Una gara speciale
Si è disputata oggi a Torino la ventesima edizione della Tuttadritta, una 10k molto apprezzata dai runner per il percorso particolarmente filante. Praticamente un lunghissimo rettilineo senza curve, come si intuisce dal nome. Sfruttando al massimo l’insolita, per l’Italia, mappa a scacchiera delle vie cittadine, ridisegnate nel XVI secolo per volere di Emanuele Filiberto. La partenza quest’anno è scattata da Piazza Solferino, per proseguire su Corso Re Umberto e Unione Sovietica a Torino e viale Torino a Nichelino per arrivare nel maestoso ghiaiato della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Un servizio navetta consentiva ai partecipanti di essere riaccompagnati in bus alla partenza. Sold out dichiarato con anticipo dagli organizzatori a quota 5000, i finisher sono stati tra i 1847 della gara agonistica ed i 2343 della non competitiva per un totale pari a 4190.
I vincitori
Con 29’23” la vittoria è andata a Sergiy Polikarpenko (Carabinieri) che ha preceduto di 23 e 25 secondi Lorenzo Brunier (Alpi Apuane) e Riccardo Magnozzo (Sicilia Running Team). Netto il successo in 33’32” di Anna Arnaudo del Battaglio CUS Torino così come la terza classificata, Silvia Zampaglione. Podio completato da Isabella Caposieno (GS Orecchiella Garfagnana). In calce all’articolo troverete le classifiche complete.
Il parere dei partecipanti
Di solito chiediamo l’opinione di chi corre la gara nella pancia del gruppo, ma nel caso di Roberto Franco (SAO Cornaredo) che si è classificato al 97mo posto con un real time di 35’56”, il punto di vista se non è quello dalla testa del plotone è quantomeno quello dal… collo del gruppo ;-): “Tutto OK per la procedura d’iscrizione, rapido il ritiro del pettorale, efficiente la gestione del deposito borse. Il percorso è veloce e praticamente tutto dritto, tranne due mezze curvette. L’altimetria secondo il mio GPS è stata neutra e molto limitata, 10 metri di dislivello negativo ed altrettanti di dislivello positivo, secondo me tutti concentrati verso il nono chilometro. Tante le navette che ci hanno riportato alla partenza, o meglio a un chilometro dalla stessa. Unico grosso neo il mancato controllo alle griglie di partenza. Io ero in prima griglia e c’erano moltissimi infiltrati, facilmente riconoscibili dal colore del pettorale, ma nessuno li ha controllati o li ha invitati ad andare dietro. Infatti abbiamo rischiato la caduta, come era successo l’anno scorso”.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net