5 marzo - Aim 2023 e San Remo. Non quello delle canzonette ma San Remo Laverda. Soltanto un santo poteva avere tutta la pazienza che ha avuto lui la scorsa settimana con la sottoscritta. 
Guardo il tempo massimo. Per 43 km con circa 2000 m di dislivello, soltanto 8 ore! Non sono le otto ore che mi preoccupano, conosco quei sentieri: è il primo cancello. Quattro ore per arrivare a Faedo dovendo fare anche i duecento gradini sono troppo poche. E' vero, potrei fare la distanza più breve, i 20 km, ma non mi va proprio. Tanto rompo, che il povero Remo pur di non sentirmi più, allunga il primo cancello di 15 minuti. Bon, posso andare.

Domenica, partenza con un cielo un po' grigio, e come sempre imbottita come un palombaro parto dopo aver abbracciato Stefano Morselli.
Fatto nemmeno un chilometro si inizia a salire di brutto. I sentieri sono belli ma letteralmente aridi. Mi giro e ops, sono ultima (tanto per cambiare). Nessun problema, cerco di muovermi ma dopo una settimana di antibiotici le mie gambe sembrano pezzi di legno.

Ho tempo per pensare. Finalmente dopo una decina di chilometri, giù da Monte Pian c'è il primo ristoro. I volontari, tutti amici che conosco da una quarantina d'anni, mi prendono bonariamente in giro. "Ma come, non sei ancora stanca? Hai ancora fiato? Siamo vecchi, vieni a passeggiare con noi". Ringrazio, prendo dei buonissimo datteri e riparto “a razzo". Mi aspetta una lunga discesa.

So però che mi attendono i gradini e pure i crampi. Crampi che si presentano fino alla croce di Faedo. Sono le 11 e 55 e passo il cancello. Brava, mi dico. Remo si informa se sono transitata, forse teme di dovermi fermare. Metà è fatta.
La pacchia è però finita, mi attende una salita da piangere. Sento alle spalle le voci di due persone. Sono le scope Luisella e Lucio. Due persone stupende che fino all'arrivo non smetteranno mai di rincuorarmi.

A Monte di Malo attende il secondo cancello ma riesco a passare pure quello. Contra' Mondini, Monte di Malo, Case di Malo. So che non manca molto, infatti in 8.01.51 riesco ad arrivare.

Mi commuove la sensibilità sia dello speaker che mi ha atteso per congratularsi, sia il sorriso dell'amico Remo. Finalmente si tranquillizza.
I ringraziamenti a tutti sono superflui. Desidero però ritornare sull'argomento scope. Le scope devono essere generose, conoscere il percorso e non abbandonare mai coloro che per età arrivano ultimi.

Apro la solita parentesi, qui in veste di postilla. Il pacco gara è stato consegnato alla fine soltanto agli arrivati. Bravi organizzatori. La famosa frase “Ho pagato e ho diritto” non vale.

Un grazie e un abbraccio a tutti.