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Nov 22, 2019 Marcello Villa 3467volte

9 Pro e 4 Pro…blemi per la Maratona di Palermo

Eccoci qua... Eccoci qua... M. Villa

Incuriosito dalla città (dove non ero mai stato in precedenza) e dalla voglia di sperimentare una gara per me nuova, mi sono iscritto per tempo (agosto) alla Mezza Maratona di Palermo, al costo di 20 Euro, davvero modesto. 

Arriviamo a Palermo il venerdi con un vento teso (e atterraggio da brivido vista la turbolenza che scuoteva l'aereo, nonché meritato applauso al pilota quando abbiamo toccato terra), ma il clima è favoloso. Partiti da Milano con pioggia e 10 gradi, arriviamo col sole, 22 gradi, vegetazione rigogliosa nonostante sia novembre, insomma un altro mondo.

La città è bellissima e merita una visita approfondita: e qui casca l'asino (cioè io) perché tra i monumenti, la bellezza dei luoghi, la cucina saporita, arrivo al sabato sera con le gambe stanchissime e lo stomaco appesantito dagli spaghetti alla Norma, le melanzane alla parmigiana, il fritto di pesce, la caponata e infine la cassata e il cannolo!

Quanto alla gara, su cui vedi già

 http://podisti.net/index.php/in-evidenza/item/5287-palermo-25-maratona-di-palermo-domina-il-kenya.html

devo osservare alcuni indubbi pregi, ma anche qualche ombra, e mi permetterò più avanti di suggerire dei correttivi da porre in atto.

Cosa mi è piaciuto:

  • il percorso.

Bello, molto filante e quasi tutto rettilineo, dal Giardino Inglese siamo andati a Mondello transitando per il Parco della Favorita, arrivati a Mondello giro di boa e quindi ritorno in città con arrivo al Giardino Inglese, luogo di partenza e arrivo.

Attenzione: il percorso NON è piatto, anzi! Già il vialone di partenza (Via della Libertà) è in leggera salita (e in leggera discesa al ritorno) ma soprattutto nel Parco della Favorita c'è una salita di circa 3 km., leggera ma continua; giunti al culmine della salita si esce dal Parco e ci si invola in discesa verso Mondello. Il tutto costeggiando il Monte Pellegrino, con scenari e vegetazione per me inconsueti ma davvero spettacolari, da lasciare senza fiato

Dopo il giro di boa di Mondello, luogo dove si percorre non più di 1 Km., si ritorna verso Palermo e comincia la salita ((altri 2,5 Km.), percorrendo a ritroso quella discesa che avevamo salutato con gioia e che ora ci presenta il conto, essendo ormai al 10° Km..

Di nuovo nel Parco, con il Monte Pellegrino sulla sinistra e deviazione dentro/fuori con tratto di sterrato, quindi si esce e si imbocca Viale della Liberà in leggera discesa, altro giro di boa e arrivo.

Percorso non facile da interpretare, con due salite lunghe che mettono alla prova la tua preparazione. Io ne avevo ben poca e quindi potete immaginare quanto sia stato brillante in quei tratti impegnativi.

La lunghezza del percorso secondo il mio GPS è  stata di 21,4 Km., va bene così.

 

  • I ristori e i volontari

Ben posizionati, acqua e sali e i volontari molto gentili e disponibili, anche al ristoro finale ed alla consegna della medaglia.

 

  • La spugna

Nel pacco gara era inserita una spugna per permettere di usufruire degli spugnaggi, ottima scelta ecologica che condivido e di cui ho fatto ampio uso.

 

  • Il clima e l'orario di partenza.

Siamo stati fortunati, abbiamo avuto qualche spruzzata di pioggia e un po' di vento, che ci ha permesso di correre con una temperatura attorno al 15-16 gradi. Abituato al clima milanese, temevo un caldo eccessivo, e invece novembre è il mese ideale per correre a Palermo. Partenza alle 9, quindi non troppo tardi, a mio parere orario ideale.

 

  • La maglietta

A me (ma mi sembra anche a molti altri atleti) è piaciuta, un colore verde particolare molto gradevole.

 

  • La medaglia

Davvero notevole, un'opera d'arte. Distribuita anche a chi come me ha corso la Mezza.

 

  • L'attenzione delle Istituzioni

Alla partenza era presente il Sindaco di Palermo che ha salutato i partecipanti con un breve discorso. A me ha fatto piacere che fosse presente e che abbia dedicato anche solo 10 minuti del suo tempo alla manifestazione e inoltre ho avuto l'impressione che le sue parole di saluto, di apprezzamento e di rispetto per noi podisti fossero sincere e convinte, non solo parole di circostanza.

 

  • Il sito internet

Sempre chiaro ed aggiornato, l'unico difetto che ho trovato è la differenza di percorso lì pubblicata rispetto a quello che abbiamo effettivamente affrontato: probabilmente è intervenuta qualche modifica dell'ultimo momento, dovuta secondo me al vento che faceva cadere i rami delle palme e rischiava di colpire e ferire qualche concorrente.

 

  • La città
    Molto bella, spettacolare, monumentale, particolare. Vale il viaggio ed infatti alla partenza ho sentito parlare molte lingue, molti francesi, ma anche austriaci, tedeschi, inglesi e spagnoli.

 

Non posso sottacere alcune mancanze, che possono facilmente trovare - almeno a mio parere - il giusto correttivo per poter prestare un eccellente servizio al podista.

 

  • La cartellonistica

L'Expo, come da indicazioni del sito, era posto al Giardino Inglese, ma arrivati a questo parco cittadino non c'era neanche un cartello indicatore che ti indirizzasse verso l'Expo.

Altrettanto, alla domenica mattina, non c'era un cartello che indicava dove fossero posti gli autobus adibiti a deposito borse: mancanza piuttosto grave secondo me,  e facilmente risolvibile! E' vero che gli addetti - molto gentili - ci hanno indirizzato, però essendo una maratona internazionale con molti stranieri sarebbero stati graditi un po' di cartelli (in almeno due lingue) che indirizzassero i podisti verso il deposito borse.

 

  • I Gazebo

Non c'era nemmeno una tenda e/o un gazebo dove cambiarsi. Va bene che non faceva freddo, però cambiarsi all'aperto non è il massimo, soprattutto per una manifestazione che ha la pretesa, l'ambizione e lo spirito di avere carattere e respiro internazionale. Secondo me, quanto meno per le donne sarebbe stato opportuno/necessario predisporre una tenda loro riservata per non costringerle a cambiarsi in pubblico con dei contorsionismi da circo.

Per vero, se ci fosse stata una tenda anche per gli uomini non l'avrei disdegnata, visto che nel frattempo aveva piovigginato e quindi abbiamo appoggiato i vestiti  e le borse sulla terra umida

 

  • Il chip.

Il cronometraggio è stato effettuato col vecchio chip da legare alla scarpa e quindi all'arrivo  si è dovuto sciogliere i lacci delle scarpe e restituire il chip. Vedansi le considerazioni espresse al punto precedente; in una maratona internazionale avrei visto meglio un chip applicato al pettorale.

 

  • L'acqua alla partenza.

Al mattino alla partenza avevo sete, mi sono recato dove c'erano gli addetti al ristoro finale e ho chiesto se mi potevano dare una bottiglietta d'acqua.

Risposta : “Assolutamente no, sono contate” (Sic!). Non ho parole. Non eravamo in 10.000 a chiedere una bottiglietta d'acqua, c'ero solo io, credo/spero che l'organizzazione abbia considerato un adeguato scarto in tema di scorta d'acqua, e quindi “spendere” una bottiglietta alla partenza non credo potesse influire più di tanto. Ma tant'è.

Tranquilli! Non mi sono perso d'animo di fronte a tale perentoria risposta, e ho chiesto allora se c'era nei dintorni una fontanella. Risposta : “Certo! Qui a 20 metri, eccola là, ma è guasta!!” E infatti dal cannello non usciva nulla e – apparentemente - questa “siccità” della fontanella risale a molto tempo fa.

Nella sostanza, e  per farla breve, sono rimasto a bocca asciutta fino al primo ristoro del 5° Km.

Sono quelle piccole cose che vanno ad offuscare una bella manifestazione e un indubbio sforzo organizzativo ed umano di molti.

 

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Comitato Organizzatore