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Rodolfo Lollini

Rodolfo Lollini

Messi in archivio Europei ed Olimpiadi, il prossimo appuntamento per l'atletica mondiale è in calendario tra circa dodici mesi e precisamente tra il 13 ed il 21 settembre 2025 a Tokyo. Per gareggiare nella capitale nipponica, World Athletic ha comunicato i minimi, i cosiddetti Entry Standard che trovate nella foto di copertina. Come potete notare, si tratta di tempi/misure che restringono molto la cerchia dei potenziali qualificati in maglia azzurra. Partendo dalla prima riga, dove serve un 10 secondi netti per staccare il biglietto. Senza dimenticare che l’arco temporale di validità delle prestazioni è limitato.

Concentrandoci sulle gare di mezzofondo fino ai 42,195 metri, va segnalato che World Athletic ha dato un ulteriore giro di vite. Ad esempio in maratona, a parte i due nostri attuali primatisti, ovvero Yeman Crippa e Sofiia Yaremchuk, nessun altro azzurro avrebbe diritto di partecipare. 10000 metri: Crippa è 10 secondi oltre il limite e la fresca medaglia d’argento Nadia Battocletti, a Parigi ha chiuso in 30’43”, ovvero 23 secondi sopra. Beh, mettiamola così, non si rischiano polemiche come quando si esclude qualcuno per motivi di abbondanza... Sui 5000, tra uomini e donne, è dentro solo la Battocletti per un secondo. Sui 3000 siepi ci sono i due fratelli Zoghlami. Poi ce ne sarebbe un terzo, ma si è beccato 4 anni di squalifica… Sui 1500 metri al maschile possiamo contare su Pietro Arese e Federico Riva mentre tra le signore l’unica sarebbe Gabriella Dorio, ma senza offesa crediamo che la sessantasettenne primatista padovana non sia più in formissima. Concludendo con gli 800 metri, senza disturbare Fiasconaro, Longo o Sabia, abbiamo Tecuceanu, Barontini ed Elena Bellò tra le donne.

Questo non significa che l’anno prossimo in Giappone andremo in quattro gatti. Come dichiarato dalla stessa World Athletic, il sistema di qualificazione si baserà anche sul World Ranking e circa la metà degli atleti Vi accederanno grazie a questo secondo passaggio. Di certo questi limiti dovrebbero servire ad attenuare certi toni trionfalistici sul nostro movimento. Abbiamo fatto tanta strada, ma ce n’è altrettanta da percorrere.

Si arricchirà di una nuova puntata la “Telenovela” che vede come protagonisti Giacomo Leone, la Giustizia Federale e sullo sfondo Stefano Mei, ad oggi “Candidato Unico” per la Presidenza FIDAL alle elezioni del prossimo 8 Settembre, vista l'esclusione del suo unico antagonista.

Ieri, 23 Agosto, come Vi avevamo anticipato sul nostro precedente articolo che illustrava la vicenda (clicca qui), è stata pubblicata la decisione del Tribunale Federale sul ricorso presentato avverso l‘esclusione della candidatura di Leone alla Presidenza Federale. Riassumendo, la Commissione Elettorale Nazionale lo aveva escluso per due motivi, il suo ricorso al TAR del Lazio e quattro “imprecisioni” tra le 300 sottoscrizioni degli atleti, necessarie per presentare la candidatura. Mentre per il ricorso al TAR la Corte ha dato “ragione” a Leone, ha ritenuto valide le eccezioni “di forma” relative alla sottoscrizioni. La querelle vivrà il prossimo episodio al Tribunale d’Appello.   

Ecco le dichiarazioni di Leone:  “Sono state smontate parte delle motivazioni che avevano portato alla mia esclusione permanendo solo una questione di forma delle sottoscrizioni. Infatti in origine la Commissione Elettorale Nazionale aveva valutato inammissibile la mia candidatura per due motivi, ossia per l’esistenza di un ricorso innanzi al TAR Lazio, ricorso da me proposto per l’annullamento delle modifiche statutarie FIDAL ed indizione assemblea elettiva, prossima udienza fissata al 4 settembre 2024 e per la mancanza dell’indicazione del candidato in 4 sottoscrizioni atleti consegnate direttamente nelle mie mani! (NdR: a nulla sono valse le successive dichiarazioni integrative presentate dai 4 atleti e che confermavano la loro volontà di candidare Leone). Pertanto, al netto delle due riserve, in relazione a quest’ultimo motivo, sono stato escluso perché mancavano due sottoscrizioni atleti al numero richiesto. La motivazione dell’esclusione della mia candidatura riferita al ricorso pendente innanzi al TAR Lazio è stata travolta dal Tribunale Federale mentre sono state ritenute irregolari le sottoscrizioni in questione rilasciate in mio favore. Non solo, la Fidal aveva richiesto la mia condanna per “lite temeraria”.
Anche su questo punto, il Tribunale Federale ha respinto totalmente la richiesta degli avvocati federali. Ho pieno rispetto nella decisione del Tribunale Federale, ed ho apprezzato molto l’approccio dello stesso verso una questione tanto delicata. Complessità riconosciuta anche dallo stesso organo giudicante, nonostante ciò, mi sento di non condividere alcuni passaggi della decisione e stiamo valutando con i miei legali, la possibilità di un ricorso alla Corte D’Appello Federale. Sempre in relazione alle elezioni, come già evidenziato innanzi al TAR, non condivido il modo con cui è stato modificato lo Statuto Federale, non condivido le modalità di accentramento dei poteri in favore del Presidente Federale sottraendoli al controllo e alla ratifica del Consiglio Federale, non condivido le modalità d’indizione e di convocazione dell’assemblea. A mio parere tutto ciò aumenta la distanza tra la Federazione e la base quando invece dovrebbe essere il contrario.
Personalmente mi sento di battermi per una Federazione quanto più inclusiva possibile. Il traguardo ancora non è stato raggiunto, ma ci sono ancora tre appuntamenti: Il Tribunale d’Appello, il Collegio di Garanzia del CONI e il TAR: la strada è ancora lunga ed io confido nella forza che le giuste battaglie conferisce a chi le combatte”.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Lunedì 12 agosto, il Tribunale Federale si è riunito per decidere sul ricorso presentato da Giacomo Leone avverso l’esclusione della sua candidatura alla Presidenza Fidal (qui il precedente) che ha rigettato le eccezioni di inammissibilità presentate dalla FIDAL, fissando fissato l’udienza per decidere nel merito il prossimo 23 agosto concedendo anche un ulteriore termine per la preparazione delle memorie difensive. In caso di accettazione saranno due i candidati alla presidenza FIDAL il prossimo 8 settembre, diversamente il candidato unico sarà Stefano Mei.

Qui di seguito un estratto delle dichiarazioni di Leone: “E’ stata una udienza dura (omissis) Ho estrema fiducia nel Tribunale Federale (omissis). Non sono abituato però al fatto che cavilli burocratici, a mio parere infondati, possano erigersi ad arbitro condizionando la corsa verso il traguardo. (omissis). Personalmente, a situazioni invertite, mi sarei comportato diversamente da Stefano Mei. Anche se fosse stato mio diritto costituirmi in giudizio, a maggior ragione se avessi ricoperto la carica di Presidente Federale, non l'avrei mai fatto lasciando decidere la questione alle istituzioni federali preposte e nel più breve tempo possibile. Attualmente la competizione si è trasferita nelle aule del Tribunale Federale e non nella volontà dei tesserati. Ripeto, è tutto legittimo ma sicuramente in antitesi rispetto a chi afferma di avere il 70/80 % del consenso. La verità è che sappiamo bene che ci sono numerose società, più del 50%, che sono stanche delle tante promesse non mantenute, dell’assenza di dialogo, dei format (vedi Challenge, CDS e Campionati Italiani) che le società hanno più volte sollecitato ad abolire o cambiare e non hanno mai avuto una risposta. Dei continui ritardi con cui si dovrebbe cambiare la Runcard, con l’ultima perla dei Master in partenza per i Mondiali a cui mancano le divise ufficiali (a pagamento). Per non parlare del clima in federazione con tre dipendenti licenziate ed una causa di lavoro che durerà anni. Ci vuole un nuovo impulso, per una Federazione che sia realmente e non solo a parole al servizio delle società.

I recenti risultati di Parigi vedono una nazionale sana frutto dei tanti anni di lavoro. Se pensate che dei 24 atleti che hanno contribuito alla placing table, tanto citata in questi giorni (quando fa comodo citiamo le medaglie, quando fa meno comodo la placing table): Aceti, Arese, Battocletti, Derkach, Desalu, Diaz Hernandez, Fabbri, Furlani, Iapichino, Jacobs, Mangione, Melluzzo, Molinarolo, Osakue, Palmisano, Patta, Polinari, Scotti, Sibilio, Sito, Sottile, Stano, Tortu, Trevisan, vestono la maglia azzurra in 3 dal 2012, in 5 dal 2013, in 2 dal 2014, in 7 dal 2016, 2 dal 2018, 2 dal 2019 e poi per ovvie ragioni anagrafiche e di eleggibilità, Furlani dal 2021, Sito dal 2022 e Diaz era all’esordio con la maglia azzurra. Ciò significa che sono ragazzi, che prima ancora di arrivare alla nazionale erano seguiti da tecnici preparati, da società giudiziose che non hanno affrettato i tempi di maturazione degli atleti stessi, e che successivamente sono stati supportati da società militari (10 dalle FF.GG., 5 dalle FF.OO., 2 da Aeronautica, Carabinieri e FF.AA. e 1 dall’Esercito). Due invece sono civili, Sito del Cus Pro Patria Milano e la Trevisan della Bracco Atletica. Quindi è indiscutibile che questa è la più forte nazionale di tutti i tempi. Costruita faticosamente in tanti anni di lavoro come potrebbe testimoniare Gabriella Dorio, per tanti anni al supporto di questi giovani azzurri, oggi diventati adulti.

(Omissis) Invito tutte le società che vogliono supportare me ed il nostro gruppo ad inviare entro il 24 agosto, via PEC all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , il verbale dell’assemblea dei tecnici e degli atleti e la dichiarazione di elezione di atleti e tecnici che saranno in assemblea a votare la componente dei consiglieri federali atleti, tecnici, il presidente federale e il revisore dei conti. Le società che saranno presenti a Fiuggi lo facciano presente ai nostri referenti regionali o ce lo segnalino attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. “.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Domenica, 11 Agosto 2024 18:35

Cosa ci hanno detto le maratone olimpiche

A chiusura dei giochi e tornando al vecchio amore dei 42 km, permettetemi di condividere alcuni pensieri sparsi sulle gare di maratona parigine.

Sunset boulevard, con tanta ammirazione per quanto fatto in carriera, per i quarantenni Kipchoge e Bekele che peraltro arriva prima di due nostri azzurri… 

Ormai i maratoneti sono assuefatti alle gare “piatte” da record e quando s’incontrano percorsi come quello di oggi, sono in tanti a perdersi.

Grazie RAI per trasmettere in diretta i primi due metri di gara e poi propinarci un’ora di trasmissione con notizie non attuali, Sofia Goggia ed i giochi di Milano e Cortina, farci vedere la breakdance del giorno prima, manco avessimo vinto qualcosa e chi più ne ha più ne metta di cose inutili. Nel frattempo scorrono i primi 20 km con un azzurro solo al comando...

La tattica suicida di Fayel che va in fuga su un percorso difficile, si consuma nella prima mezza e poi fa un positive split da circa 6 minuti ricorda gli amatori… non evoluti. Meucci più lucido, conosce i suoi mezzi, non ci prova neanche e finisce 51mo.

Molto meglio Crippa, attento e prudente, peccato che attorno al km 35 anche a lui si spenga la luce. Era 13mo, sembrava in spinta e poteva realisticamente puntare alla top ten. Chiuderà 25mo a oltre 4 minuti dal vincitore. Purtroppo siamo questi. Una nazione che ha il record nazionale di 6 minuti più alto del mondiale e quelli visti in Francia ne sono l’espressione. Unica speranza Yeman che è il più giovane e di maratone ne ha ancora corse pochine.

Tamirat Tola è un degno successore di Kipchoge: ha trionfato a New York, vinto Mondiali e tanto altro. In Italia ce lo ricordiamo volentieri alla Bo-Classic bolzanina o al Giro al Sas.

Capolavoro Sifan Hassan tra le donne. Come in pista, corre in coda al gruppetto delle prime. Sui due dislivelli più ripidi, saggiamente le lascia sfilare avanti di qualche secondo per non rompere il suo ritmo. Quando le riprende, lascia che le altre tirino, provocando la gara ad eliminazione. Ne ha ben donde, visto che in dieci giorni ha già fatto tre altre gare e non proprio tapasciate: semifinali sui 5000, bronzo in finale ed altro bronzo sui 10000. Nel frattempo i nostri esperti telecronisti prevedono la vittoria delle sue avversarie che ad una ad una, come colpite da maledizione, vengono staccate. Finale rusticano con una bella sportellata alla primatista del mondo, l'etiope Tigst Assefa che aveva tentato di chiuderla in curva mentre subiva il sorpasso.

Corrono meglio le nostre donne, però la differenza con il vertice è addirittura più marcata che al maschile. Sofiia Yaremchuk finisce in 30esima posizione in 2h30'20 a oltre 7 minuti dalla Hassan e l'altra azzurra Epis, reduce da un infortunio ed un lungo stop che hanno reso quasi miracolosa la sua presenza, è 67esima a più di una quarto d’ora.

Insomma, mentre gli altri stanno passando il traguardo, noi con i nostri migliori, siamo circa al 40mo chilometro. Questo è il gap da colmare.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

 

In un’estate già molto calda per gli impegni agonistici dei nostri azzurri agli europei ed ora ai giochi olimpici, c’è un’altro fattore extra sportivo a scaldare ulteriormente gli animi e non parliamo della temperatura ambiente, bensì delle elezioni FIDAL per il prossimo quadriennio. Elezioni che sono dietro l’angolo in quanto si svolgeranno l’8 settembre, data che storicamente per l’Italia non promette bene, ricordando gli eventi che seguirono a quel 1943.

Prima di entrare nella notizia permettetemi anche una riflessione sul meccanismo di queste elezioni, purtroppo comune a molte Federazioni Sportive. Come è possibile che nell’Anno Domini 2024, si debba ancora spostare gente da tutta Italia fino a Fiuggi (destinazione non comodissima peraltro) e non si possa votare on line? Votiamo on line per mille associazioni, per le politiche abbiamo seggi vicino a casa, ormai si può partecipare in video da remoto a riunioni importantissime, fare tutto, compreso votare. Se vogliamo restare nel medioevo, ma migliorare rispetto all’età della pietra, non si potrebbero istituire quantomeno delle sezioni nelle sedi regionali? Oppure garantire un modo più pratico per disporre delle deleghe?

Scusandomi per lo sfogo e tornando alla cronaca, ieri sul sito federale sono stati pubblicati gli elenchi dei candidati che si presenteranno all’assemblea elettiva a Fiuggi.

Da tempo è noto che le compagini contrapposte sono due. Quella che fa riferimento all’attuale presidente Stefano Mei e dall’altra parte quella di Giacomo Leone, attuale presidente di Fidal Puglia e sfidante unico di Mei. I suoi candidati consiglieri, annunciati nei giorni scorsi si trovano nell’elenco insieme a quelli legati all’attuale presidente.

Tutto bene? Si, ma non benissimo, nell’elenco uscito oggi c’è solo il nome di un candidato presidente, Stefano Mei. Giacomo Leone non compare. La sua candidatura sembra essere stata rifiutata dalla commissione elettorale per motivi burocratici che però non sono stati resi pubblici o spiegati all'interessato.

Riportiamo qui di seguito la dichiarazione che ci è stata inviata dal Comitato per l’elezione di Giacomo Leone, in merito ai summenzionati fatti e come sempre siamo disponibili a pubblicare eventuali repliche da parte di tutti i protagonisti della vicenda:

“Cari amici, come sapete, oggi alle 12,00 la Fidal ha pubblicato i nominativi dei candidati alle prossime elezioni ed il mio nome non c’è.
Alle ore 14,03 mi è stata inviata una PEC dalla Segreteria generale che mi informava della mia esclusione, senza alcuna motivazione.
Voglio rassicurare tutti coloro che mi hanno sostenuto e mi stanno sostenendo in queste ore che tutto sarà risolto al meglio. 

Alle ore 16,45 il mio avvocato ha inviato la richiesta di accesso agli atti per conoscere le motivazioni e produrre un ricorso motivato.
Il 29 luglio pomeriggio mi sono recato personalmente in Federazione per consegnare tutta la documentazione necessaria per la candidatura e nessuno ha eccepito nulla.
Sono certo che tramite gli avvocati, sarò reintegrato tra i candidati.

Chiedo a tutti i sostenitori, miei e dei candidati consiglieri, di non arretrare di un millimetro. Non voglio pensare neanche per un minuto che questa esclusione sia frutto di giochi di potere.
Ce la faremo sicuramente.
La federazione ha bisogno di un sereno e civile confronto e di una grande dose di democrazia.

Le elezioni ne devono essere il punto più alto.

Ora rivolgiamo un caloroso pensiero ai nostri atleti che si devono battere al meglio per la nostra bandiera. Oggi non è stata una bella giornata ma le prossime, ci auguriamo, saranno fantastiche per i colori azzurri.
Appena avremo notizie, le renderemo pubbliche.
Grazie a tutti e buone Olimpiadi.

Giacomo Leone"

 

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

Sabato, 20 Luglio 2024 22:41

Tre record italiani al Miglio di Lonato

Le alte temperature non rallentano i “miler” al 5° Memorial Andrea Avigo che si è disputato oggi sabato 20 luglio 2024 a Brescia, presso il Campo d’Atletica “Sanpolino” di Via Don Luigi Barberis, San Polo (BS), dove sono partiti i lavori di realizzazione dell’impianto al coperto con pista da 200 metri: evviva!

La manifestazione comprendeva la seconda fase del campionato provinciale Juniores Promesse e l’ottava tappa del Club del Miglio, il 25° Miglio di Lonato e come anticipato dal titolo, si sono registrati ben tre record italiani. Liliana Cagliani dell’Athletic Team Pioltello ha siglato il nuovo primato SF60 con 6’05”68 che era di Annamaria Galbani e resisteva da 9 anni. Sempre tra gli over 60, ma al maschile, Mauro Pregnolato (Forti e Liberi Monza), appena entrato nella nuova categoria, abbatte il muro dei 5 minuti togliendo 8 secondi al primato precedente di Marco Moracas e fissa il nuovo limite nazionale a 4’52”78. Record SM65 sbriciolato da Maurizio Leonardi (Atletica Master Trieste) che supera il precedente primato di Dario Rappo, non uno qualsiasi, di 13 secondi, scendendo a 5’10”77.

Venendo agli atleti élite, a livello femminile vince Anna Castellani (Atletica Rezzato) in 5’19”80 davanti ad Anna Quaresmini e Marta Gianninoni. Tra i maschi mette tutti in fila lo Junior Giacomo Valotti (Virtus Castenedolo) che in 4'35"29 batte il mai domo Elmostafa Kohli e Daniel Zampedri. Qui tutti i risultati di giornata.

Con la tappa di Brescia il circuito si prende ora due mesi di vacanze. Le ultime due puntate del Club del Miglio si svolgeranno in ottobre. Il 7° Miglio della Brisaola, organizzato dal GP Valchiavenna, si correrà sulla pista azzurra di Chiavenna (SO) il 5 del mese. Chiusura sabato 12 ottobre 2024, sul velocissimo anello del Centro Sportivo Pertini di Cornaredo che ospiterà la terza edizione del Miglio di Cristina, organizzato dal G.S. Montestella.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

E' scomparso ieri, 12 luglio 2024, all'età di 87 anni, Pietro Pastorini, un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla marcia. Anche noi vogliamo rendergli omaggio in quanto Pastorini ha ottenuto grandissimi risultati con gli atleti di vertice. Lo ricordiamo tecnico del campione mondiale Michele Didoni a Goteborg nel 1995 e dell'argento iridato e bronzo europeo Giovanni Perricelli, ma i suoi meriti non si esauriscono qui. Ha portato in nazionale decine di ragazzi e soprattutto ne ha strappati molti di più dai pericoli delle periferie, tenendo corsi gratuiti aperti a tutti. Oltre ad essere stato, a cavallo tra gli anni 70 ed 80, uno dei maggiori promotori con la IAAF (ora World Athletic) dell'apertura della marcia alle donne. Inesauribile organizzatore di gare, è stato l'animatore di quel Trofeo Ugo Frigerio che da più di mezzo secolo è la culla di grandi campioni, speaker o animatore di eventi con gli studenti per promuovere questa disciplina.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

 

NdA: In vista delle elezioni nazionali FIDAL, fissate per il prossimo 8/9 (e già data e luogo scelti sono motivi di contestazione), riceviamo e pubblichiamo questo duro comunicato da parte di www.latletica2024.it , composto dal gruppo che si candida a sostituire l'attuale guida federale e che vede, tra le sue fila, l'ex Presidente Alfio Giomi, ed il candidato alla presidenza Giacomo Leone (l'eroe di New York 1996). Le accuse lanciate all'attuale Presidente Stefano Mei ed al suo team sono molto gravi ed ovviamente noi restiamo a disposizione degli attuali vertici FIDAL, qualora volessero rispondere sulle nostre colonne. Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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ORA BASTA!

Quello che è avvenuto in consiglio federale ha passato ogni limite si è cambiato lo statuto federale la nostra carta di riferimento le certezze della nostra vita in atletica il nostro Vangelo per credenti e per laici. 

Si è azzerato il principio base della nostra storia. 

Chi più produce chi più si impegna chi è più bravo ha più voti. 

Un principio democratico e meritocratico che si può anche cambiare. 

Ma lo decidono le società, non il consiglio federale senza una maggioranza qualificata

Da oggi, più di sempre il nostro mantra sarà il ritorno della legalità.

Le società devono sapere cosa è stato scritto dal Commissario ad Acta, e ci chiediamo quali poteri aveva a disposizione oltre a far rispettare i principi dettati dal CONI, per modificare delle parti che non sono conformi alla storia della nostra Federazione.

Da domani, puoi essere la Studentesca Milardi, la Fratellanza Modena, o la Firenze Marathon, ma la tua adesione per la candidatura del Presidente o dei Consiglieri, vale quanto la società affiliata da 12 mesi che ha fatto il minimo dell’attività. 

Dov’ è andata a finire la tanto sbandierata “meritocrazia” urlata nell’assemblea del 31 gennaio 2021?

Da domani avremo uno statuto pensato per le Federazioni che non hanno i voti plurimi, non solo, avremo articoli scritti con il “copia e incolla” da Statuti di Federazioni che hanno discipline diverse (vedi Triathlon, FITP o Fijlkam).

Delle macroscopiche inesattezze che dovevano evitare di far andare in votazione uno Statuto scritto in fretta e male.

Uno sfregio nei confronti delle società affiliate e finanche del CONI che nella Giunta del 5 giugno si era raccomandato di lasciare 60 giorni dalla messa a disposizione delle “regole” per la candidatura al momento della presentazione delle candidature stesse, ed invece ne passano solo 30 perché entro il 30 luglio bisognerà presentarle con un pastrocchio misto di società, Atleti e Tecnici che dovrebbero nel frattempo essere designati dalle società attraverso assemblee interne.

Un miscuglio assolutamente inaccettabile, solo ed esclusivamente per tagliare le gambe ad una opposizione che è già maggioranza. 

E questo il presidente lo sa, ha paura, e sta mettendo in atto una vergognosa limitazione del vivere democratico all’interno della nostra Federazione.

Uno schiaffo alle società, costrette a votare in una data in cui mai si era votato nella storia della Federazione, ad inizio settembre, con i nostri dirigenti, tecnici, atleti di cui molti ancora in vacanza.

Ma noi non ci fermeremo, per evitare questo scempio della democrazia. 

Lo Statuto può essere modificato esclusivamente dall’Assemblea Straordinaria. 

Il Commissario ad Acta poteva modificare solo le parti in contrasto con la legge odierna (Decreto Legge n. 71 del 31 maggio 2024).

LE REGOLE DELLA FEDERAZIONE LE DEFINISCONO SOLO LE SOCIETÀ AFFILIATE ALLA FEDERAZIONE. RIDATE L’ATLETICA A CHI AMA L’ATLETICA, NON A CHI HA SOLO SETE DI POTERE!

Firmato: Sabrina Fraccaroli, Giacomo Leone, Franco Angelotti, Concetta Balsorio, Marco Benati, Fabio Canaccini, Mario Cotogno, Luigi D’Onofrio, Roberto De Benedittis, Paolo Galimberti, Alfio Giomi, Carlo Giordani, Massimo Magnani, Marisa Masullo, Gianni Mauri, Ida Nicolini, Fabio Pagliara.

 

COSA CAMBIA NELLO STATUTO

 

I POTERI DEL PRESIDENTE

 

Art. 15. Il Presidente

I provvedimenti sulle materie di esplicita competenza del Presidente Federale e nell’esercizio delle deleghe a lui assegnate con precedenti provvedimenti del Consiglio Federale non sono sottoposti a ratifica del Consiglio Federale.

 

Art. 16. Il Consiglio federale

  1. f) ratifica le delibere di urgenza di propria competenza assunte dal Presidente, valutando caso per caso la sussistenza dei presupposti legittimanti l'adozione del provvedimento, ad eccezione delle materie di esplicita competenza del presidente federale e delle deleghe a lui assegnate con precedenti provvedimenti del Consiglio Federale;

 

Seppure queste norme fanno parte dei principi ispiratori del CONI, a nostro parere non possono ledere il principio di democrazia. Una delega data a maggioranza, seppur ristretta, consente al Presidente di non tornare mai più in Consiglio Federale sull’argomento. Un potere eccessivo dato al Presidente.

 

LE CANDIDATURE

 

Art. 37 bis - Presentazione Candidature

Si passa da un sistema a voto plurimo a quello a voto singolo, inserendo di fatto anche atleti e tecnici nel voto per le candidature:

In sostanza per candidarsi a Presidente servono:

301 sottoscrizioni di cui 60 atleti e 30 tecnici aventi diritto a voto

Per Candidarsi a Consigliere bastano

34 sottoscrizioni di cui 7 atleti e 3 tecnici aventi diritto a voto

 

Nell’art. 37 bis 2 quinques è inserita la norma: 

Fermi restando i limiti di cui al presente articolo è consentita la possibilità di prevedere la suddivisione delle sottoscrizioni delle candidature fra una o più discipline.

 

Questa norma si riferisce al 7° principio del CONI dell’elegibilità alle cariche federali. All’art. 9 che fa riferimento specifico a Federazioni che hanno più discipline! (Es. FIJLKAM) Quindi non c’entra nulla con la nostra Federazione!

 

LA VALIDITÀ DELLE ASSEMBLEE

 

Art. 12 Validità delle Assemblee

1 bis. Nelle sole Assemblee elettive, il quorum costitutivo in seconda convocazione è di almeno il 35% degli affiliati aventi diritti di voto. 

1 ter. Il quorum Assembleare dovrà calcolarsi esclusivamente sul numero delle società e associazioni presenti o delegate (senza considerare atleti e tecnici) e non sul numero di voti.

 

Si modifica dal 30 al 35% il quorum costitutivo in seconda convocazione delle assemblee elettive. Il quorum è solo sulla presenza del numero delle associazioni presenti o delegate e non sul numero dei voti. Praticamente su 2872 aventi diritti al voto debbono essere presenti 1006 società che potrebbero avere tutte 10 voti per 10060 voti contro i 69675 voti disponibili.

 

Il principio ispiratore del CONI (6. Principio assembleare) recita: Nelle sole Assemblee elettive, qualunque sia il sistema di voto prescelto (singolo o plurimo), gli statuti devono prevedere un quorum costitutivo in seconda convocazione tale, da garantire l’ampia partecipazione degli aventi diritto a voto e comunque non inferiore al 35% fatte salve le previsioni di cui al successivo principio fondamentale 7.2.  

 

Ma nelle Federazioni con voto plurimo è chiaro che si deve riferire al 35% dei voti assembleari

 

DEL METODO

 

Il 5 giugno scorso la Giunta nazionale del CONI ha indicato un Commissario ad Acta per le modifiche statutarie in seguito all’entrata in vigore del Decreto Legge n. 71 del 31 maggio 2024.

Malagò ha poi informato la Giunta che l’Autorità vigilante auspica adempimenti formali che agevolino la partecipazione di candidature a qualsiasi livello. Si invitano quindi tutte le Organizzazioni Sportive Nazionali che svolgeranno le assemblee a mettere a disposizione tutta la documentazione utile per proporre la propria candidatura almeno 60 giorni prima della scadenza delle presentazioni delle candidature stesse.

 

Da qui si evincono diversi aspetti:

 

  • Le modifiche allo Statuto potevano interessare solo quelle parti che andavano in contrasto con il Decreto legge n. 71.
  • Che il Commissario ad Acta non aveva alcun potere per modificare aspetti dello Statuto che sono prerogativa dell’Assemblea Straordinaria.
  • Che il Consiglio Federale non poteva mettere in votazione lo Statuto che contiene elementi per una Federazione a voto singolo mentre la nostra è a voto plurimo, ed oltretutto contiene elementi di Federazioni che hanno diverse discipline mentre la nostra ne contiene una sola: l’ATLETICA LEGGERA.
  • Che in funzione di questi errori si doveva rimandare la votazione sullo Statuto chiedendo al Commissario di modificare quelle parti che non sono conformi alla nostra Federazione.
  • Che comunque la votazione per l’approvazione dello Statuto, per similitudine doveva avere il consenso almeno dei 2/3 all’interno del Consiglio Federale invece è stato votato con 8 a favore e 5 contrari
  • Che devono passare 60 giorni dalla messa a disposizione delle regole per le candidature, alla scadenza delle presentazioni delle candidature stesse.
  • Che in base all’Art. 7 comma L dello Statuto del Coni, la Giunta “approva, ai fini sportivi, gli statuti, i regolamenti per l’attuazione dello statuto, i regolamenti di giustizia sportiva, valutandone la conformità alla legge, allo Statuto del CONI, ai principi fondamentali, agli indirizzi e ai criteri deliberati dal Consiglio Nazionale, rinviandoli eventualmente entro il termine di novanta giorni alle Federazioni Sportive Nazionali ed alle Discipline Sportive Associate per le opportune modifiche;”

 

 

Ne consegue che: 

L’assemblea non poteva essere indetta l’8 settembre ed i sottoscritti impugneranno la delibera di fronte al Collegio di Garanzia del CONI, e se servirà al TAR ed al Consiglio di Stato, fino alla Corte Europea per evitare questo scempio della democrazia. Ci appelliamo al Presidente del CONI Malagò, al Ministro Abodi, affinché si fermi questo ABUSO DI POTERE. 

 

Firmato: Sabrina Fraccaroli, Giacomo Leone, Franco Angelotti, Concetta Balsorio, Marco Benati, Oscar Campari, Fabio Canaccini, Mario Cotogno, Luigi D’Onofrio, Roberto De Benedittis, Paolo Galimberti, Alfio Giomi, Carlo Giordani, Massimo Magnani, Marisa Masullo, Gianni Mauri, Ida Nicolini,  Fabio Pagliara.






Siamo circa a metà strada di questa 26^ Edizione dei campionati Europei di Atletica a Roma, ma quanto visto ci consente già di fare un primo bilancio della manifestazione sotto diversi punti di vista. 

Cominciando con quello sportivo, dove l’Italia sta stravincendo. Ori, argenti e bronzi a pioggia che ci portano saldamente in testa al medagliere e ai maligni che insinuano come qualcuno dei nostri avversari sia rimasto a casa in preparazione dei giochi olimpici di Parigi, ricordiamo che gli assenti hanno sempre torto e soprattutto che le misure non mentono, quindi il 13”05 di Simonelli sui 110 ostacoli o i quasi 22 metri e mezzo di Fabbri nel peso sono risultati di assoluto valore mondiale. Una squadra bella, giovane, in crescita, unita e solidale. Completa in tutte le famiglie dell’atletica. Da marcia, velocità, ostacoli, salti, lanci, prove multiple, arrivano allori o primati italiani. Senza dimenticare i nostri prediletti fondo e mezzofondo. Ad una regale Battocletti, sui 5000 la norvegese Grovdal apparecchia la gara perfetta, facendo da inconsapevole lepre fino allo splendido finale di Nadia in 14’35”29 con vittoria e record nazionale. Bene anche Yeman Crippa che soffre il caldo e qualche problemino fisico, ma alla fine porta a casa l’oro in mezza maratona. Doppietta completata da Pietro Riva che nel rettilineo finale conquista l’argento, ma la fa grossa, salutando l'avversario appena sorpassato ad ampi gesti. Se la caverà con una ammonizione, dopo aver rischiato di perdere l'argento individuale e far perdere l’oro a squadre agli azzurri. Vorremmo essere una mosca per ascoltare cosa gli dirà coach Stefano Baldini…

Passando alle presenze sugli spalti ed eccezion fatta per la serata magica di ieri, con Jacobs, Ali e soci a fare da volano, purtroppo sulle tribune si sono visti ampi spazi vuoti e non parliamo solo delle curve, ma anche sulle tribune. Con una campagna pubblicitaria che non ha funzionato, un pricing che ha fatto arrabbiare chi ha comprato i biglietti a prezzo pieno poi ridotti del 40%. Neppure gli ingressi per 1 euro destinati alle scuole ci hanno messo una pezza. E pensare che parliamo di un Olimpico che rispetto ai 65000 posti abituali, ha una capienza ridotta a circa 40000.

Concludiamo con i conti. Secondo “Il Fatto Quotidiano”, in un pezzo firmato da Lorenzo Vendemiale, il pareggio dei conti arriverà soltanto grazie a 8,8 milioni messi a disposizione dal governo, 2 milioni a testa da Comune e Regione, ma poiché tutto ciò non bastava è dovuta intervenire la partecipata governativa “Sport e Salute” con circa 7 milioni, ma queste sono ancora cifre provvisorie. Insomma ogni medaglia, oltre agli encomiabili sforzi degli atleti, costerà cara anche a noi contribuenti. A nostro avviso non un bell’esempio di gestione da parte della FIDAL, a cui ovviamente e come sempre lasciamo il diritto di replica.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

La tappa numero sette dell’edizione 2024 del Club del Miglio, ha avuto luogo sabato 1 giugno a Codogno (LO), in un pomeriggio con temperature che hanno sfiorato i 30 gradi, ma che non hanno inficiato le prestazioni dei circa quattrocento atleti di tutte le età, impegnati in concorsi di salto in alto, lungo, 100 e 400 metri. Il tutto ovviamente in aggiunta al classico programma del Club, con gare sul Miglio per gli assoluti, gli Esordienti impegnati sui 400 metri e Ragazzi e Cadetti sui 1000. Su questa distanza segnaliamo il 3:17.24 di Caterina Perissinotti (Alto Lario) nelle Ragazze, il 3:15.32 di Davide Gallerini (Ossolana Vigezzo) tra i maschi della medesima categoria, mentre a livello Cadette/i prevalgono Asia Scimone (Atletica Meneghina) in 3:02.07 e Luca Gallerini (Ossolana Vigezzo) in 2:46.22.

Nel Miglio, dopo alcuni problemi tendinei che l’avevano tenuta lontana dai campi di gara, torna alla vittoria Licia Bombelli (Atletica Brescia), con una prova convincente chiusa in 5:35.96 davanti ad Anna Patelli (Atletica Casazza) ed Anna Castelli (Nervianese 1919). Al maschile, dopo tanti ottimi piazzamenti, vince nettamente Elmostafa Kohli (Atletica Desio), con Andrea Caresana (Podistica Robbiese) e Massimiliano Inverni (Arvedi Cremona) a completare il podio. Qui trovate tutti i risultati

Ci teniamo a fare i complimenti all’Atletica Codogno della presidente Irene Sala che ha avuto in Umberto Corvi uno splendido coordinatore della giornata, insieme ai soci del sodalizio ed ai volontari delle altre realtà locali. Un soddisfatto Corvi ai nostri microfoni ci ha promesso per il 2025 il III° Miglio Città di Codogno e sarà sicuramente un piacere ritornare a gareggiare una pista nuova e veloce, con ottime strutture di accoglienza a cominciare da moderni spogliatoi e tribune.

Ora il circuito si prende una lunga pausa prima degli ultimi tre appuntamenti. Il 25° Miglio di Lonato (BS) si terrà sabato 20 luglio 2024 a Brescia, presso il Campo d’Atletica “Sanpolino” di Via Don Luigi Barberis, San Polo (BS). Il 7° Miglio della Brisaola, organizzato dal GP Valchiavenna, si correrà sulla pista azzurra di Chiavenna (SO) il giorno 5 ottobre 2024. Chiusura sabato 12 ottobre 2024, sul velocissimo anello del Centro Sportivo Pertini di Cornaredo che ospiterà la terza edizione del Miglio di Cristina, organizzato dal G.S. Montestella.

Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net

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