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Mar 13, 2023 1569volte

Milano – 33° Trofeo Sempione nel segno di Alarcon Melara e Mazzei

Podio Maschile 33 trofeo Sempione Podio Maschile 33 trofeo Sempione Foto di Fabio Maderna

Domenica 12, possiamo dire, è la data che segna l’inizio della stagione 2023 delle grandi corse su strada a Milano e, come da tradizione, il compito è toccato al Trofeo Sempione che ha fatto da preludio alla Stramilano del 19 e alla Maratona del 2 aprile.
Già, il Trofeo Sempione per me un vortice di ricordi: una delle prime gare competitive che ho corso, ma anche la prima, nel marzo 2005, per la quale ho scritto un resoconto pubblicato su Podisti.Net. Ma non basta, perché i ricordi più vivi e recenti sono quelli legati alle quattro edizioni, che con gli storici organizzatori del Passo del Ciovasso e gli amici dell’Ortica Team, abbiamo organizzato fino al 2019.
Bando ai ricordi e veniamo alla gara di ieri, per la seconda volta organizzata dai Road Runners Club Milano in collaborazione con Sportitude, a cui credo vada un grande grazie per aver mantenuto in vita, dopo la nostra rinuncia, questa storica gara milanese.
Giornata limpida, temperatura perfetta, grazie a una leggera brezza, per correre sul percorso di quasi 5 km, che personalmente ho visto solo sulla carta, da ripetere due volte, disegnato nel Parco Sempione e che, prima per l’arrivo delle giostre e poi per l’apertura di un cantiere, ha subito diverse e urgenti modifiche, ma che alla fine, così le voci che ho raccolto nel post gara, è piaciuto anche perché la partenza, il passaggio di metà gara e l’arrivo sulla pista dell’Arena, hanno sempre un fascino particolare.
Alla gara competitiva era abbinata una non competitiva sulla stessa distanza, circa 10 km, ma ci si poteva fermare anche dopo un solo giro.
Nonostante lo sforzo del giorno prima, con lo svolgimento del 1° miglio Road, la macchina organizzativa mi è sembrata ottima e alle 9,30 tutti i partecipanti, competitivi e non, erano allineati in pista in attesa dello sparo dello starter, ritardato per il minuto di silenzio in memoria delle vittime di Cutro preceduto dalla lettura del messaggio inviato dal Presidente del Coni, Malagò.
Circa 800 i partecipanti, con poco più della metà iscritti alla competitiva, a scattare allo sparo e a percorrere circa un centinaio di metri prima di lasciare l’Arena per addentrarsi nel parco.
I Road Runners da tempo collaborano con AUS Niguarda (Ass. Unità Spinale). L’Associazione, che ha sede all’interno del Grande Ospedale di Niguarda è nata il 16 aprile del 98 da volontari e professionisti è rivolta a persone con lesioni al midollo para e tretaplegiche e per rafforzare questo sodalizio, poco dopo la partenza della gara, hanno preso il via anche un gruppetto di persone in carrozzina e fra loro anche Alice Leccioli, affetta da lesione cerebrale fin dalla nascita, che nell’attesa della gara, ha camminato sulla pista dell’Arena sorretta dal suo esoscheletro donatole grazie al programma televisivo Le Iene.
Il primo a rientrare in Arena, al termine del primo giro, è stato Hugo Humberto Alarcon Melara con un lieve vantaggio su un terzetto composto, nell’ordine, da Michele Belluschi, Matteo Lometti e da Loris Mandelli. La prima donna a completare il primo giro è stata Emanuela Mazzei, la recente vincitrice della Mezza del Castello di Vittuone, che aveva già accumulato un rassicurante vantaggio sulla seconda, Laura Brenna, e su Sveva Della Pedrina.
Nel secondo giro, Alarcon Melara, Belluschi e Lometti rimanevano al comando staccando di qualche metro Loris Mandelli e chiudevano la gara nello stesso ordine del primo giro con Alarcon Melara a vincere in 32’38” davanti a Michele Belluschi (32’40”) e Matteo Lometti (32’42”). Per Loris Mandelli, che forse sperava in un miglior risultato per festeggiare il compleanno, un quarto posto in 32’59”.
La gara femminile non regalava emozioni nel secondo giro e Emanuela Mazzei ha tagliato il traguardo in solitudine con il tempo di 35’38” staccando di 3’ Laura Brenna (38’39”) mentre al terzo posto chiudeva Sveva della Pedrina (39’01”).
Veloci le premiazioni, ma nonostante questo in molti avevano già lasciato l’Arena e fra questi anche Michele Belluschi, peccato!

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