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Caro Felice, riconoscendo i tuoi meriti nel sostenere il podismo anche nel terribile 2020, e anzi considerando un miracolo che sia riuscito a organizzare le tue gare (applausi!), purtroppo i decreti attuali permettono solo le gare "nazionali" e dunque non le piccole competizioni. Con le gare nazionali ci si può muovere anche dalle zone "rosse", e correre anche in periodo "arancione" (vedi l'esempio di Trieste), ma bisogna versare un sacco di soldi di tasse alla Fidal; invece le gare degli EPS e quelle di ambito territorialesono vietate. Ti dirò anzi che, secondo me, il podismo "nazionale" è stato autorizzato involontariamente: i governanti volevano solo mandare avanti il calcio, il basket, la pallavolo delle massime serie (proibendo invece gli sport dilettantistici, le serie minori come hanno fatto); allora hanno 'inventato' la categoria "nazionale", per permettere che Ronaldo e Ibrahimovic scorrazzassero per tutta Italia. Solo che di "nazionale", oltre che olimpico, c'è anche il podismo, che è così rientrato tra le maglie dei regolamenti. Se il governo ci pensasse un po' su, prima di emanare in fretta un decreto alla settimana, avrebbe trovato il trucco per vietare del tutto il podismo. Ma ormai la frittata è fatta e non riescono più a tornare indietro (a parte che il governo adesso si preoccupa di ben altro che la pandemia...). Capisco che la tua ASD, caro Felice, non abbia la forza economica per far dichiarare "nazionali" le tue gare: speriamo, da un lato nella pressione degli impianti di sci, poi nel vaccino, dopo di che voglio vedere se il governo riuscirà a impedire i raduni di podisti con certificazione di immunità mentre ammetterà i greggi di sciatori sul Terminillo!