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Ago 11, 2024 428volte

Cosa ci hanno detto le maratone olimpiche

A chiusura dei giochi e tornando al vecchio amore dei 42 km, permettetemi di condividere alcuni pensieri sparsi sulle gare di maratona parigine.

Sunset boulevard, con tanta ammirazione per quanto fatto in carriera, per i quarantenni Kipchoge e Bekele che peraltro arriva prima di due nostri azzurri… 

Ormai i maratoneti sono assuefatti alle gare “piatte” da record e quando s’incontrano percorsi come quello di oggi, sono in tanti a perdersi.

Grazie RAI per trasmettere in diretta i primi due metri di gara e poi propinarci un’ora di trasmissione con notizie non attuali, Sofia Goggia ed i giochi di Milano e Cortina, farci vedere la breakdance del giorno prima, manco avessimo vinto qualcosa e chi più ne ha più ne metta di cose inutili. Nel frattempo scorrono i primi 20 km con un azzurro solo al comando...

La tattica suicida di Fayel che va in fuga su un percorso difficile, si consuma nella prima mezza e poi fa un positive split da circa 6 minuti ricorda gli amatori… non evoluti. Meucci più lucido, conosce i suoi mezzi, non ci prova neanche e finisce 51mo.

Molto meglio Crippa, attento e prudente, peccato che attorno al km 35 anche a lui si spenga la luce. Era 13mo, sembrava in spinta e poteva realisticamente puntare alla top ten. Chiuderà 25mo a oltre 4 minuti dal vincitore. Purtroppo siamo questi. Una nazione che ha il record nazionale di 6 minuti più alto del mondiale e quelli visti in Francia ne sono l’espressione. Unica speranza Yeman che è il più giovane e di maratone ne ha ancora corse pochine.

Tamirat Tola è un degno successore di Kipchoge: ha trionfato a New York, vinto Mondiali e tanto altro. In Italia ce lo ricordiamo volentieri alla Bo-Classic bolzanina o al Giro al Sas.

Capolavoro Sifan Hassan tra le donne. Come in pista, corre in coda al gruppetto delle prime. Sui due dislivelli più ripidi, saggiamente le lascia sfilare avanti di qualche secondo per non rompere il suo ritmo. Quando le riprende, lascia che le altre tirino, provocando la gara ad eliminazione. Ne ha ben donde, visto che in dieci giorni ha già fatto tre altre gare e non proprio tapasciate: semifinali sui 5000, bronzo in finale ed altro bronzo sui 10000. Nel frattempo i nostri esperti telecronisti prevedono la vittoria delle sue avversarie che ad una ad una, come colpite da maledizione, vengono staccate. Finale rusticano con una bella sportellata alla primatista del mondo, l'etiope Tigst Assefa che aveva tentato di chiuderla in curva mentre subiva il sorpasso.

Corrono meglio le nostre donne, però la differenza con il vertice è addirittura più marcata che al maschile. Sofiia Yaremchuk finisce in 30esima posizione in 2h30'20 a oltre 7 minuti dalla Hassan e l'altra azzurra Epis, reduce da un infortunio ed un lungo stop che hanno reso quasi miracolosa la sua presenza, è 67esima a più di una quarto d’ora.

Insomma, mentre gli altri stanno passando il traguardo, noi con i nostri migliori, siamo circa al 40mo chilometro. Questo è il gap da colmare.

1 commento

  • Link al commento Flavio Lunedì, 12 Agosto 2024 12:38 inviato da Flavio

    Caro Rodolfo, forse possiamo sperare in un futuro da maratoneta per la nostra Battocletti…. Chissà se la sua formidabile prestazione sui 10.000 mt può essere uno spiraglio di luce verso il futuro ?.

    Rapporto

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