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Grazie del contributo.
Alcune considerazioni.
Preliminarmente è necessario chiarire che non è affatto certo che l'attività possa essere svolta anche in prossimità della propria abitazione; ciò perché alcuni appartenenti alle forze dell'ordine interpretano lo jogging come attività ludica e non motoria e di conseguenza sanzionano; si tratta di un'interpretazione kafkiana ma, purtroppo, chi ha ricevuto le sanzioni, se non vuol pagare, dovrà necessariamente formulare ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria.
Ciò premesso, Io non penso proprio che configuri discriminazione l'utilizzo della tessera Fidal.
L'attività di corsa è stata bloccata a causa dell'accusa che vi sarebbero state molte persone che avrebbero approfittato della scusa di fare una corsetta per invadere parchi e altro.
Al di là della pochezza dell'argomentazione, l'utilizzo della tessera Fidal potrebbe essere uno strumento per attestare che non si fa parte dei cd. runner della domenica.
In aggiunta alla tessera (o se si vuole in alternativa) si possono prevedere le fasce orarie (mattina presto e tarda sera), il che esclude il rischio di assembramenti.
Come indicato dai gestori delle nostre società sportive, i nostri atleti stanno perdendo la preparazione mentre quelli di altri Paesi vanno avanti senza alcun problema.
In conclusione, mi sembra che come al solito nel nostro Paese non si vogliano cercare soluzioni intelligenti ma si prendano decisioni sull'onda dell'emozione che, spesso, non è frutto di scelte intelligenti: ho sentito recentemente chiedere da un giornalista ad un runner che correva a 200 m da casa "ma è proprio necessario ?"; a parer mio, la domanda non deve essere "è proprio necessario ?" ma "quale rischio assumo o faccio assumere correndo in solitaria alle 6 del mattino ?".
Ovviamente nessuno, ma ciò purtroppo non conta