Rodolfo Lollini
Paralimpiadi: Jacobs ha tre splendide sorelle sul podio!
Finale col botto proprio grazie all’atletica leggera alle Paralimpiadi di Tokio, con una tripletta azzurra nella gara dei 100 metri femminili T63, la categoria che comprende gli atleti privi di un arto. Le magnifiche tre sono la diciannovenne livornese Ambra Sabatini che con 14''11 ha realizzato il record del mondo, la trentunenne bergamasca Martina Caironi (14''46) e la quarantenne siciliana Monica Graziana Contrafatto (14”73). Risultato perfetto che migliora l’oro della Caironi ed il bronzo della Contrafatto ottenuti ai giochi di Rio. Si sono rivelate profetiche le parole della Caironi che dopo il risultato del 2016 aveva dichiarato di aspettare la terza atleta per completare il podio. Subito sono arrivati i complimenti di Marcel Jacobs e del Presidente del Consiglio Draghi che le ha invitate a Palazzo Chigi.
Dedica sentita e molto particolare quella di Monica Graziana Contrafatto: "Io voglio dedicare la mia medaglia a quell'altro Paese che mi ha tolto qualcosa ma in realtà mi ha dato tanto che è l'Afghanistan". Il 24 marzo del 2012 la Contrafatto, Caporal Maggiore dei bersaglieri in missione in Afghanistan, era stata vittima di un attacco terroristico mentre si trovava all'interno della base italiana nel distretto del Gulistan. Le schegge di tre bombe da mortaio l’avevano ferita alla gamba che purtroppo è stata amputata.
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Paralimpiadi Tokio: Ndiaga Deng conquista la prima medaglia azzurra nella corsa!
Il fiume di medaglie che arriva dalle Paralimpiadi di Tokio non può che farci felici, ma fino a ieri, malgrado avessimo superato tutti i record precedenti in termini di nostri atleti sul podio, dall'atletica leggera erano arrivate poche soddisfazioni. Nessuna dalla corsa. A colmare questa lacuna è stato Ndiaga Deng che con una gara accorta ha conquistato il bronzo sui 1500 metri categoria T20, bissando così il terzo posto ottenuto nella stessa gara agli europei in Polonia dello scorso giugno. Originario del Senegal, è nato a Dakar il 17/7/1999, Ndiaga è tesserato per l’A.S. Anthropos Civitanova Marche ed ha scoperto l'atletica dopo aver provato altre discipline. Attualmente è tra i più forti atleti della sua categoria, detenendo i record mondiali indoor sugli 800 (1'52"96) e 1500 (3'55"34) oltre ai primati nazionali all'aperto sulle stesse distanze.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Gabriella Dorio “madrina” del Don Kenya Mile di sabato 4 settembre
Se esistesse il mondo dei sogni, mi piacerebbe vivere nella palazzina Appiani, bene del FAI che è parte integrante dell’Arena Civica. Abiterei in centro a Milano, all’interno del Parco Sempione e con una grande terrazza con vista sull’interno dell’impianto, progettata dal Canonica come tribuna d'onore per Napoleone. Ieri mattina, mercoledì 1 Settembre, dal balcone si vedevano tanti bambini che si divertivano sulla rinnovata pista di atletica che sabato prossimo ospiterà il Don Kenya Mile di cui abbiamo già parlato in questo articolo.
Con Gianpietro Boscani nel ruolo di moderatore, nella sala riunioni al primo piano è stata presentata la manifestazione. Hanno preso la parola l’organizzatore Matteo Vecchia ben fiero di annunciare che nel corso del pomeriggio scenderanno in pista circa 500 atleti di tutte le età con 6 nazioni rappresentate nella gara élite più importante. Successivamente è stata la volta di Giorgio Rondelli con la sua solita precisa ed accurata analisi tecnica. Sollecitato dal sottoscritto ha convenuto come anche i master/amatori che allena da qualche anno su insistenza della moglie, troverebbero grossi benefici ad allenarsi e gareggiare su queste distanze: “Facendo un paragone con un automobile, molti di loro viaggiano solo in prima e seconda invece di utilizzare tutte le marce”. Ha chiuso gli interventi Fulvio Frazzei, il patron del “Club del Miglio” di cui il DKM è parte integrante, ricordando come agli esordi del circuito, una ventina di anni fa, Matteo Vecchia si imponesse nelle gare giovanili.
Prima di lui era stato il turno di Gabriella Dorio, campionessa olimpica sui 1500 metri, trionfatrice agli europei, ai giochi del mediterraneo ed alla Cinque Mulini, giusto per citare solo alcuni dei suoi successi. Un curriculum chilometrico per un’atleta che a tutt’oggi detiene ancora sei record nazionali, tra cui quelli sul miglio indoor e outdoor. E’ stato un vero piacere seguire Gabriella mentre ci raccontava della sua vita e di com’era l’atletica un tempo. Un piacevole fiume in piena che avrei ascoltato per ore. Ero intervenuto per scrivere un articolo di lancio, poi quando ha cominciato a parlare ho pensato di farne due con uno dedicato solo a lei. Alla fine mi sono offerto come coautore di una sua autobiografia. Se son rose fioriranno…
Lo so che le statue non hanno espressioni, ma ieri mi è sembrato che anche il busto di Adolfo Consolini fosse soddisfatto di aver presenziato alla riunione. Ci vediamo sabato, in pista o in tribuna.
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Il 23 Settembre ripartirà il Corrigiuriati
La tanto attesa normalizzazione della situazione sanitaria consentirà il prossimo 23 Settembre l’inizio del Corrigiuriati 2021. Solo 9 gare previste in questa edizione ridotta, ma tante occasioni di allenarsi al giovedì, presso il rinnovato Campo Sportivo Giuriati di Milano. Confermate le due opzioni di pausa pranzo e serale.
Come potete vedere dall’immagine in copertina, il miniprogramma comprenderà comunque oltre alle distanze classiche quelle gare più insolite e divertenti che sono il marchio di fabbrica di questo circuito.
Per chi non conoscesse le modalità di partecipazione, peraltro molto semplici o volesse maggiori informazioni, suggeriamo di richiederle a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure consultare il sito http://corrigiuriati.altervista.org/ .
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
L’olimpiade del miglio si disputerà il 4/9 all’Arena di Milano
Lo sanno tutti che la gara sui 1609,34 metri non viene disputata alle Olimpiadi e quindi per sapere dove si svolge il meeting del miglio più importante al mondo bisogna guardare altrove. Verrebbe da dire che è la Diamond League il circuito giusto. Invece no. Si tratta dell’italianissimo “Club del Miglio” che già nel 2020 ha ospitato la gara più veloce dell’anno. Era lo scorso 5 Settembre ed a San Donato MI, in occasione del 30° Miglio Ambrosiano – Don Kenya Mile, Matthew Ramsdem fermò i cronometri sul tempo di 3’51”23. Secondo il nostro Yeman Crippa in 3’52”08, a soli 12 centesimi dal primato nazionale, conseguito invece dall’albanese David Nikolli. Terzo posto per Ryan Gregson in 3’52”38. Furono le tre migliori prestazioni stagionali a livello mondiale.
Il prossimo 4 settembre, nella bellissima cornice di una Arena Civica rinnovata nella pista, ma anche in altre parti, va in scena la seconda edizione del Trofeo Don Kenya Run www.trofeodonkenyarun.it. Cediamo quindi la parola a Matteo Vecchia, il patron di Don Kenya per conoscere i protagonisti di quella che si può definire l’Olimpiade del Miglio:
Li elenco in ordine sparso, cominciando dal mio amico Yeman Crippa, che non ha bisogno di presentazioni, continuando con Matthew Ramsden, l’australiano vincitore dell’edizione 2020, gli irlandesi Travers e Andrew Coscoran, il belga Stin Baeten, il danese Lindgreen, lo statunitense Otolle, il britannico Alex George. I due pacer delle principali batterie saranno il polacco Czerwinsky ed il gambiano Jammeh. In totale avremo otto atleti reduci dai giochi di Tokio.
Beh, direi che il titolo dell’articolo non è poi così provocatorio. Altri azzurri?
Tantissimi e tutti di grande valore: Yassin Bouih, Mohamed Zerrad, Nasim Amselek, Abdikadar, Guelfo, Arese, Ala e Ussem Zoghlami, Federico Riva, Chiappinelli, Massimi, Valduga, Jacopo De Marchi, Melloni, Ferraris, Geninazza, Zahir, Ellasmine, Guerra, Zanetti e di certo mi sto dimenticando qualcuno.
Al femminile invece chi sarà della partita?
Avremo Gaia Sabbatini, Federica Del Buono, Ludovica Cavalli, la lussemburghese Vera Hoffman, la canadese Seccafien insieme alle italiane Majori, Mattagliano, Bortoli e Palmero, con Biscuola a far da lepre. Oltre naturalmente a Giulia Aprile che viene a difendere la vittoria dello scorso anno.
Grande livello anche per i master
Teniamo molto anche a loro ed abbiamo messo in palio dei premi per chi batterà i record della gara di categoria siglati l’anno scorso, in modo da stimolare i master a partecipare numerosi. Penso che per quanto riguarda i primati italiani, siano sicuramente in pericolo il record M40 attaccabile da Gambino e Ferraris e quello M45 da Rainieri (ndr: ricordiamo che l’anno scorso Davide Raineri, con 4’10”30, sbriciolò il record mondiale SM45 che già gli apparteneva).
Il programma del Trofeo Don Kenya Run non finisce qui
Esatto. Non meno importante sarà la parte giovanile dove avremo anche per i cadetti il miglio, sognando che qualche giovane ragazzo attacchi il record italiano. Faremo poi una gara a inviti sui 2000 metri siepi femminili, dove Martina Merlo proverà a correre sotto il primato nazionale di 6’14”. Nella starting list ci saranno anche l’irlandese Finn e le azzurre Palumbo e Dalla Monta.
Complimenti per avere messo in piedi una riunione di atletica con la A maiuscola
Sono molto contento della risposta alla partecipazione da parte di tutti gli atleti élite che con il sorriso rispondono sempre presenti quando li chiamo per correre. Con molti di loro sono sicuramente legato da un rapporto di amicizia. Poi quest’anno c’è stato un forte interesse da parte di atleti stranieri e anche questo mi fa piacere. Vorrei aggiungere un ringraziamento agli sponsor delle due gare che ci hanno permesso in un anno difficile di organizzare al meglio questo grande fine settimana.
Quindi la festa non finirà sabato 4. Per domenica cosa avete programmato?
Il giorno dopo, una grande novità. Abbiamo organizzato la Don Kenya Race, gara di 6300 metri. E’ il classico giro intorno all’Idroscalo. Una bella occasione per tutti coloro che vogliono divertirsi e sfidarsi su un percorso veloce. Speriamo di avere molti partecipanti. Di sicuro ci saranno al via Gambino, Matvichuk, Ghenda, Rognoni e Soffientini e tra le donne l’azzurrina Giovanna Selva che quest’anno ha corso molto forte. Abbiamo anche previsto una classifica speciale su entrambe le gare del weekend. Invito tutti a venire a correre e tifare perché sarà un grande spettacolo di atletica.
Io ci sarò e Vi suggerisco caldamente di fare altrettanto
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Eliud Kipchoge è il miglior maratoneta di tutti i tempi e non lo dico da oggi
Eliud Kipchoge è il miglior maratoneta di tutti i tempi e non lo dico da oggi. Non sono un amante dell’autoreferenzialità, ma quanto avvenuto negli ultimi tre anni, ovvero da quando scrissi su queste colonne che Kipchoge era il miglior maratoneta di tutti i tempi (cliccate qui se volete leggere il pezzo precedente), non ha fatto altro che rinforzare le mie convinzioni nei confronti del keniano che a 37 anni si è regalato forse l’ultimo successo di una carriera superlativa anche a livello di continuità. Ecco quindi l’aggiornamento delle sue impressionati cifre a livello cronometrico e di palmares:
Vittorie in carriera - 87% ovvero tredici vittorie su quindici gare disputate. E quando non ha vinto, una volta è arrivato secondo e l’altra, in mezzo al terribile acquazzone di Londra 2020, solo ottavo, ma con dei problemi fisici. E che vittorie, in quanto stiamo parlando principalmente di gare appartenenti World Marathon Major ovvero il circuito delle sei 42km più importante al mondo. Più Rotterdam ed Amburgo, non proprio sagre paesane ed Enschede (NL), gara comunque di ottimo livello, corsa in ottica Olimpiadi dove è entrato nel giro dei pochissimi eletti ad aver fatto doppietta. L’etiope Abebe Bikila e il tedesco dell’est Waldemar Cierpinski gli altri due. Vabbé, ci siamo capiti, solo Bikila…
Cronometro – Con la dovuta premessa che Eliud Kipchoge è l’attuale detentore del record del mondo (2h01’39”) e dimenticandoci “l’infortunio” di Londra 2020, nelle gare “normali” è sempre stato capace di stare sotto le 2h05'30" dell’esordio ad Amburgo.
Diciamo gare “normali”, perché alle Olimpiadi non conta certo il tempo, così come non sarebbe corretto mettere sullo stesso piano le prestazioni/esibizioni, velocissime quanto non omologabili, di Monza 2017 (2h00’24”) e Vienna 2019 (1h59’40”).
2013: Amburgo 2h05'30" - Berlino 2h04'05"
2014: Rotterdam 2h05'00" – Chicago 2h04'11"
2015: Londra 2h04'42" - Berlino 2h04'00"
2016: Londra 2h03'05" – Rio de Janeiro (Olimpiadi) 2h08’44”
2017: Berlino 2h03'32"
2018: Londra 2h04'17" - Berlino 2h01'39"
2019: Londra 2h02’37”
2020: Londra 2h06’47”
2021: Enschede (NL) 2h04’30” – Sapporo (Olimpiadi) 2h08’38”
Ed abbiamo parlato esclusivamente di maratona, perché a diciotto anni, in una garetta minore, in fondo era solo la finale mondiale dei 5000 metri, Kipchoge fece fuori nientepopodiméno che Hicham El Guerrouj e Kenenisa Bekele… Tuttavia io voglio limitarmi alla maratona e confermo che per il sottoscritto Eliud Kipchoge è il miglior maratoneta di tutti i tempi, crono e palmares alla mano. Se concordate o avete altri candidati, scriveteci.
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Amdouni, ma cosa hai combinato?
Brutto gesto del maratoneta Morhad Amdouni durante la finale olimpica maschile svoltasi ieri a Sapporo. In occasione del rifornimento al km 28, il trentatreenne francese, in quel momento settimo ed ancora nel gruppo con i primi, invece di prendere una bottiglietta di acqua al tavolo, ha fatto cadere tutta la fila e preso l’ultima. In tal modo ha fatto saltare il rifornimento ad altri concorrenti che lo seguivano, in quanto come potete immaginare, se stai correndo a 20 km all’ora non puoi fermarti, tornare indietro e magari fare anche due chiacchere con i volontari come capita a tutti noi durante una non competitiva di paese. Gesto ancora più grave se si pensa che la gara si è corsa con temperature elevate. E senza nessun vantaggio, in quanto Amdouni ha terminato i 42 chilometri perdendo dieci posizioni e scivolando al diciassettesimo posto… "A pensare male si fa peccato, ma molto spesso si azzecca", ha detto una volta Giulio Andreotti. A nostro avviso il gesto è chiaro, con buona pace del fair play e per il quale il barone De Coubertin, suo connazionale, si sarà rivoltato nella tomba. In ogni caso alleghiamo un video, anch'esso tratto da Eurosport.com affinché possiate farVi un'opinione.
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Citius, Altius, Fortius… est Italica
Henri Didon era un padre predicatore francese. Fu anche scrittore, educatore e promotore di sport giovanili, ma è ricordato principalmente per aver coniato nel 1891 il motto “Citius, Altius, Fortius” per una competizione sportiva giovanile a cui stava assistendo il suo amico Pierre de Coubertin, il padre dei giochi olimpici moderni.
Il barone lo fece adottare dal Comitato Olimpico Internazionale fin dalla sua fondazione nel 1894, anche se fu usato per la prima volta alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Per completezza d’informazione quest’anno il CIO ha aggiunto la parola Communiter, per riconoscere il valore unificante dello sport e l'importanza della solidarietà, commettendo peraltro un grossolano errore grammaticale. Oggi tuttavia non vorremmo soffermarci su questo punto, ma fare una riflessione sul significato del motto originale alla luce dei successi odierni di Tamberi e Jacobs.
Citius, Altius, Fortius, ovvero più veloce, più in alto, più forte. Le Olimpiadi coinvolgono ormai moltissime discipline, ma sono nate in uno stadium o meglio in uno stadion, per usare il termine originale in greco. Nella culla dell’atletica leggera, anche se ai tempi non si chiamava ancora così. E dunque sapere che il più veloce è un italiano, chi salta più in alto è un italiano e scoprirlo questo pomeriggio, nel giro di pochi minuti, come italiano (e podista…) mi inorgoglisce molto.
Quindi oggi vorrei rispondere al motto, o meglio completarlo e sperando di non prendere un granchio come il CIO, direi che possiamo titolare: Citius, Altius, Fortius… est Italica. Il più veloce, quello che sale più alto e dunque in sostanza il più forte è un italiano, anche se forse ci vorrebbe pure un oro nel peso, ma direi che va già molto bene così.
Rodolfo Lollini – Redazione Podisti.net
Ibra (non quello del Milan) cerca lavoro
Pubblichiamo molto volentieri l’appello che arriva da Tommaso Ravà, di cui Vi abbiamo già parlato quando ha aiutato Mahamat Ali Hissein proveniente dal Ciad. Questa volta l’amico in questione è soprannominato Ibra, ma viene dal Gambia, è più giovane e non ha nulla a che fare con il centravanti del Milan.
“Ragazzi un appello per il mio amico Ibrahim: ibra è un ragazzo del Gambia di 22 anni che si allena nel nostro gruppo di Atletica da 2 stagioni. Per me e i miei figli è ormai parte della famiglia. Il suo permesso di soggiorno però è in scadenza e nonostante lavori regolarmente e si mantenga nella sua casa, le forme fiscali del suo impiego non gli permetteranno il rinnovo. Il periodo è ovviamente difficile per tutti, ma la nostra solidarietà sportiva è forte, cerca un lavoro con busta paga qualsiasi esso sia. Ha un bel portamento, parla inglese ed italiano ed è una persona di estrema onestà e correttezza. Molto più onesto di me, ve lo giuro!!”
Per saperne di più potete contattarlo sul suo profilo Facebook oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Quando correre diventa un reato
La pandemia, variante Delta a parte, ci sta dando un po’ di tregua e tutte le attività sportive, seppure con le dovute precauzioni, sono riprese. Correre in orari proibiti o lontano da casa non è più un problema, tuttavia esiste ancora un tipo di corsa che non bisognerebbe fare. E’ quella dei “furbetti del cartellino”, ovvero quei dipendenti pubblici che dopo aver timbrato fanno di tutto invece di cominciare a lavorare. E’ di oggi la notizia dell’operazione “Timbro Libera Tutti” portata a termine dalla Guardia di Finanza di Palermo. Purtroppo, tra le varie attività svolte dalle 28 persone coinvolte, oltre allo shopping, la spesa al supermercato, la sosta lunga al caffè e tanto altro, il video diffuso dalle forze dell’ordine ritrae anche un runner che peraltro appare in buona forma. Si vede che pratica sport con molta costanza... Il dipendente interrompe la corsa solo per entrare nel palazzo e timbrare. Dopo questo particolare “recupero” che difficilmente troverete descritto su una tabella di allenamento, riprende tranquillamente la sua seduta di allenamento. Correre è salutare, ma così non va bene.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net