spiaggia sabbiosa. Fanno ombra gli alberi, ma il caldo è torrido, l’umidità alta, e pesante la corsa sulla sabbia compatta. Il piatto forte della trasferta calabrese viene servito sabato, 4 agosto, alle ore 18:00. Si corre la 11^ Edizione della 6 Ore per le strade di Curinga, un circuito tagliagambe di 3.200 m dall’altimetria proibitiva. La partecipazione della città è straordinaria, tutti gli abitanti sono lungo le strade a fare un tifo da stadio. Fiori vengono gettati sugli atleti, e qualche vecchietta di stampo antico fa pendere dal balcone la più bella coperta, forse quella portata in dote al matrimonio. E si affacciano nella mente i miei ricordi di bambino, quando era in uso esporre sui balconi le più belle coperte per onorare il Santo che passava in processione. A mezzanotte, conclusa l’ultramaratona, grande tavolata luculliana nella piazza antistante la Chiesa Madre al chiaro di luna di una notte d’agosto. E’ quasi l’alba quando si va a letto.

La sveglia, domenica 5 agosto, suona al primo canto del gallo. Ci aspettano 1.230 km di A1 in direzione nord. Il navigatore è indirizzato verso Gozzano, graziosa città affacciata sul Lago d’Orta dove, sabato 4 agosto, è iniziata una serie di 10 maratone consecutive che si concluderà il 13. Lunedì, 5 agosto, ci schieriamo sul lido sabbioso, possedimento di Paolo Gino, per correre le rimanenti otto. Per via di uno speciale gemellaggio, i tempi delle due maratone completate a Curinga verranno considerati validi ai fini della classifica finale. Il lago d’Orta, intimo e raccolto, è bellissimo. Ma ciò che lo rende il più romantico del mondo è quella isoletta completamente occupata dal campanile romanico, dalla chiesa e dall’antico monastero; posta nel suo centro geografico, sembra un cuore palpitante che rende il lago un organismo vivente. E poi la cerchia dei monti che lo cinge, i piccoli paesi aggrappati al loro campanile per non cadere nel vuoto, ed è un vero miracolo se il Santuario della Madonna del Sasso non cada nelle sue acque limpide. Il percorso della maratona è sempre lo stesso: si parte dal lido di Gozzano, ai piedi della Torre del Buccione, si costeggia la riviera inferiore del lago per 10,5 km fino a Ronco e ritorno, da percorrere due volte. Quasi 1000 atleti si sono cimentati, moltissimi gli stranieri. Hanno portato a termine tutte le maratone 49 uomini e 22 donne. Michele con 52:22:07 è stato 24°, Angela con 55:59:40 è stata 7^.

Martedì, 14 agosto, si fa rotta verso sud e dopo 630 km si giunge a Rieti, centro geografico d’Italia, l’antica Reate dove si consumò il Ratto delle Sabine. Nessuna donna voleva sposare quegli zoticoni di Romani, che dovettero ricorrere al rapimento e metterle di fronte al fatto compiuto. Che poi, conosciute le loro doti, se ne innamorassero, è un altro discorso. In questa città, uno stravagante organizzatore, Felice Petroni, ha organizzato una serie di 12 maratone consecutive per altrettanti atleti stravaganti. Sono accorsi maratoneti freschi e alcuni reduci del Lago d’Orta non colpiti da acciacchi tendinei, legamentosi o muscolari che avevano ancora liquidi e sali minerali nei loro tessuti, nonché ultime riserve lipidiche, glucidiche e protidiche da spendere. Trovandoci sulla strada di ritorno verso casa, ci siamo detti: “Perché non ce le facciamo? E’ un’occasione troppo ghiotta per lasciarcela sfuggire”. E così il 15 agosto, in pieno solleone, siamo ai blocchi di partenza. A differenza del Lago d’Orta, Felice Petroni ogni giorno s’è inventato un percorso diverso. Per sei giorni abbiamo setacciato tutta la Conca Reatina, e non c’è palmo del suo asfalto o dei numerosi chilometri delle sue piste ciclabili che non sia stato battuto dalle nostre suole. Abbiamo vagato fra campi di granturco e steli di girasole con capolino ormai reclinato, senza che potessero ripararci dai raggi infuocati del sole d’agosto. Refrigerio davano le fresche acque sorgive e quelle del Velino più volte saltato sui suoi ponti. Nelle rimanenti sei maratone siamo stati catapultati sulle prime pendici verdeggianti che fanno corona alla Conca, disseminati da borghi cari a San Francesco. Il Frate era di casa da queste parti, e ha lasciato conventi inseriti in un suggestivo ambiente naturale ove regna pace e misticismo. Sulle alture di Cittaducale, Rivodutri, Poggio Bustone, Colli sul Velino e Contigliano abbiamo trovato la tanto agognata ombra, pagando il pegno del percorso ondulato. Circa 200 i maratoneti che vi hanno preso parte, 3 quelli che hanno completato la serie completa: Angela Gargano in 66:32:50, Michele Rizzitelli in 60:24:23 e Vito Piero Ancora in 64:54:51. Non è evento di tutti i giorni vedere una coppia conquistare il gradino più alto del podio maschile e femminile; era già capitato nel 2008 alla 24 Ore di Termini Imerese, in cui Michele vinse con 187,200 km e Angela con 173,700 km.

In 25 giorni abbiamo corso 22 maratone e una 6 ore, per un totale di 974 km. Partendo dal sud (Puglia) siamo andati ancora più a sud (Calabria), poi dal sud al nord (Piemonte), e dal nord al centro (Lazio). Nei due giorni di riposo abbiamo percorso rispettivamente 1230 km e 630 km. Finalmente siamo tornati a casa con la macchina piena di bottiglie di vino, formaggi, salumi, cesti di prodotti locali e tante medaglie. Sono queste le ricompense della più dura delle corse amatoriali.