Domenica 13 gennaio a Novara si è svolta la 23^ edizione della Maratonina di San Gaudenzio, con oltre 1200 arrivati, a cui vanno aggiunti i partecipanti delle corse non competitive. Michele Belluschi (Atletica Recanati), non a caso pettorale numero 1, è stato il primo a tagliare il traguardo col tempo 1h10’22”. Chiara Milanesi (Fò di Pe) la miglior donna in 1h22’56”.
Buona l’organizzazione, comprensiva di medaglia, servizio navetta dalla stazione e tanto altro, tra cui il gustoso riso party finale. Al gorgonzola. Il tutto supportato dalle strutture e servizi del PalaIGOR, il Palazzetto dello Sport.
Tutto bene? Quasi, perché qualcosa non è andato per il verso giusto sul percorso. A questo proposito lasciamo la parola a Marco Scianca, alfiere dell’Atletica Lambro nonché esperto runner: “Percorso più corto di circa 220 metri per una curva non ben segnalata che ha indotto tutti a tagliare la traiettoria. Sulla foto ho evidenziato in verde la traiettoria giusta che avremmo dovuto tenere. Invece ci siamo tutti diretti nell’altra direzione, finendo su una breve scalinata che ha tagliato la curva (in rosso la mia traccia GPS). Mi sono accorto dell'errore scorgendo in fondo alla curva un addetto al percorso, che nessuno ha però notato, data la pendenza della strada in quel punto”.
E così il dottor Scianca, apprezzato medico, ha percorso 20.870 metri invece dei canonici 21.097. E mezzo, per la precisione. E non è il solo, a sentire le dichiarazioni di altri partecipanti o i loro post sui social network che mostrano tracce di GPS anche con 400 metri in meno. E qui nasce il sospetto che forse, anche al netto del taglio involontario al chilometro 17, il tracciato fosse comunque più corto. Perché va bene che i GPS non sono il vangelo, però in una corsa su strada è raro percorrere meno della distanza nominale.
Ci sarebbe da domandarsi come è stato misurato il percorso dalla UISP (la gara non era FIDAL), ammesso che sia stato misurato. In ogni caso, quando si resta più corti, non protesta nessuno, anzi piovono i personali e tutti sono più contenti. Concorrenti che ritorneranno volentieri ed ovviamente gli organizzatori. Questo è running-marketing. Sveglia ragazzi!