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La sentenza (allegata al nostro pezzo) è relativamente mite perché non ritiene ci siano stati particolari vantaggi premiali dal gareggiare in una categoria di minore età (a parte le eventuali vanterie, di essere la più giovane a concludere certe gare ecc.). Non è chiarissimo perché la responsabile abbia alterato le proprie generalità in relazione (come ha dichiarato) alla sua precedente squalifica per doping. Certamente, "correggere" un proprio documento d'identità è reato che va ben al di sopra di una semplice competenza di federazione sportiva.