
Rodolfo Lollini
E…state Correndo a Senago (MI)
Viaggia veloce il circuito “E…state Correndo”, previsto in quattro tappe. Martedì 17/6 si è corso a Nerviano (MI), giovedì 19 a Senago (MI), la tappa di cui vi parleremo oggi e con i prossimi appuntamenti del 22 e 24, rispettivamente a Saronno (MI) e Garbagnate Milanese (MI), si chiuderanno i giochi. Particolarmente graditi dai runners del territorio se si pensa che a Senago si è passati dai 185 finisher dell’anno passato ai 255 di quest’anno.
Ottima e collaudata l’organizzazione della Virtus Groane a Senago. Confermato l’utilizzo della palestra scolastica vicina al gonfiabile di partenza ed arrivo. Spogliatoi, consegna pettorali e deposito borse in uno spazio accogliente e al coperto. Ben fornito con crostate e cocomeri il ristoro finale che fortunatamente distribuiva acqua anche ben prima dell’orario di partenza. Timing rispettato, alle 20.15 è scattata la gara agonistica FIDAL, a seguire i non competitivi. Un giro tosto, con tanti saliscendi a partire dalla salita più impegnativa, dopo un chilometro e lunghi tratti in sterrato costeggiando il Canale Villoresi. Scorci molto gradevoli per una passeggiata, un po’ meno se corri a tutta e il termometro misura 31 gradi.
Parlando di quelli bravi, la gara di circa 5 chilometri è stata vinta da Andrea Soffiantini (Dinamo Running) in 15’31”. Vittoria netta mentre per il secondo posto l’ha spuntata Mattia Grifa (Azzurra Garbagnate) di soli 3 secondi sul compagno di squadra Roberto Patuzzo. Federica Cozzi (Runners Legnano) è stata la migliore tra le signore, fermando il cronometro dopo 17’40”. Podio completato da Mara Galvani (Azzurra Garbagnate) e Francesca Malnati Manfredi (Casone Noceto). Entrambi i vincitori mantengono la maglia gialla di leader delle rispettive classifiche generali.
A livello di curiosità dal servizio fotografico si vede un giovane atleta in maglia bianca, ma senza pettorale e chip, partire nelle prime posizioni che ha mantenuto per le prime fasi, salvo poi terminare la gara nelle retrovie. Avrebbe dovuto partire cinque minuti dopo con la non competitiva.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Ciao Fraida: arrivederci a presto!
Tommaso Ravà è un caro amico ed un bravissimo ragazzo che ho conosciuto anni fa, per una raccolta di scarpe ed indumenti tecnici da mandare in Ciad. Paese poverissimo e sua seconda patria, inizialmente per motivi lavorativi, ma poi principalmente per fare del bene. Tutto nacque da un suo allenamento sulla polverosissima pista della capitale N’Djamena. Scoprì un mondo dal quale non si è più separato. Dopo diversi viaggi e qualche quintale di materiale raccolto, grazie anche alla pubblicità fatta da Podisti.net , nel 2017 Tommaso ha “adottato” Mahamat Ali Hissein, cominciando a fornirgli delle indicazioni per allenarsi meglio. Arriva così il primo successo in una gara nazionale di 14km, vinta con record della corsa. Poi un secondo posto, con un dito rotto… dietro un connazionale che si allena in Francia. Col premio in denaro vinto e grazie alla colletta di tutti gli atleti di N'Djamena racimola i soldi necessari per comprare il biglietto per Milano dove l'aspetta il primo appuntamento importante, la Stramilano, dalla cui organizzazione aveva avuto una lettera ufficiale d’invito. Al campo XXV Aprile, sotto gli occhi di coach Rondelli, Alì migliora, tanto da ottenere il tempo di qualificazione ai mondiali Under 20 di Tampere. In Finlandia conquista un ottimo 14° posto su 30 partenti. Grazie a questo grande aiuto iniziale, Alì oggi vive in Francia.
La storia di oggi ricalca quella di Alì e la faccio raccontare direttamente a Tommaso:
“E così lo stage agonistico di Fraida Hassanatte in Italia è finito. Avevamo la necessità di raccogliere alcuni risultati tecnici importanti per lei, anche a livello comunicativo, e allo stesso tempo trovare qualche ingaggio economico che le permettesse di rientrare al Paese in grado di sostenere alcune piccole esigenze della sua grande famiglia.
Sono stato molto orgoglioso del suo approccio all’impegno agonistico che sapevamo sarebbe stato molto intenso. Ha avuto alcune difficoltà fisiche e ovviamente qualche momento di difficoltà emotiva ma siamo sempre riusciti a riprendere il bandolo della matassa comunicando e ogni tanto mandandoci a quel paese…
Sono stato anche altrettanto orgoglioso dell’aiuto avuto dai miei amici italiani che hanno fatto di tutto per rendere più facile il suo soggiorno. In ordine sparso e sicuramente dimenticando qualcuno: Alberto Rovera motore assieme a me di questo progetto sportivo, Matteo Vecchia e tutto il Team DK Runners, per l’aiuto generoso in termini logistici e di materiale, Il Coach Giorgio Rondelli e il suo staff per aver aperto la porta del suo gruppo di allenamento a Fraida e aver “partagé” tutto il suo sapere, Gianni Mauri ex Presidente Fidal Lombardia che ha sponsorizzato la nostra storia in termini comunicativi in ogni occasione possibile… E poi Arnaldo per i trattamenti fisioterapici e ovviamente Maurone che mannaggia a lui le ha insegnato quanto è buono il cappuccino con il cornetto… poi mio papà e mia mamma che durante i miei impegni lavorativi si sono occupati di Fraida come una di casa…
Ora visto che l’atletica è fatta di dati e numeri e pubblicare foto senza un riscontro cronometrico (come fanno nel suo Paese) non è corretto intellettualmente, ecco il suo ruolino di marcia in questi 90 giorni:
23 marzo = Stramilano Half Marathon 1h13’28” National Record
6 aprile = Relay Milano Marathon (con Zanne/Spagnoli/DalMolin) prime team femminile
13 aprile = 10k fidal Innovation Run, prima posizione in 33’41” National Record
27 aprile = 5000m WMD Meeting by ESET, prima posizione in 16’16” National Record
4 maggio = 10K fidal Dk race, seconda posizione in 33’16” National record
10-11-12 maggio = SARDINIA TRAIL 110k in tre tappe. Seconda posizione
17 maggio = 5K fidal Run Fast in Arconate, prima posizione in16'49
18 maggio = Mezza Internazionale del Naviglio, prima posizione in1h17’55”
24 maggio = Eset 5k Run, terza posizione in 16'33”
6 giugno = CorriTreviso 5k fidal, seconda posizione in 17'10”
7 giugno = 1500m Gravedona = 4'22”69 prima posizione
15 giugno = 10k Fidal Trofeo Sempione 35'39” prima posizione
17 giugno = 800m Meeting San Vendemiano, terza posizione in 2’08”06 National Record.
Stiamo lentamente innalzando l’asticella, siamo ovviamente ancora lontani da un livello internazionale competitivo in assoluto, ma per la regione geografica da cui viene la ragazza siamo di fronte ad un’eccellenza che meriterebbe più attenzione e considerazione a livello locale”.
Ciao Fraida, in bocca al lupo ed al piacere di rivederti presto
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Tempi “proibitivi” per qualificarsi nel 2026 alla Maratona di Boston
In Italia fa molto caldo e quindi già correre per pochi chilometri diventa una sfida. Non a caso tanti runner escono alla mattina presto oppure sfruttando le tenebre. Però il pensiero delle gare future resta bene in mente. Tra gli obiettivi dei maratoneti, c’è anche la Boston Marathon, gara iconica, nata nel 1896, sulla scia della prima maratona olimpica e tassello fondamentale per chi vuole completare le sei Major Marathon: Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York.
Da Boston però arriva una doccia fredda che visto la situazione meteo non sembrerebbe una cattiva notizia, salvo poi quando si va a vedere di cosa si tratta, la BAA - Boston Athletic Association ha annunciato che gli standard di qualificazione per i corridori dai 18 ai 59 anni saranno cinque minuti più veloci a partire dalla gara 2026. E vabbè, cosa sarà mai? Beh forse è il caso che guardiate l’immagine di apertura del pezzo. Per gareggiare un SM35 dovrà stare sotto le 3 ore (ovvero farsi una maratona a 4e16 al chilometro). Un SM50 in 3h20 (media 4e44), sopra gli ottant'anni bisogna comunque arrivare prima delle cinque ore (4h50)... Per le signore non va molto meglio: SF35 3h30, sotto i 5 al mille e via di questo passo. Ma la BAA non fa sconti per nessuno, nemmeno ai partecipanti in sedia a rotelle, anche per le wheelchair i limiti sono belli tosti.
Le iscrizioni per la maratona di Boston 2026 sono previste per l'8-12 settembre 2025. E la prossima gara si svolgerà il 20 aprile 2026, con l'edizione 2027 fissata per il 19 aprile. Quindi allenatevi duramente altrimenti è il caso di rinunciare o cercare qualche greencard. Cosa ne pensate? Se avete dei commenti scriveteci qui sotto!
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Corsa al Monte Faudo: un omaggio a Luciano Acquarone
Si è disputata domenica 15 giugno, la Corsa al Monte Faudo, gara storica giunta alla 55^ edizione e con caratteristiche che da un lato richiama ad un podismo che non c’è più, mentre dall’altro lato sembra il precorrere l’attuale trend verso il trail e le lunghe corse in natura. Organizzata dal Marathon Club di Imperia, si snoda su un percorso lungo circa 25 chilometri con partenza a livello del mare, dal Municipio di Imperia e salita fino ai 1146 metri del Monte Faudo. Una cima tondeggiante, con poca vegetazione e che ci ricorda un po' il più alto Mont Ventoux, asperità temutissima dai ciclisti del Tour de France. La media della salita sarebbe del 4,6%, ma nella realtà si parte con percentuali più morbide che aiutano a prendere bene il ritmo, salvo poi concludersi con inclinazioni che rendono la corsa un privilegio per pochi. Si sale camminando.
La gara è dedicata a Luciano Acquarone, ideatore, vincitore e per anni direttore di corsa della manifestazione. Il collega Maurizio Lorenzini se lo ricorda bene a bordo dell'auto apripista, incitare i partecipanti come il patron Vincenzo Torriani al giro d’Italia. Ottimo atleta con diverse presenze in maglia azzurra, Acquarone è stato poi uno dei pionieri dell’attività master, vincendo ben 37 titoli tra europei e mondiali su tutte le distanze che vanno dai 5000 alla maratona. Da aggiungere a 79 titoli italiani ed innumerevoli record. Ma di lui parleremo più diffusamente in un’altra occasione.
Venendo alla cronaca di ieri, doppietta per gli atleti keniani della Run2gether. Robert Kiplangat Yegon termina la gara davanti a tutti, tagliando il traguardo con il tempo di 1:35:11. Segue a ruota il connazionale Peter Wahome Murithi in 1:35:50. Il podio assoluto della competizione è completato da Francesco Puppi (Atletica Val Brembana), giunto alla meta in 1:38:20. Al femminile vittoria di Gloria Giudici (Atletica Val Brembana), anche lei favorita alla vigilia, giunta al traguardo con un tempo di 2:00:49. A seguire Iris Baretto (Atletica Saluzzo) con 2:12:25 ed Elisa Almondo (Dragonero) con 2:31:39. Nella classifica per società trionfa l’Atletica Val Brembana, con 289 punti realizzati. Seguono sul podio il Club Marathon di Imperia con 271 punti e la Pro San Pietro con 240. Le tre società sono state premiate con una targa offerta dalla moglie del compianto Luciano Acquarone, Anna.
“Grandi prestazioni nonostante il gran caldo con tempi d’altri tempi – commenta l’organizzatore William Stua a fine gara – Tutti contenti per una organizzazione impeccabile con pranzo finale a Dolcedo. Ringraziamo tutti i volontari, Sponsor, amministrazione comunale di Imperia e il Sindaco di Dolcedo per la collaborazione e la sua presenza“
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
“Tra Ville e Giardini” nella Città Giardino
SERVIZIO FOTOGRAFICO IN ALLESTIMENTO
Il concetto di “Città Giardino” è nato in Gran Bretagna agli inizi del XX secolo, grazie a Ebenezer Howard. Sebbene Varese non segua esattamente il modello descritto da questo urbanista, la città è comunque ricca di giardini e spazi verdi che le hanno valso questo titolo. Lo storico Mauro Della Porta Raffo ricorda che Varese veniva definita “Città Giardino” già alla fine dell’Ottocento, durante gli anni d’oro dell’Hotel Excelsior, oggi Villa Recalcati. Tale definizione divenne ancora più popolare nel secondo dopoguerra, grazie Manlio Raffo, direttore dell’Ente provinciale del Turismo. Potete quindi immaginare quanto sia azzeccato il nome di questa gara che parte davanti al Palazzo Estense ed i suoi giardini, tra i più belli della città, per poi visitare, correndo 12,8 chilometri, altre zone verdi insieme a pregevoli monumenti.
Alle ore 20 di venerdì 6 giugno è scattata la gara agonistica, cinque minuti dopo quella non competitiva sulla distanza di 7,6 chilometri. Ad aprire le danze erano stati i bambini del Minigiro alle 19,30 per i quali l’iscrizione era gratuita. Percorso “nervoso”, con circa 200 metri di dislivello positivo, mentre per i non agonisti erano 130. Il tutto era ben illustrato sul sito internet dei padroni di casa, i Runner Varese, insieme ai suggerimenti per trovare un parcheggio e notizie su servizi igienici, deposito borse ecc, ecc. Da sottolineare la possibilità per alcune decine di “eterni ritardatari” di potersi iscrivere anche la sera della gara. Opzione non così scontata nell’attuale panorama podistico. Gli oltre 400 partecipanti hanno trovato all’arrivo un omaggio floreale per i partecipanti alla non competitiva. Gli agonisti invece delle canottiere tecniche e una medaglia speciale, come ci racconta Rosi Caliaro, una dirigente dei Runner Varese: “Quella di quest’anno è una medaglia viva! S’ispira ad un protagonista silenzioso ma maestoso, un vero gioiello naturale che s’incontra lungo il percorso: il Ginkgo biloba dei Giardini Estensi. Simbolo di longevità e resilienza, il Ginkgo è considerato sacro in Giappone. Un simbolo di forza, crescita e rinascita per tutti. Un modo per portare con sé un pezzo di questa giornata speciale verso il futuro. A partire da questa edizione, ogni anno la medaglia si ispirerà ad una pianta diversa protagonista del percorso gara; un viaggio tra natura, sport e scoperta”.
Venendo alla cronaca di questa XII^ edizione, la gara FIDAL è stata vinta dal keniano Peter Wahome Murithi in 45’51”, secondo il francese Julien Gueydon e bronzo per Luca Ponti dell’Atletica 3V. Al femminile ancora più netto il successo di Claudia Gelsomino (Casone Noceto) per la quale abbiamo da tempo esaurito gli aggettivi, davanti alla “Runcard” Greta Banfi ed a Elena Soffia (Maratoneti Cassano Magnago).
Concludiamo ricordando che anche quest’anno la manifestazione si è legata ad un progetto con scopi benefici: l’edizione 2025 appoggerà Amico Fragile OdV, un’associazione di volontariato di Varese fondata nel 2010, che persegue lo scopo di fornire assistenza socio-sanitaria multidisciplinare e tutela dei diritti a soggetti abusati e vittime di violenza di genere e nelle relazioni intime, di bullismo e cyber bullismo.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
52^ Diecimiglia del Garda
Si è corsa oggi, domenica 1° giugno 2025, l’edizione numero 52 della Diecimiglia del Garda, gara nazionale di corsa organizzata dal Gruppo Sportivo Montegargnano sul percorso che si snoda nella piana di Navazzo, frazione di Gargnano (BS), a balcone sul lago nell’Alto Garda Bresciano.
E’ la seconda volta senza Aurelio Forti, mancato lo scorso anno, che ne è stato indimenticabile promotore e infaticabile motore in prima persona fino al traguardo del mezzo secolo. La sua corsa dei campioni è proseguita nel suo ricordo con tante conferme ed una sostanziale novità: l’anticipo di un paio di mesi rispetto alle ultime edizioni. Cambiamento deciso dalla società, presieduta da Marco Forti, per favorire partecipazione ed evitare sovrapposizione di date con altre manifestazioni.
Confermato il collaudato tracciato sull’anello di un miglio, ovvero poco più di 1.600 metri che si snodava sull’altipiano ai piedi della chiesa di Santa Maria Assunta, al 40 per cento su asfalto e il restante su prato. Con tanti saliscendi a rendere ancora più impegnativa e combattuta la gara. Due le distanze proposte: le classiche dieci miglia per gli assoluti e cinque per i master. Insomma, rispettivamente 16 ed 8 chilometri abbondanti.
Cast internazionale tra gli assoluti, con cinque atleti stranieri nella top ten. Ha vinto il keniano Ekidor Simon in 51’48”, facendo il vuoto dietro. Dopo circa tre minuti sono arrivati il connazionale Casto Mogeni e il marocchino Mohammed Zouioula. Anche al femminile doppietta keniana con vittoria di Mercy Jebichii in 1h01’05” e argento per Jerotich Aurilia Kiptui. Terza Arianna Lutteri. Sulle cinque miglia è stato Vittorio Bertoli a precedere tutti gli altri master.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Trofeo Filippi: Cremona ama l’atletica
Tra le mie piste preferite c’è l’anello di largo degli Sportivi a Cremona. Bello, ben tenuto e abbracciato da alberi ormai altissimi che regalano ombra su gran parte della pista. Sabato 31 maggio, ci sono quasi 30 gradi, ma si corre bene in questo gioiello in occasione del quinto Trofeo Marino Filippi ottimamente organizzato dalla Cremona Sportiva Atletica Arvedi.
Passaporto per l’Europa nei 400 m - Quasi un migliaio di atleti/gara presenti, il risultato più importante porta la firma di Francesca Meletto: la portacolori dell’Atletica Brescia 1950, vicecampionessa italiana Juniores a livello indoor e azzurrina nel match in sala tra Francia, Italia e Portogallo a Metz (Francia), stampa sui 400m il nuovo personale a 54.75 e scendendo al di sotto dello standard europeo Under 20 richiesto dalla FIDAL. Alle sue spalle mezzo secondo di progresso pure per l’allieva Gaia Di Pasquale (CUS Pro Patria Milano), portatasi a 56.70. Sui 400m maschili altro progresso per l’under 23 Emanuele Biadati (Pro Sesto Atl. Cernusco), sceso a 48.17: PB anche per Giovanni Ornaghi (Atl. Riccardi Milano 1946) con 48.53 e conferma per l’under 18 Elia Righi (CUS Pro Patria Milano) con 49.17; a proposito di allievi, ecco dalla seconda serie il sensibile progresso di Giuseppe Sigillò Massara (CUS Pro Patria Milano) a 49.64.
400 m ostacoli - Matteo Di Benedetto (Pro Sesto Atl. Cernusco) alleggerisce sensibilmente il PB portandosi a 53.77; nella gara femminile 1:01.01 della junior Sofia Copiello (Atl. Vicentina) per precedere Benedetta Perico (Atl. Saletti) in 1:02.13 e Francesca Petagine (Bracco) al PB a 1:02.33, mentre in altra serie l’under 18 Carola Belli (Atl. Gavirate) esordisce nella specialità in 1:03.91.
800 m - Il Memorial Filippi viene assegnato ai vincitori degli 800 m: in campo maschile si impone lo junior Daniel Zampedri (Atl. Rodengo Saiano Mico) demolendo il PB (oltre 2” di progresso) con 1:54.43. Secondo Samuel Bono dell’Atletica Chiari con 1:54.80 e bronzo per Gabriele Ferrario (SAO Cornaredo) con 1:54.91. Tra le donne piovono PB con l’under 20 Anna Quaresmini (Atl. Brescia 1950) che si migliora di tre secondi e mezzo per stampare 2:11.06, con l’allieva Tabatha Spini (Atl. Andromeda) che cresce di oltre due secondi con 2:13.57 e con l’altra junior Sofia Tortelli (Atl. Brescia 1950) al PB a 2:14.12.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Tre “marziani” a Melegnano
Sabato sera 24 maggio, Melegnano (MI) ha ospitato la seconda edizione della ESET 5k run, manifestazione organizzata dall’ASD Top Training di Giorgio Rondelli, sinonimo della qualità elevata della gara e dei suoi partecipanti. Il programma prevedeva tre manches con oltre 300 atleti al via, a partire dalla non competitiva sui 2,3 chilometri che però ha visto in corsa, insieme a molti non agonisti, anche ragazzi molto promettenti, come la tredicenne Lydia Ghizzoni del CUS Pro Patria che ha chiuso l’insolita distanza in 7’47”. Alle ore 19 è stata la volta dei master e qualche assoluto di ottimo valore, per concludere alle 19.45 con i top runner.
Il percorso era disegnato con la forma del classico “catino” rettangolare. Tutto nelle vie centrali, compreso un passaggio dal Castello Mediceo. Un giro di 1,360 km da ripetere tre volte più una parte iniziale di 920 metri per fare tornare i conti. Essendo il rettangolo abbastanza stretto sul lato corto, molti coach sono riusciti a parlare con i loro atleti almeno una mezza dozzina di volte, facendo la spola da un lato all’altro.
Ottimo il servizio proposto: rapido ritiro pettorali, borse dal deposito, rinfresco ecc. Bella la maglietta tecnica e la sacca. Quanto alla borraccia, quella fa sempre comodo. Piccolo suggerimento per il futuro, pubblicare qualche suggerimento circa dove parcheggiare l’auto, in quanto non è stato semplice.
Si accennava nel titolo alla presenza di alieni. Hanno fatto gara a parte e al di là degli ottimi risultati cronometrici che hanno sbriciolato i precedenti primati della manifestazione, è stato un piacere vederli in azione. Sembrava facessero un altro sport e di fronte non avevano dilettanti, ma quotati professionisti. Con un paragone nautico sembravano degli aliscafi contro dei motoscafi che seppur potenti, non avevano alcuna possibilità di vittoria. Stiamo parlando del duo dal Burundi, Elvanie Nimbona (Carmax Camaldolese) che ha vinto in 15’40” e Micheline Niyomahoro (Nissolino Sport) seconda con 15’46”. La bravissima e simpaticissima Fraita Hassanette del Ciad, terza con 16’33” e che pure ha preceduto le azzurre Nicole Reina e Giovanna Epis, non è ancora a quel livello. Il marziano al maschile è stato John Maina Ndirangu che ha fermato i cronometri dopo 13’52”, di certo non una sorpresa per un atleta che vanta un 27’20” sulla distanza doppia. Podio completato dagli “umani” Mustafà Belghiti (Sicilia Running Team) e Samuel Medolago (Valle Brembana) staccati rispettivamente di 27 e 32 secondi.
Rodolfo Lollini Redazione Podisti.net
StraRogoredo in salsa SAO Cornaredo
Si è disputata nel caldo pomeriggio di sabato 24 maggio la 6^ edizione della StraRogoredo Santa Giulia che infatti si corre proprio in questo nuovo quartiere milanese dove sta sorgendo il palazzetto che ospiterà il torneo olimpico di hockey su ghiaccio. Peccato che nel dopo giochi la struttura molto probabilmente sarà dedicata soprattutto ai concerti e non allo sport, ma il discorso sull’impiantistica sportiva milanese sarebbe troppo lungo e anche piuttosto antipatico.
Torniamo invece allo sport per complimentarci con gli organizzatori, bravi nel mettere in piedi questo evento che ha raccolto oltre 600 partecipanti. Viziati con medaglia “olimpica”, borsa, maglietta tecnica, integratori e un super ristoro sia sul posto che nel vicino oratorio con ghiaccioli, barrette, birra e chi più ne ha più ne metta.
No, non ci siamo dimenticati, si è anche corso o semplicemente passeggiato, nel giusto spirito di una non competitiva su un tracciato pedonale. Percorso gradevole di poco meno di 5 chilometri che consentiva con brevi spostamenti di seguire la corsa in altri due passaggi intermedi. Sebbene la maggioranza dei presenti fosse rappresentata da famiglie di abitanti della zona e scolaresche, non mancavano anche dei buoni atleti che ne hanno approfittato per rendere l’occasione più competitiva. Tra questi spiccava il gruppo SAO Cornaredo accompagnato da coach Antonio Di Fazio che ha piazzato tre dei suoi ragazzi nella top five. Primo sul traguardo si è presentato Gabriele Ferrario della SAO, seguito da Giorgio Fumagalli (Pro Sesto), terzo l’iberico Miguel Girones, tallonato dal duo SAO composto da Roberto Lollini e Andrea Nessi.
Ancora un bravo a Parrocchia Sacra Famiglia, Arci Mondini, Verde Festival, SG Runners, Comitato Quartiere Milano Santa Giulia, ANPI Rogoredo, ASD Primvera 2005 e il Gruppo Sport AGESCI Milano 4.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Il fascino di Linus richiama 13258 runner a Treviso
Mentre alcuni organizzatori diventano matti per portare ai loro eventi qualche centinaio di runner, altri festeggiano i numeri a quattro cifre, nel panorama podistico italiano c’è un marchio di garanzia che richiama sempre maree di partecipanti. Appena sentono Deejay, Ten o Five, il successo è assicurato. Nel 2024 alla gara nella marca trevigiana erano stati 7342 i finisher, quest'anno, anche con l’aggiunta della 5 chilometri, si è quasi raddoppiato, toccando quota 13258.
Come da tradizione Linus ha dato il via alla corsa. Impressionanti le immagini della marea arancione (10k) e color salvia (5k). Partecipanti di tutti i tipi, dai camminatori che ci hanno messo quasi due ore ad atleti molto veloci. Gente comune e VIP, compreso un certo Stefano Baldini, hanno percorso le vie cittadine ieri domenica 18 maggio. Dopo le tappe di Torino, Bari e Treviso, il Tour Deejay 2025 si concluderà con il gran finale di Milano il 12 ottobre. Linus alla vigilia potrebbe magnanimamente organizzare un corso per spiegare ai colleghi il segreto del suo successo.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net