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Set 22, 2018 Ufficio Stampa Evento 2001volte

San Lorenzo in Banale (TN) – 2^ SkyGhez

L'arrivo del vincitore L'arrivo del vincitore Foto Luca Albrisi – Pillow Lab

22 Settembre - C’è la nobile firma dell’azzurro dello sci alpinismo Federico Nicolini sulla seconda edizione della SkyGhez, la spettacolare skyrace che ha chiuso il trittico del Comano Mountain Circuit e che, al femminile, ha premiato l’atleta di casa Giuliana Gionghi, lesta ad approfittare dell’errore di percorso in cui è incappata la grande favorita della vigilia Paola Gelpi, seconda come un anno fa.

Nicolini, che vive a Molveno e in estate si allena praticando la corsa in montagna, ha operato il forcing decisivo nel tratto più duro della salita che conduce ai 2714 metri di cima Ghez, e si è presentato sul traguardo di San Lorenzo in Banale in solitaria, vittorioso con tanto di nuovo record della gara. Il forte skialper del Team Scarpa, che correva a due passi da casa e conosceva dunque le insidie del percorso, ha fermato il cronometro sul tempo di 2h28’31”, di 7 minuti più basso rispetto a quello fatto segnare lo scorso anno dall’allora vincitore Gil Pintarelli (2h35’32”), impossibilitato a difendere il titolo in quanto vittima di un incidente in bici in settimana.

Anche il secondo e il terzo classificato, il trentino di Vigolo Vattaro Andrea Debiasi (Team Crazy Idea) e il moriano Christian Modena (Mud and Snow) sono riusciti a chiudere sotto il precedente primato della gara, secondo e terzo all’arrivo dopo un bel testa a testa con un distacco rispettivamente di 2’57” e 4’01” dal vincitore.

Gli oltre 130 iscritti, di cui 120 partenti, hanno preso il via alle ore 9 da località Promeghin a San Lorenzo in Banale, chiamati a coprire i 20 chilometri del percorso, conditi con 2200 metri di dislivello. Un tracciato esigente, che presentava passaggi tecnici sia in quota che in discesa e che, pertanto, ha esaltato le doti degli specialisti della corsa in montagna. In primis quelle di Nicolini, che ha preso subito il comando delle operazioni, con Debiasi e Modena in scia.

I tre hanno corso fianco a fianco nelle prime battute di gara, fino a quando Nicolini ha deciso di aprire il gas, costringendo i diretti concorrenti alla vittoria ad alzare bandiera bianca. L’azzurro dello sci alpinismo ha scollinato per primo in vetta a cima Ghez, dove ha trovato un tifo particolarmente caldo ad accoglierlo, e ha poi amministrato il vantaggio in discesa, andando a raccogliere il meritato applauso del vivace pubblico accorso nella zona d’arrivo a San Lorenzo in Banale. Un applauso doppio per lui, autore del nuovo record della manifestazione organizzata dalla dinamica Comano Mountain Runners.

Dietro, quindi, è andata in scena la serrata e sportiva lotta per la piazza d’onore, che ha premiato Andrea Debiasi. Quest’ultimo ha sfruttato le proprie doti di discesista per tenersi alle spalle il combattivo Christian Modena, terzo a poco più di un minuto dall’amico-rivale. Più staccati gli altri, con l’altoatesino Ivan Paulmichl e il roveretano Davide Delladdio (Gente Fuori Strada) a completare la top 5, seguiti in sesta piazza dal portacolori della società organizzatrice Andrea Titta.

Nella gara femminile, invece, Giuliana Gionghi è stata profeta in patria, impostando una gara regolare. La Gionghi, che è proprio di San Lorenzo in Banale, si è regalata la gioia di alzare le braccia al cielo nella gara di casa, lei che in stagione era già riuscita a centrare il bersaglio grosso alla Comano Ursus Extreme Trail, la seconda delle tre prove del Comano Mountain Circuit, senza dimenticare l’argento (alle spalle di Corinna Ghirardi) conquistato alla Valandro Vertical Race, la manifestazione che ha aperto il circuito nel giugno scorso.

La vincitrice ha chiuso in 3h17’56” e ha preceduto all’arrivo la grande favorita della vigilia, la portacolori del Team La Sportiva Paola Gelpi, tradita da un errore di percorso in discesa mentre era lanciata verso la vittoria. Per lei è arrivato un comunque positivo secondo posto (3h25’40”), con la lombarda Flora Morandi (Trail Running Brescia) a completare il podio in rosa (3h44’09” il suo tempo).

Gli arrivi si sono susseguiti nel primo pomeriggio. In seguito, è stata la volta delle premiazioni, sia della SkyGhez che del Comano Mountain Circuit, con un riconoscimento particolare per tutti quanti hanno preso parte a tutte e tre le gare proposte dalla Comano Mountain Runner, che hanno portato gli appassionati della corsa in montagna alla scoperta delle cime e degli scorci più suggestivi del territorio delle Giudicarie Esteriori.

Le voci dei protagonisti                                                

Vittoria e nuovo record della manifestazione. Federico Nicolini ha un doppio motivo per essere soddisfatto della propria prova. «Non posso che essere contento della mia prova – ha commentato il vincitore – Siamo partiti subito forte, il ritmo è stato alto per tutta la gara. Sapevo che, per vincere, avrei dovuto fare la differenza in salita, perché in discesa c’è chi sa andare più forte di me. Così, quando siamo arrivati in località Prada, ho provato ad accelerare e sono riuscito a prendere un buon vantaggio. Voglio fare i complimenti allo staff della Comano Mountain Runners, che ha organizzato una grande gara, tecnica e stupenda, una vera skyrace».

«Nicolini ha imposto un ritmo insostenibile – ha aggiunto Andrea Debiasi, secondo classificato – A quel punto, ho affrontato la salita con il mio passo e ho fatto una bella battaglia con Modena nel tratto in cresta. Poi, sfruttando la parte più tecnica della discesa, sono riuscito a guadagnare qualche centinaia di metri. Un vantaggio che sono riuscito a portare fino all’arrivo e che mi ha permesso di tenersi dietro un signor avversario, un atleta che non molla mai. E lo si è visto anche questa volta».

Chi non molla mai è Christian Modena, che ha speso parole d’elogio per gli organizzatori e per il tracciato della SkyGhez. «Per me questa non è “una gara”, ma “la gara” - ha commentato Modena - Per i primi della classifica, per gli specialisti delle skyrace, è divertimento allo stato puro. Il ritmo è stato altissimo e, a un certo punto, ho provato a forzare nell’intento di accorciare le distanze da Nicolini, ma Federico andava davvero troppo forte. La battaglia con Debiasi è stata serrata e penso che sia per me che per lui sia stata una bella gara. Non per tutti, perché richiede una certa preparazione, testa e lucidità. Ma per un appassionato di questo sport è il massimo, direi imperdibile».

Oltre agli applausi per Nicolini, volto noto al pubblico locale, ci sono stati quelli per l’atleta di casa Giuliana Gionghi, trionfatrice a casa propria. «Vincere è sempre bello, vincere la gara di casa lo è doppiamente – ha raccontato la vincitrice – Non vorrei sembrare di parte, perché sono del posto, ma il percorso è davvero stupendo. Spiace per Paola che ha commesso un errore di percorso. Io ho impostato una gara regolare e sinceramente non sapevo se la Gelpi mi fosse davanti o meno. Mi godo questa vittoria, a casa mia».

«Ho commesso un errore di percorso in discesa, cose che possono succedere quando sei in preda alla fatica e corri a testa bassa – ha spiegato Paola Gelpi, che dimostra grande sportività e ironizza sul proprio errore – Diciamo che la gara mi è piaciuta così tanto che ho voluto allungare un po’ il percorso. Sono comunque contenta della prestazione e di aver partecipato nuovamente a questa splendida gara. Ci riproverò l’anno prossimo».

C’è soddisfazione anche sul volto della terza classificata, la bresciana Flora Morandi. «La fatica è stata tanta – ha dichiarato dopo aver tagliato il traguardo – ma la soddisfazione è stata altrettanta. In vetta abbiamo trovato uno splendido tifo e una vista magnifica. Alla SkyGhez non manca davvero nulla».

I complimenti ricevuti dagli atleti non possono che far piacere al presidente della società organizzatrice Marco Buratti. «A noi della Comano Mountain Runners piace pensare in grande e, se siamo riusciti ad allestire un bel trittico di gare, è grazie al lavoro di uno staff affiatato e di uno splendido gruppo di volontari – ha commentato Buratti – Hanno realizzato e stanno realizzando quello che per me, fino a poco tempo fa, era soltanto un sogno».